Conosco Giampiero Monaca da molti anni e con lui la comunità di famiglie, insegnanti, volontari che nella piccola frazione di Serravalle d’Asti hanno dato vita ad un progetto di comunità educante e pedagogia attiva chiamato Bimbisvegli. Sono già trascorsi 18 giorni (dal 6 giugno) da quando il maestro della scuola statale Giampiero ha iniziato uno sciopero della fame per denunciare tutti gli ostacoli che ha incontrato quest’anno dopo anni di successi e riconoscimenti arrivati da tutta Italia sia dalle persone appassionate di scuola che da membri delle istituzioni e dell’accademia. 

Giampiero dichiara apertamente i problemi e le mutilazioni inflitte quest’anno: “Divieto ad attività all’aperto oltre i 400 m da cancello. Divieto di lasciare stivali e ciabatte in entrata a scuola per decoro, impossibile cambiare o stoccare altrove. Impossibilitá di incontrare amici migranti per covid e nemmeno come volontari del servizio civile perché non hanno il diploma di maturitá. Divieto di tenere la bandiera della pace con le bandiere ufficiali perché considerata ideologica o di parte. Ostacolo e disapprovazione per scelta di libri di testo alternativi e differenziati nelle classi. Soprattutto… mancato inserimento del progetto bimbisvegli nel ptof (Piano triennale dell’offerta formativa) e mancata ratifica dell’adesione al movimento Piccole Scuole Indire (iter iniziato e mai perfezionato)”

Da quando è iniziato il progetto Bimbisvegli la piccola scuola della frazione ha triplicato il numero degli alunni iscritti, a testimonianza di come sia possibile invertire lo spopolamento dei piccoli comuni attraverso iniziative che esaltano le particolarità di un luogo dove, nel caso di Serravalle d’Asti, sono la natura circostante e una serie di associazioni e cooperative locali in grado di fare comunità. Il suo caso è stato anche portato in parlamento attraverso un’interrogazione che chiede un intervento delle istituzioni per dirimere questo scontro tra la dirigente scolastica e la comunità di bimbisvegli.

La pratica dello sciopero della fame è in perfetto stile non violento del maestro Giampiero Monaca che nel suo modo di insegnare ha sempre promosso nei suoi studenti un senso di cittadinanza attiva raccontando le gesta di personaggi contemporanei come Vittorio Arrigoni e Giulio Regeni. 

Ricordo perfettamente tutti i racconti fatti da Giampiero sull’Antigone, di quando con i suoi alunni hanno messo in scena l’immortale tragedia. Quello scontro oggi lo ritroviamo tra Creonte – Dirigente Scolastica che difende gli interessi e promuove i doveri dell’istituzione e Antigone – Maestro Giampiero che difende i diritti acquisiti dalla propria comunità. Nello schema classico della tragedia alla fine si rischia che ci rimetteranno tutti e due, ci auguriamo che invece questo abisso che si è creato venga colmato da un dialogo. Aspettiamo le Ismene che si facciano mediatrici ma soprattutto il Coro, le persone che hanno a cuore questa storia perché la sentono propria anche se vivono lontani. Abbiamo tutti la necessità che gli aspetti formali e di movimento diventino entrambi sostanziali senza che nessuno debba prevaricare sull’altro. La scuola è fatta di regole e di pratiche che insieme per il bene degli studenti evolvono in maniera congiunta.

Per chi volesse sostenere il maestro Giampiero Monaca è partito un digiuno di solidarietà al quale chiunque può aderire, nello specifico è sufficiente astenersi dall’alimentazione e inviare una foto con un cartello con le proprie motivazioni con hashtag #bimbisvegli #cimettolapancia #famedirisposte #bimbisveglianchetu ed evetuale tag @giampieromonaca @bimbisvegli. 

Se hai fame di cambiamento di paradigma educativo, segui questa storia!

Condividi: