E’ importante ricordare quanti hanno difficoltà a ricordare, ossia le vittime del morbo di Alzheimer, una categoria in continua crescita in Europa (e oltre).

Circa 9,7 milioni di persone in Europa convivono con la demenza, causata, nel 60%-80% dei casi, dall’Alzheimer. Con l’invecchiamento della popolazione questa cifra è destinata a aumentare fino a 14 milioni entro il 2030. Al costo umano e sociale per i pazienti e le loro famiglie si unisce quello economico stimato in circa 250 miliardi di euro (in pratica l’equivalente del PIL della Finlandia) nel prossimo decennio. Anche a livello mondiale i numeri sono impietosi: circa 50 milioni di persone hanno la demenza, ci sono quasi 10 milioni di nuovi casi ogni anno e l’incidenza è destinata a raddoppiare nel 2050. Tra il 2000 e il 2019, i decessi per Alzheimer sono aumentati del 145%.

Quella che è considerata una malattia associata al processo di invecchiamento può in realtà svilupparsi fino a venti anni prima che compaiano i primi segni: ci si dimentica di eventi importanti e conversazioni recenti, ci si sente confusi su temi e luoghi, si percepiscono alterazioni della personalità, si ha difficoltà a prendere decisioni e comprendere istruzioni. Diagnosticare il morbo di Alzheimer in una fase molto precoce è oggi molto complesso e spesso la diagnosi è inconcludente. Per questo cercare di colpire l’Alzheimer nella sua fase iniziale fornendo agli operatori sanitari strumenti e attrezzature per una migliore individuazione, diagnosi e gestione della malattia, aumentare la consapevolezza del pubblico sulla riduzione del rischio e sui segnali di allarme precoce è di importanza fondamentale.

I recenti progressi
nella diagnosi della demenza

Lo scorso mese l’UE ha certificato il software The Radiologist’s Cognitive Eyes for Alzheimer Deasease (TRACE4AD), lo strumento di intelligenza artificiale che scova i decadimenti cognitivi anche lievi che potrebbero progredire verso la malattia di Alzheimer. Sviluppato dalla DeepTrace Technologies, la società spin off italiana della Scuola universitaria di studi avanzati IUSS Pavia, lo strumento assieme alla recente approvazione da parte della FDA di un farmaco di Biogen che riduce le placche cerebrali già alla comparsa dei primi sintomi,  rappresenta un passo in avanti rilevante verso il percorso di cura della malattia. 

TRACE4AD, già disponibile in tutto il mondo e accessibile sia localmente che su cloud, può essere utilizzato in soggetti a rischio di demenza su indicazione di neurologi.  Capace di identificare i livelli di rischio individuale di sviluppo o avanzamento della demenza del morbo di Alzheimer entro due anni dalla data dell’esame elaborato da TRACE4AD, il software è utile anche per monitorare gli effetti dei medicinali sui pazienti, come ha affermato Christian Salvatore, inventore e Ceo della  DeepTrace Technologies.

Gli esperti di neuroradiologia possono usare TRACE4D come supporto alle indagini di risonanza magnetica (MRI) cerebrale, mentre i neurologi possono utilizzarlo come supporto per la diagnosi e la prognosi.

E la politica cosa fa?

Se la scienza e la ricerca avanzano a grandi passi, la politica non può e non deve essere da meno. La lotta contro la demenza deve essere una priorità di  una politica sanitaria europea ambiziosa ed efficace. E’ questo l’appello contenuto nel video-messaggio  presentato da tre deputati del Parlamento europeo: la portoghese  Sara Cerdas , il croato Tomislav Sokol e l’austriaca Claudia Gamon. E’ responsabilità dei leader rendere i sistemi sanitari pronti a recepire le innovazioni, dotare gli operatori del settore di strumenti e attrezzature che consentano un’adeguata diagnosi e gestione della malattia, sensibilizzare il grande pubblico su come ridurre i rischi e individuare i primi segnali, così come affrontare lo stigma associato a questa malattia.

La pandemia di Covid-19 ha dimostrato che l‘UE deve mobilitarsi in modo tempestivo e metter a disposizione adeguati investimenti finanziari e infrastrutturali per rispondere efficacemente alle sfide sanitarie, incluse quelle rappresentate dalle malattie croniche e degenerative come il morbo di Alzheimer. Affinché questo male diventi presto solo un brutto e lontano ricordo.

ENGLISH VERSION

Defeating Alzheimer’s in Europe:
the only effective weapon is a teamwork approach

The most common form of dementia, Alzheimer’s, affects more and more people in the EU and around the world. Clinical research is making great progress in the fight against the disease. But that’s not enough. Political support and input is needed to equip health systems with adequate resources, inform citizens and fight bias.

We need to remember those who find it difficult to remember. The victims of Alzheimer’s disease,a growing category in Europe (and beyond).


About 9.7 million people in Europe live with dementia, caused by Alzheimer’s in between 60% and 80% of cases. With the aging of the population, this figure is set to increase to 14 million by 2030. The human and social cost for patients and their families is joined by the economic cost estimated at around 250 billion euros ( the equivalent of GDP of Finland) over the next decade.
Even globally, the numbers are merciless: about 50 million people have dementia, there are nearly 10 million new cases every year and the incidence is set to double in 2050. Between 2000 and 2019, deaths from Alzheimer’s increased by 145%.

What is considered a disease associated with the aging process can actually develop up to twenty years before the first signs appear: you forget about important events and recent conversations, you feel confused about topics and places, you perceive personality changes , difficulty making decisions and understanding instructions.
Diagnosing Alzheimer’s disease at a very early stage is nowadays very complex and often the diagnosis is inconclusive.

Therefore, trying to target Alzheimer’s in its early stages by providing healthcare professionals with tools and equipment for better detection, diagnosis and management of the disease, raising public awareness of risk reduction and early warning signs is of paramount importance.

Recent advances
in the diagnosis of dementia

Last month, the EU certified The Radiologist’s Cognitive Eyes for Alzheimer Deasease(TRACE4AD) software, the artificial intelligence tool that detects even mild cognitive impairment that could progress to Alzheimer’s disease.

TRACE4AD, already available worldwide and accessible both locally and in the cloud, can be used in individuals at risk of dementia on the recommendation of neurologists. Capable of identifying individual risk levels of developing or advancing Alzheimer’s disease dementia within two years of the TRACE4AD exam date, the software is also useful for monitoring the effects of medicines on patients, as Christian Salvatore inventor and CEO of DeepTrace Technologies stated.

Neuroradiology experts can use TRACE4D to support brain magnetic resonance imaging (MRI), while neurologists can use it as a support for diagnosis and prognosis.

And what does politics do?


If science and research advance rapidly, politics cannot and must not be outdone. The fight against dementia must be a priority of an ambitious and effective European health policy. This is the appeal contained in the video-message presented by three Members of the European Parliament: the Portuguese Sara Cerdas, the Croatian Tomislav Sokol and the Austrian Claudia Gamon.
It is the responsibility of leaders to make health systems ready to incorporate innovations, to equip operators in the sector with tools and equipment that allow adequate diagnosis and management of the disease, to raise awareness among the general public on how to reduce risks and identify the first signs, as well as addressing the stigma associated with this disease.

The Covid-19 pandemic has shown that the EU must mobilize in a timely manner and make adequate provision through financial and infrastructure investments to effectively respond to health challenges, including those posed by chronic and degenerative diseases such as Alzheimer’s disease. So that this evil soon becomes just a bad and distant memory “.

Condividi: