Il testo racconta la storia avvincente di un convegno in preparazione da ormai due anni, da quando è scattato il cinquantenario del 1968. L’assise avrebbe la scopo di riflettere fino alla letargia sui motivi sorprendenti per cui la sinistra sia finita a destra. Ci sentiamo tutti figli di una rivoluzione interrotta, di un ergo sum senza coito, di un salto della quaglia generazionale. Eppure i giovani che abbiamo visto riuniti a corso Trieste al grido di “finiamo la rivoluzione!” testimoniano un desiderio di cambiamento, almeno dei vestiti per l’aperitivo serale.

Ma già dal titolo si è cominciato a discutere. L’ala benettoniana voleva intitolarlo “Autostrade per la sinistra” ma era un’ipotesi-ponte ed è presto crollata. L’ala riformista ha proposto “la sinistra è viva, è in pensione a Capalbio”. Ma poi il paesino toscano è finito alla lega e anche questa ubertosa speranza è svanita. Un deciso tentativo di cui siamo a conoscenza recitava “La rivoluzione è verde”. Le trattative con Greta Thumberg erano ben avviate, la piccola svedese incazzosa era anche venuta a Roma a visionare la location, gli strumenti, la platea. E purtroppo ha premuto per buttare in discarica tutto, astanti compresi.

C’è stato un momento di grande fiducia al momento della proposta di Veltroni che proponeva il titolo “Odiare l’odio, imbonire il buonismo”. Ritenuto eccessivamente complesso si è deciso comunque come menzione d’onore di appendere una gigantografia walteriana sulla sommità della vela di Calatrava. Al momento in cui scriviamo sembra si intitolerà “Sinistra? Maddai” con una geniale intuizione dell’agenzia De-Forma che cura da tempo le campagne del pd.

Già perché una cosa almeno è evidente, tutti, pur non dichiarandolo, speriamo nella resurrezione del partito democratico il cui solo suono ci risulta familiare e intimo come uno stimolo intestinale. A guidarlo sarà quindi l’odontotecnico romano, fino a prova contraria, Nicola Zingaretti. Sarà un momento zen di nulla cosmico, sempre indispensabile per ripartire. Ce n’è assoluto bisogno in un momento in cui è finito il conflitto tra capitale e lavoro, per il decesso del secondo, e il virus sembra drammaticamente ottuso, probabilmente cinque stelle.

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