In questi giorni, in base ai dati sulla diffusione del virus COVID-19, tutto il mondo è concentrato sul rispetto delle norme protettive anti-covid, dalle mascherine al gel igienizzante al distanziamento sociale, e dilaga la paura di un nuovo lockdown. L’unica soluzione possibile è vista nella cura e nel vaccino. In ogni caso tutti strumenti fuori di noi.

In tutti questi mesi di emergenza sanitaria non si è molto parlato del ruolo di primaria importanza che gioca in questo caso il nostro sistema immunitario, che esiste appunto per garantirci protezione da un temutissimo, mai come oggi, attacco esterno. Non si parla di prevenzione, non si parla quasi mai di quello che si può fare da dentro come se la responsabilità della nostra salute dipendesse solo da fattori esterni al nostro corpo, solo da quello che è possibile fare fuori, senza pensare a quello che io posso fare da dentro per preservarla. Ecco, vorrei spostare l’ attenzione dalla malattia, allo stato di salute, poiché è sulla propria salute che ognuno di noi può influire, liberandosi da un atteggiamento passivo che deresponsabilizza e lascia in balia degli eventi.

Non dimentichiamo che il nostro corpo, come sistema, è strutturato ed organizzato per difenderci da qualsivoglia attacco, anche perché diversamente, non saremmo in grado di sopravvivere a lungo alla nostra nascita. E la nostra responsabilità dove sta, viene da chiedersi?

Sta nel come ci prendiamo cura di noi, da cosa scegliamo di mangiare ogni giorno, dallo stile di vita che decidiamo di fare nostro, e di decisione si tratta, perché se sono disposto a proteggere e proteggermi con tutti i mezzi possibili fuori, fino all’isolamento per mezzo del lockdown o il coprifuoco, per coerenza non posso dimenticare tutti i modi che ho a disposizione per farlo a partire da dentro di me.

Fa’ che il cibo sia la tua medicina e che la medicina sia il tuo cibo”, diceva Ippocrate. Tutti sappiano quanto sia importante, il consumo di frutta e verdura nella nostra dieta quotidiana soprattutto per contrastare l’acidosi metabolica, prima causa dello stress ossidativo e dell’infiammazione sistemica di basso grado, che indebolisce il nostro sistema immunitario rendendoci vulnerabili a qualunque malattia, non solo alla malattia da COVID-19. E per lo stesso motivo andrebbe limitato il consumo di carboidrati, zuccheri, caseine, che oltre ad essere degli alimenti pro-infiammatori, sono riconosciuti come veri e propri distrattori immunitari.

Soprattutto torniamo a ricordare che esiste un esercito di grandi guerrieri dentro di noi, il nostro sistema immunitario, deputato a difenderci da attacchi esterni, che potrebbero provocare una malattia, un sistema complesso capace di straordinaria resilienza, fatto apposta per resistere.

È un sistema che ci garantisce la salute e come tale che va tenuto in grande considerazione. Il primo modo di prendersene cura è scegliere in modo consapevole con cosa alimentarsi. Possiamo fare questo avvalendoci di buoni amici, da inserire nel nostro quotidiano, prenderci l’impegno con noi stessi di consumare quelle sostanze che esercitano un’azione di primaria importanza nell’aumentare la nostra naturale difesa, così come ci prendiamo l’impegno di usare una mascherina.

Tra i tanti nutrienti amici del nostro sistema immunitario i più significativi, protagonisti di numerosi e recenti studi, sono la quercetina, il resveratrolo, i beta-glucani e la vitamina D, quattro moschettieri che come fedeli alleati del nostro sistema immunitario contribuiscono a renderlo più forte!

Vediamoli uno ad uno, conosciamo le loro proprietà, e scopriamo come è possibile assumerli.

La quercetina una molecola di origine naturale, un flavonoide antiossidante presente in diversi ortaggi, soprattutto quelli molto colorati e nella frutta blu-viola. Le sue proprietà antiossidanti e anti virali sono note da tempo ma in letteratura, si trovano studi recenti che dimostrano la sua azione di inibitore specifico del SARS-CoV-2

In particolare in uno studio internazionale a cui ha partecipato il dipartimento di nanotecnologie del CNR pubblicato sull’ International Journal of Biological Macromolecules si è scoperto che la quercetina funge da inibitore specifico per il virus responsabile del COVID-19, mostrando un effetto destabilizzante sulla 3CLpro, una delle proteine fondamentali per la replicazione del virus. 

