Registrato il primo caso di Escherichia coli alle Olimpiadi di Parigi 2024. Già nei mesi scorsi molti dibattevano sull’effettiva possibilità di far nuotare gli atleti lungo le acque della Senna per via dei livelli di inquinamento delle sue acque.

Emblematico il gesto della sindaca di Parigi, Anne Hidalgo, che, per mettere a tacere le malelingue, si tuffò nella Senna dimostrando che, dopo 100 anni di divieti di balneazione, il fiume era finalmente tornato pulito e pronto ad ospitare le gare del triathlon e del nuoto di fondo. 

Pulizia Senna, il piano di bonifica

Per ripulire la Senna sono stati investiti 1.4 miliardi di euro ed è stato attuato un piano di bonifica che consiste nell’allestimento di un serbatoio per lo stoccaggio di 5 milioni di litri d’acqua, l’equivalente di 20 piscine olimpioniche. Con questo sistema si pensava di poter evitare il sovraccarico del sistema fognario ed incentivare il trattamento delle acque. 

Tuttavia, dopo le forti piogge, le analisi svolte hanno dimostrato che i livelli di inquinamento sono ancora alti, costringendo a posticipare le competizioni e a cancellare gli allenamenti per gli atleti.

Lo sconcerto generale che ha prodotto la notizia ha fatto il giro del mondo. Anche il commentatore Rai Luca Sacchi ha ironizzato sulle condizioni dell’acqua della Senna facendo riferimento al caffè della sala stampa, a suo dire dello stesso colore.

Probabilmente è fatto con la stessa acqua, allungata con un solubile di bassa qualità.”

Ora, con il ricovero dell’atleta Claire Michel, pare arrivare la conferma che le acque della Senna non sono balneabili. La diagnosi dell’atleta belga, infezione da Escherichia coli, ha destato grande preoccupazione non solo tra gli atleti, ma anche tra i cittadini e le autorità sanitarie. L’Escherichia coli è un batterio che può causare gravi infezioni gastrointestinali e, in alcuni casi, può portare a complicazioni molto serie, soprattutto in individui con un sistema immunitario compromesso.

Le considerazioni degli atleti

La notizia ha scosso la comunità sportiva, con molti atleti che hanno espresso preoccupazione per la propria salute e sicurezza. Diversi triatleti hanno già dichiarato la loro intenzione di evitare competizioni future che prevedano il nuoto nella Senna, fino a quando non saranno garantiti standard di sicurezza adeguati.

In molti si sono lamentati delle condizioni delle acque. Tra questi, Jolien Vermeylen aveva confessato non poca preoccupazione per la sua salute:

Ho annusato e visto cose alle quali preferisco non pensare. Ho bevuto molta acqua e non ha certo il sapore della Coca Cola o della Sprite. Spero di non ammalarmi”

Anche la stella del nuoto italiano, Gregorio Paltrinieri, pochi giorni prima dell’inizio dei Giochi, aveva condiviso su Instagram il suo pensiero:

Dicono che gareggeremo nella Senna al 100%. Dicono che non ci sia realmente un piano B. Dicono anche però che nessuno dei valori delle acque sia a norma. Mancano 50 giorni.

Di recente ha invece aggiunto:

Non puoi organizzare una gara così importante in una location che non hai mai testato. Probabilmente freddo, probabilmente c’è corrente perché è un fiume. Molto probabilmente sporco perché non ci sono le condizioni per nuotare ma sono quasi sicuro che la faranno lì perché ci hanno investito troppo. Quindi mi sembra un po’ una presa in giro

Inoltre, a causa delle condizioni in cui versa Claire Michel, il Belgio, Paese per cui gareggiava, è costretto a ritirarsi dalla staffetta mista per l’impossibilità di trovare un collega che la sostituisca.

Escherichia Coli, non solo Claire Michel

Il caso di Claire Michel è solo l’ultimo di una serie di avvertimenti riguardanti l’inquinamento del fiume parigino che da anni è sotto osservazione a causa dei livelli elevati di contaminanti, che includono batteri fecali, metalli pesanti e altre sostanze inquinanti.

Oltre a Claire Michel, anche il canadese Tyler Mislawchuk ha cominciato ad accusare i primi sintomi dell’infezione da Escherichia coli, dando di stomaco una diecina di volte.

La speranza è che l’episodio porti a un’accelerazione delle misure di bonifica e a una maggiore consapevolezza dell’importanza della protezione dell’ambiente.
Non è più accettabile che le acque dei corsi d’acqua delle grandi città del mondo continuino a rappresentare una minaccia per l’ambiente e la salute pubblica.

Sensibilizziamoci sui rischi legati alla presenta di batteri e inquinanti negli ambienti acquatici. Partecipiamo a iniziative locali di pulizia dei fiumi e sosteniamo progetti di bonifica delle acque. Facciamo pressione sulle autorità per chiedere interventi più efficaci e rapidi per ridurre i livelli di inquinamento e migliorare i sistemi di trattamento delle acque reflue. Adottiamo comportamenti sostenibili, limitando l’uso di prodotti chimici inquinanti e smaltendo correttamente i rifiuti.

Per esempio, in Italia dal 1993, Legambiente promuove la campagna di volontariato ambientale Puliamo il mondo. Un’iniziativa che riunisce cittadini di tutte le età, associazioni, aziende e  amministrazioni comunali con l’obiettivo di ripulire dai rifiuti abbandonati strade, vie, piazze e parchi cittadini, ma anche spiagge e sponde dei fiumi.
Puliamo in mondo quest’anno si svolgerà dal 20 al 22 settembre lungo tutta la nostra penisola. Per avere più informazioni e partecipare agli eventi potete cliccare qui.

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