La sostenibilità sociale è la capacità di una società di mantenere o migliorare il benessere delle generazioni presenti e future, garantendo equità, inclusione, partecipazione e diritti umani.

Per valutare il grado di sostenibilità sociale di un paese, di una regione, di una città o di un’organizzazione, si possono utilizzare diverse metriche, cioè indicatori quantitativi o qualitativi che misurano le dimensioni e gli aspetti della sostenibilità sociale. Le metriche per la sostenibilità sociale possono riguardare, ad esempio, il livello di istruzione, la qualità della vita, la salute, la sicurezza, la coesione sociale, la diversità culturale, la democrazia, la giustizia, l’empowerment, la responsabilità sociale, ecc.

Le metriche per la sostenibilità sociale

Le metriche per la sostenibilità sociale sono importanti perché permettono di monitorare i progressi, identificare le aree di miglioramento, confrontare le performance, definire gli obiettivi e le strategie, comunicare i risultati e coinvolgere gli stakeholder. L’elemento quantitativo è la sfida principale per equiparare le valutazioni e renderle quanto più oggettive possibile.

Abbiamo due possibili approcci: quello normativo (GRI, ESRS), e quello accademico. Entrambi possono fornire una utile visione per definire il tema. Il framework ESRS deriva dall’evoluzione e dalla comparazione dei vari standard internazionali normativi e di settore (NFRD, GRI, SASB, PRI etc.) e sarà il perimetro entro cui si muoverà la rendicontazione CSRD appena licenziata dalla Commissione Europea.

Per la parte sociale consta di:

Gli ambiti, detti sub-topic, su cui si concentra l’analisi di materialità in ambito sociale delle aziende sono:

– S1 Workforce

– S2 Workers on the Value Chain

– S3 Affected Communities

– S4 Consumers and End-Users

L’ente incaricato della redazione di questo framework è l’EFRAG (European Financial Reporting Advisory Group). Gli standard sono in corso di redazione e una versione draft è disponibile per il sub-topic S1 Workforce, mentre gli altri sub-topic sono in lavorazione.

La struttura generale della rendicontazione prevede che ogni tema sia verificato e indicata la sua rilevanza per una azienda/settore (analisi di materialità) e quali siano gli impatti negativi che questo tema provoca in azienda.

I sub-topic S1 Workforce

Per il sub-topic S1 Workforce segue l’elenco dei Sub-sub-topics e tra parentesi esempi di possibili metriche

S1 Workforce:

  • L’ambito delle condizioni di lavoro include:
  1. impiego sicuro; (es. numero di persone uscite, per anno, genere, fascia d’età con procedure di accordo collettivo o individuale o oggetto di procedura di licenziamento)
  2. orario di lavoro; (statistica sulle ore lavorate in eccesso rispetto all’orario contrattuale; cumulato ore di straordinario; entrambe per anno/genere/fascia d’età)
  3. salari adeguati; (Deviazione standard salari individuali rispetto alla media per ruolo/genere/ fascia d’età/anzianità aziendale)
  4. dialogo sociale; (numero e tipologia dei rappresentanti dei lavoratori e contesti in cui sono attivi)
  5. libertà di associazione, l’esistenza di consigli di fabbrica e i diritti di informazione, consultazione e partecipazione dei lavoratori; (analisi sulle suddette attività associative)
  6. contrattazione collettiva, incluso il tasso di lavoratori coperti da contratti collettivi;
  7. equilibrio tra vita lavorativa e vita privata (percentuale di individui coinvolti in iniziative di work-life balance anno/reparto/ genere/fascia d’età)
  8. salute e sicurezza. (numero di incidenti/infortuni per anno/reparto/ genere/fascia d’età; numero medio di ore per individuo di training/istruzione erogate sul tema salute e sicurezza)
  • Uguale trattamento e pari opportunità per tutti includono:
  1. uguaglianza di genere e pari retribuzione per lavoro di pari valore; (metriche retributive per anno/reparto/ genere/fascia d’età)
  2. formazione e sviluppo delle competenze; (numero totale e medio per individuo di ore di formazione)
  3. occupazione e inclusione delle persone con disabilità; (numero e collocazione di persone con disabilità rispetto ai minimi di legge)
  4. misure contro la violenza e le molestie sul luogo di lavoro; (presenza di numeri/canali right-to-speech; numero di segnalazioni aperte/numero di provvedimenti applicati per anno/reparto/ genere/fascia d’età)
  5. diversità. (rapporto di distribuzione del numero di individui per genere-orientamento sessuale/fascia d’età/etnia/religione/provenienza)