I vegetali ricchi di questo flavonoide sono, la cipolla rossa, il radicchio, i broccoli, gli spinaci, i capperi, l’ uva e i frutti rossi. Nella preparazione di integratori in genere viene utilizzato l’estratto da alcune piante come l’ ippocastano, il biancospino e la calendula.

Il resveratrolo è una molecola della famiglia dei fenoli.

Uno studio recente pubblicato su Nature condotto in Cina, fa riferimento alla capacità di questa molecola prodotta dalle piante di vite e di cacao, di bloccare la replicazione virale del MERS, coronavirus simile al SARS-CoV-2. Anche il Dipartimento di Farmacia dell’Università Federico II di Napoli, sta portando avanti una ricerca in merito, con una terapia sperimentale a base di Taurisolo, farmaco a base di polifenoli, tra cui il resveratrolo estratti dalle vinacce dell’uva Aglianico, nei pazienti affetti da COVID-19 con l’obiettivo di ridurre i sintomi respiratori. I risultati, ancora da confermare, al momento sono incoraggianti. 

L’attività antiossidante del resveratrolo è nota da tempo e l’assunzione di questa sostanza a tale scopo è possibile anche per via alimentare, attraverso il consumo di uva, di cacao amaro, di frutti rossi e gelso; l’attività antivirale invece, è possibile solo con assunzione di grandi quantità, difficilmente assimilabili attraverso l’alimentazione, pertanto è preferibile l’assunzione tramite integratori, meglio ancora se associato ad altre sostanze che facciano da carrier, come ad esempio i beta-glucani, che ne favoriscono l’assorbimento a livello intracellulare, indispensabile ai fini antivirali.

beta- glucani sono polimeri formati da molecole di glucosio, che appartengono ad una classe di polisaccaridi indigeribili, infatti pur essendo degli zuccheri non vengono digeriti dall’amilasi, e, raggiunto l’intestino vengono intercettati dal sistema immunitario come sostanze non-self, legandosi così a recettori cellulari specifici chiamati PRRs ; questa interazione, dà vita ad un processo a cascata che attiva sia l’ immunità innata che acquisita. Protagonisti di numerosissimi studi che ne hanno evidenziato le proprietà immunomodulanti con attività specifica nella difesa dell’organismo contro le infezioni e contro la patologia tumorale tanto da essere affiancati alle terapie tradizionali come chemioterapia e radioterapiain studi recentissimi è stata dimostrata anche la loro spiccata attività antivirale.

Come fibre vegetali solubili, possiamo trovarli in alimenti come lievito, funghi, alghe e cereali tra cui l’orzo ma soprattutto l’avena, che rappresenta la fonte naturale più significativa, motivo per cui non dovrebbe mai mancare nella nostra alimentazione di base.

Ultimo ma non ultimo di questi quattro moschettieri è la vitamina D

Tutti siamo a conoscenza del fatto che la vitamina D sia fondamentale per fissare il calcio nelle ossa, cosi come viene per lo più sintetizzata dal nostro organismo attraverso l’esposizione solare, ma forse non tutti sanno il ruolo chiave che gioca nel garantire una risposta immunitaria adeguata da parte del nostro organismo.

L’azione immunomodulante della vitamina D è stata comprovata da alcuni studi che hanno scoperto dei recettori specifici su numerosissime cellule del sistema immunitario come macrofagi, monociti e linfociti T, recettori che si legano con il suo metabolita 1,25(OH) 2D, dando vita ad una reazione immunoregolatoria con azione specifica nelle infezioni delle vie respiratorie.

Sono pochi gli alimenti che naturalmente la contengono, quindi è preferibile assumerla, sotto forma di colecalciferolo per via orale. La cosa molto importante da fare è assumerla in associazione ad un pasto o una centrifuga vegetale in cui sia presente anche la carota, in quanto la presenza di betacarotene, ne favorisce l’assimilazione da parte del corpo.

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