Resilienze
Leggi i versi con cui david Riondino racconta il dramma del momento e del paese.
Leggi i versi con cui david Riondino racconta il dramma del momento e del paese.
La resilienza è un termine che concerne lo scopo
Di beccarsi i ceffoni ma immaginando il dopo:
Per cui di questi tempi vedi di quando in quando
Taluno che si becca ceffoni ridacchiando,
Come dicesse “picchiami, non me ne frega niente,
Anzi ci rido, tanto io sono resiliente”.
Uno di questi, un serio giovane mascherato
Mi ha fatto il pistolotto qui sotto riportato.
Dovremmo, con un grande senso della realtà
Trovare in questa crisi una opportunità.
Vedere insomma gli aspetti positivi
Oltre ai morti e ai feriti, noi che restiamo vivi.
E pur soffrendo il lutto di tante vite umane,
Cercare l’orizzonte di rive più lontane.
È noto che le vittime, secondo certi dati,
Risultan soprattutto anziani pensionati.
Allora, un pensionato guadagna mediamente
Un mille e cinque mese, approssimatamente.
Altrettanto, se questo ancora non bastasse,
È quello che non vede e versa nelle tasse.
Compresa tredicesima, quelli che se ne vanno
Fanno chi più chi meno quarantamila l’anno.
Dunque: quarantamila, se fai per ottocento
Sono tranquillamente tre milioni e duecento.
Se questa media fosse la media del paese
Rimangono al convento cento milioni al mese.
Ragionando in concreto, facendo bene i conti
Sono risorse vere: salute, strade, ponti.
Permettono risparmi, e fondi straordinari
Per giovani, immigrati, musicisti e precari.
Il che permetterebbe una bella sorpresa,
E la quasi certezza di una buona ripresa.
Il sacrificio, quindi, della schiera di anziani
Va visto come un gesto di speme nel domani;
Che andrebbe celebrato, con le bandiere al vento
Finanziando il progetto di qualche monumento.
Apriamo dunque un grande concorso nazionale
Che porti a nuove mete l’arte monumentale
Ognuno si rinchiuda a casa con impegno
E porti al ministero il plico col disegno.
Io l’ho già fatto, ed ecco la bellissima idea:
Un groviglio di marmo, Ascanio Anchise Enea.
Anchise che stramazza da una seggiola al suolo
Con un bel movimento, una specie di volo
E sulla sedia vuota quasi distrattamente
Si sta sedendo Ascanio, con un gesto innocente:
E Ascanio tiene in mano un cofanetto d’oro
Che è il tesoro di Anchise, che adesso è il suo tesoro:
Mentre l’ultimo gesto del vecchio eroe troiano
È dare a Enea dei soldi che sta tenendo in mano:
Ed Enea li raccoglie, stringendo il pugno muto
E accompagnando il padre nell’ultimo saluto.
Credo sarebbe questo, il giusto monumento
Per raccontare il gesto che è il dramma del momento.
Quindi siate sereni e siate resilienti:
Un popolo d’artisti affronta quei frangenti
E siate resilienti, non abbiate paura:
Se il morbo ci travolge, ci salva la scultura.