Sri Lanka: appunti di viaggio
Sri Lanka, vi racconto il paese del tè, del riso e della gentilezza. Un paese che offre tanta storia e spiritualità.

Sri Lanka, vi racconto il paese del tè, del riso e della gentilezza. Un paese che offre tanta storia e spiritualità.

Quando arrivi in Sri Lanka ti accolgono con il loro saluto Ayubowan, lunga vita e ti circondano con una collana di fiori. Tutto ciò suscita una bella sensazione. Ho avuto subito una grande empatia con questo paese.
Di questo viaggio vorrei riuscire a trasmettere le sensazioni e l’esperienza umana, i colori i sapori, i profumi ….
Andare in Sri Lanka vuol dire entrare nei costumi di un paese molto distante dal nostro non solo geograficamente ma per usi, costumi, religioni, cibo, clima, abitudini, tradizioni, architettura, storia… anche nella gestualità. Per esempio oscillano la testa sorridendo, come se dicessero no… ma in realtà è un gesti di approvazione. Oppure a tavola è loro abitudine mangiare nel piatto con le mani, impastando il riso con i preparati speziati a base di carne pesce e verdure.

E’ un’isola appena sotto l’India ed è un paese di straordinaria bellezza. Foreste, laghi, montagne, cascate e fiumi, un mare limpido e generoso. Offre un contatto stretto con la natura: non è raro incontrare elefanti selvatici che attraversano le statali, scimmie che si dondolano sui fili del telefono, piccoli varani che passeggiano fra le secche dei numerosi laghi (la maggior parte riserva d’acqua per le risaie , pellicani e pavoni sull’autostrada, pipistrelli grandi come anatre e bellissime aquile…

Ma offre anche tanta storia e spiritualità.
Attualmente la società vive un momento di tranquillità ed equilibrio fra le diverse etnie e religioni (convivono buddisti, indu, musulmani e cristiani) dopo anni di lotte sanguinose con l’etnia Tamil, che non hanno certo giovato allo sviluppo economico. Inoltre nel 2004 lo tzunami spazzó via parte del sud dell’isola provocando morte e distruzione. Per ultimo la pandemia che ha lasciato delle profonde cicatrici.
La povertà è diffusa oprattutto lontano dalle grandi città ; si percepisce sia per le condizioni della popolazione, sia guardandoci intorno: le costruzioni di abitazioni e hotel sono quasi tutte incompiute, abbandonate e mai più riprese, anche dagli investitori stranieri, specie cinesi. Un’offesa alla natura. Panorami rovinati da questi fantasmi di cemento. La pandemia poi ha portato un crollo dell’economia, basata sul turismo. La mia guida locale mi ha raccontato che sono stati 3 mesi senza rifornimenti di petrolio, gas ed elettricità.
Ho girato il paese viaggiando in auto; il consiglio è di affidarsi ad una guida locale, che possa accompagnarvi sempre, sia perché le strade sono molto trafficate e poco regolate (fra autobus, moto e tuk tuk è un caos!) ; sia perché sono spesso impervie (in montagna si arriva solo con la jeep); e non ultimo perché guidano all’inglese e rischiereste di perdervi il meraviglioso paesaggio per prestare attenzione alla guida.

Ho viaggiato anche in treno. Molto bello il percorso che arriva ad Ella, ad Est del Paese, attraversando la zona della coltivazione del tè. I treni e gli autobus sono affollati e le porte sempre aperte (anche in corsa !) per permettere a più persone si salire; nessuna sicurezza per i passeggeri ma nessuno ci fa caso.
I servizi sono basilari ma la vita scorre tranquilla. E la gente sorride con gentilezza.
Nelle zone lontane dalle grandi città la maggior parte dei cingalesi si dedica all’agricoltura e si impegnano alla raccolta del riso e delle foglie di tè. Quest’ultima attività è svolta principalmente da donne indiane, che vengono qui per lavorare; raccolgono fino a 70 kg di foglie al giorno. Un lavoro estremamente faticoso che però offre un reddito.
Molto usata è la medicina ayurvedica e quindi la raccolta di tutte le erbe e piante utilizzate come rimedi. Dedicate del tempo al massaggio ayurvetico, così diffuso e così benefico per il corpo e lo spirito. (consiglio VeeRaa Retreat Habarana a Sigirya).
Parte della popolazione si dedica alla pesca e al mercato del pesce, essiccato sulle spiagge. A Nogombo poco distante da Colombo c’è un grande mercato.



Altri si dedicano alla produzione di yogurt a base di latte di bufala, venduto sulle strade.
Qualcuno incanta anche i serpenti…

C’è chi raccoglie la frutta e chi la vende; questa terra offre spontaneamente banane, mango, papaia, cocco, jack fruits… ma anche tante spezie ed erbe medicinali. Ai lati della strada migliaia di piccole bancarelle che offrono frutta e verdura colta direttamente dagli alberi limitrofi. Le persone spesso vivono nel retro di queste piccole casupole, senza alcun servizio igienico.
La sicurezza economica non esiste se non per chi ha una posizione statale. Per gli altri non è prevista nessuna assicurazione per la vecchiaia. La famiglia è un’ancora di salvezza per gli anziani.
La scuola è obbligatoria fino a 16 anni. Esiste una sanità pubblica ma insufficiente. Gli interventi più complessi li assicurano solo i privati, inaccessibili per la maggiore parte.
I cani randagi sono ovunque: in ogni angolo ce ne sono a piccoli gruppi, che si sostengono per la difficile sopravvivenza, affetti da ogni tipo di malattia; le femmine sempre in allattamento. Nessuno li maltratta e la popolazione li sostiene come può, riservandogli avanzi e acqua. Una stretta al cuore .

Le città più importanti racchiudono Templi e siti archeologici. Visitate Sigirya, con la sua reggia scavata dalla montagna.

Il sito di Anuradhapura dove si conserva l’albero di fico più vecchio del mondo di più di 2000 anni. Dambulla e Kandy con i loro famosi Tempi, rifugio per l’umanità.

Vi si può accedere solo scalzi e con un abbigliamento idoneo, intenso e penetrante odore di incenso crea una atmosfera mistica.

Molto interessante è il sito archeologico Polonnaruwa dove si può passeggiare fra alberi secolari e resti archeologici.

In Sri Lanka si vive nella natura: boschi, foreste sono ovunque e si possono fare dei bei percorsi trekking. Ne consiglio uno fra le montagne di Knuckles, che si conclude in una località con una cascata e fiume balneabile. Consiglio di alloggiare al Wild Glamping; è una esperienza formativa perché offre una ospitalità sostenibile. Questo Resort ha solo un obiettivo: il rispetto dell’ambiente. Cibo locale, tutto plastic free, pannelli solari; no internet; elettricità solo la sera dalle 18 alle 8 del mattino.

Altro trekking che consiglio è l’Ella Rock. La zona è bellissima e in cima alla montagna si gode di un bellissimo panorama. Se siete ad Ella non perdete il ponte nove archi. Vi consiglio di aspettate il passaggio del treno.

Nonostante sia un paese molto interessante e bello, lo Sri Lanka potrebbe proteggere maggiormente il suo territorio. C’è tanta spazzatura, non esiste una rete fognaria efficiente e capillare, l’abusivismo e le costruzioni selvagge nelle zone turistiche sono sotto gli occhi di tutti .
Mi domando: come sarà questo meraviglioso paese fra 20-30 anni ? Riuscirà lo Sri Lanka a conservarsi senza cedere alla globalizzazione? Il turismo ecosostenibile che si sta organizzando in alcune località, assumerà la giusta dimensione?