(c) Altri diritti legati al lavoro, includono:

  1. Lavoro minorile; (presenza di lavoro minorile [anche lungo la catena del valore])
  2. lavoro forzato; (vedi punto 1)
  3. alloggio adeguato (presenza sportello di supporto per problemi di housing e numero di pratiche lavorate/evase)
  4. privacy. (numero di segnalazioni di violazioni privacy aperte/numero di provvedimenti applicati per anno/reparto/ genere/fascia d’età)

esempi di metriche proposte da lavori accademici:

Per fare alcuni esempi, correlati all’obiettivo Social Dignity and Equality Gender, l’International Business Council ha elaborato le seguenti metriche base:

  • uguaglianza nelle remunerazioni come rapporto percentuale tra salario base degli uomini e delle donne per ciascuna categoria di lavoratori (riferimento GRI 405-2);
  • rapporto percentuale per categoria di lavoratori per sesso ed eta (riferimento GRI 406-1);
  • numero e percentuale di operazioni e fornitori che hanno avuto incidenti relativi all’utilizzo di lavoro minorile (riferimento GRI 408, 409).

Ciascun parametro viene poi espanso utilizzando indicatori specifici e consolidati in letteratura o nella prassi. Per esempio, sempre per Dignity and Equality, la società dovrà fornire:

  • il numero degli incidenti per molestie sessuali o pratiche discriminatorie e le perdite conseguenti dovute ad azioni legali (riferimenti GRI 406-1, SASB FB-FR-310);
  • la percentuale di fornitori che non hanno buone prassi nelle relazioni sindacali (SASB CN0401-17, GRI 407, WDI 7.2);
  • il rapporto tra salario e reddito minimo nei paesi nei quali la societa opera (MIT Living Wage Tool, EPIC Report);
  • il numero degli esposti e delle denunce ricevute per violazione dei diritti umani e il relativo impatto economico

Metriche più interessanti raccolte nella ricerca annuale di SDA Bocconi:

Erogazioni liberali:

  • Percentuale di erogazioni liberali sul totale per organizzazioni no-profit
  • Percentuale di erogazioni liberali sul totale a beneficio della ricerca scientifica e tecnologica
  • Budget per iniziative di sostegno alle comunità locali

Protezione sociale:

  • L’impresa offre ai dipendenti una forma di protezione sociale contro la perdita di reddito dovuta ad eventi straordinari / importanti della vita

Salari adeguati:

  • Confronto dei salari medi rispetto ai benchmark di mercato.
  • Quota di partecipazione del capitale posseduta da dipendenti

Salute e sicurezza:

  • Presenza di un sistema di gestione della salute e sicurezza e/o certificazioni (es. ISO45001)
  • Personale addetto ha ricevuto Formazione formale sui diritti umani e sulla loro applicazione alla sicurezza.
  • Numero di infortuni associati a lesioni, malattie e decessi tra i dipendenti propri

Equilibrio lavoro – vita privata

  • Erogazione di benefit legati al benessere psicofisico
  • Numero e natura di iniziative legate alle pari opportunità e conciliazione lavoro-vita familiare
  • Erogazione (con che frequenza) di questionari sul tema stress lavoro correlato

Retribuzione

  • Calcolo del pay gap

Diritti umani e condizioni di lavoro

  • L’azienda rispetta gli standard ILO per la tutela dei diritti umani e dei lavoratori? Certificazioni?
  • Numero di casi di bullismo, mobbing, discriminazione e numero di provvedimenti presi/sanzioni irrogate

La ricerca mostra sistematicamente metriche peggiori nelle PMI rispetto alle grandi aziende. Le aziende che redigono bilanci di sostenibilità ottengono risultati mediamente migliori in molte categorie. L’attenzione ai diritti umani sembra essere percepita come un problema secondario.

Cosa fare? In Europa, ad oggi, esiste un solo assessment scientifico capace di dare un indice sulla sostenibilità sociale, l’S-Assessment.

Di Sergio Caucino – EFPA ESG Advisor certified

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