RosGos altri non è che il nuovo progetto di Maurizio Vaiani, ex cantante dei Jenny’s Joke, formazione molto attiva nei primi anni Duemila. Edito per l’etichetta Areasonica Records, Lost In The Desert è una costellazione di piccole stelle che, usando la giusta attenzione, ci guideranno fuori dal deserto in cui ci siamo persi.

Il primo bagliore di luce è costituito dall’intrigante Folk Rock di Standing In The Light, a metà tra Dry The River e Mumford & Sons. Una bella scossa dopo l’intro Free To Weep, una canzone acustica che ha il compito di immergerci nelle atmosfere mai sopra le righe del disco nel suo insieme. Telephone Song è una traccia che si concede qualche excursus nel Grunge, andando a briglia più sciolta, mentre la voce di Maurizio si fregia di un effetto filtrato come se stesse cantando davvero attraverso la cornetta di un telefono. In Sparkle tutto si dilata, così come la fascinosa melodia vocale si adatta perfettamente al mood minimale della composizione.

Per un po’ sarà questo l’incipit del lavoro, fino a quando in Lost non si perde nuovamente la bussola, rispolverando un Rock corale che farebbe nascere un timido sorriso di assoluto compiacimento sulle labbra del buon Nick Cave. L’identica impronta la troviamo in Mary Ann, intima e poco avvezza ai duri di cuore. Lungo il tragitto verso la conclusione del lavoro seguiranno cavalcate in cui si denota un sempre crescente impatto emotivo, senza che le canzoni stesse risultino stucchevoli o similari l’una all’altra.

La strada che ci condurrà fuori da questo deserto, formato da una quantità incalcolabile di granelli di sabbia, non sarà facile da percorrere, ma per merito di una guida come quella di Maurizio il viaggio assumerà contorni sempre più stimolanti.

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