(English translation below)
Ottime notizie per il nostro pianeta! Sembra ormai quasi raggiunto l’obiettivo di istituire la Giornata Internazionale della Geodiversità.

Il 16 aprile 2021 la proposta di dedicare una giornata internazionale alla celebrazione dell’importanza della geodiversità ha superato quella che potrebbe essere considerata la sua prova più difficile, poiché è stata approvata all’unanimità all’interno di una delle commissioni del Comitato esecutivo dell’UNESCO. Più di 70 paesi distribuiti in tutti i continenti hanno co-sponsorizzato questa proposta, oltre a numerose organizzazioni internazionali di geoscienze e dedite alla conservazione della natura. Con ogni probabilità la prima giornata internazionale della geodiversità si svolgerà il 6 ottobre 2022.

Ma cosa è la geodiversità?

La geodiversità è alla base della biodiversità e di ogni sistema socio-ecologico sul pianeta, ma per la maggior parte delle persone, dal pubblico generico al decisore politico, il suo valore e tutte le sue implicazioni restano sconosciute. È da qui che sono partiti i proponenti di questa giornata internazionale: dall’urgenza di aumentare le conoscenze sulla geodiversità, promuovendo l’educazione globale e la consapevolezza del suo valore, come pure del valore delle geoscienze, discipline che studiano le forme e i processi della Terra. Ma vediamo in dettaglio che cos’è la geodiversità, la cui definizione ufficiale è stata formulata dalla ProGEO, la European Association for the Conservation of the Geological Heritage.

La geodiversità comprende tutte le parti non viventi della natura:  minerali, rocce, fossili, suoli, sedimenti, forme del terreno, come pure i processi geologici e morfogenetici che si verificano sulla Terra e gli elementi  idrologici che la caratterizzano, come fiumi e laghi.

La geodiversità è stata a lungo trascurata, quando invece il ruolo che svolge nelle nostre vite, nella società e nell’ambiente nel suo insieme è di fondamentale importanza. Gli elementi che la costituiscono sono un insostituibile substrato delle nostre società, con indubbi vantaggi per molti aspetti della vita umana: dai terreni che coltiviamo, alle risorse naturali con cui costruiamo i nostri insediamenti, fino al godimento estetico dei paesaggi in cui siamo immersi. Gli stessi paesaggi, che ispirano l’arte, sostengono il turismo e rafforzano il nostro legame con il territorio sono un prodotto della geodiversità. Le singole componenti della geodiversità ci raccontano la storia della Terra, la sua evoluzione nel tempo profondo, i suoi cambiamenti climatici e i rischi geologici.

La diversità delle risorse geologiche svolge un ruolo essenziale nello sviluppo economico e sociale dell’umanità. Quando sono usate con prudenza e lungimiranza, le risorse minerarie creano ricchezza economica e occupazione. Rocce e processi geologici hanno un ruolo fondamentale di regolazione del nostro ambiente, basti pensare alla funzione equilibratrice che esercitano sul flusso idrico dei corsi d’acqua, legato strettamente alla possibilità che le acque possano infiltrarsi ed essere ospitate dalle rocce del sottosuolo. Inoltre, rocce e sedimenti svolgono un ruolo cruciale nel filtrare le acque superficiali inquinate prima che raggiungano una falda acquifera, come anche nella formazione dei suoli per gli usi agricoli.

Da sempre le caratteristiche geologiche dei luoghi ne influenzano l’evoluzione, favorendo o ostacolando anche le possibilità di sviluppo e di progresso delle comunità umane che vi abitano. Fin dalla sua comparsa sulla Terra, l’essere umano è per così dire Homo geologicus: vive in caverne scavate nella roccia, lavora l’ossidiana per ricavarne strumenti indispensabili alla sua sopravvivenza, usa le pareti rocciose come superfici pittoriche per le sue prime manifestazioni artistiche. E ancora: trasporta, innalza e allinea enormi pietre, le utilizza per creare allineamenti a tutt’oggi indecifrabili, forse in risposta ai suoi primi richiami spirituali; e infine venera come divinità elementi geologici e morfologici del paesaggio come i vulcani, i fiumi, le sorgenti. Ancora oggi il tessuto urbano dei nostri borghi, lo sviluppo delle attività produttive, le abitudini di vita e il carattere stesso delle popolazioni spesso riflettono il condizionamento delle specificità geologiche di quel territorio, il condizionamento della geodiversità.

Non è un caso che alcuni autori abbiano dimostrato con perizia scientifica e con stile accattivante come Roma abbia potuto svilupparsi e diventare la città caput mundi grazie alle sue peculiarità territoriali e naturali davvero uniche (Funiciello e al., I sette colli. Guida geologica a una Roma mai vista, 2006). La presenza di terreni vulcanici da cui ricavare eccellenti materiali da costruzione, l’abbondanza di acque di falda e di sorgenti di ottima qualità, la vicinanza a un corso d’acqua navigabile come il Tevere, la morfologia collinare che offriva luoghi rilevati per difendersi dai nemici e per stare lontani dalle condizioni malsane delle aree più depresse, e molti altri aspetti geografici, geologici e morfologici, determinarono la sua ascesa alla ribalta della storia. E a ben guardare, Roma non è l’unico luogo in cui geodiversità e vicende storiche sono intimamente connesse. Ovunque la combinazione delle geo-risorse disponibili, dei processi geologici operanti e dei georischi presenti in un territorio si è intrecciata con lo sviluppo delle civiltà locali.

Del resto la diversità geologica fissa sempre le condizioni di partenza per l’evoluzione di un luogo. La geodiversità è a sua volta il prodotto di un’evoluzione continua avvenuta nello spazio e nel tempo, che ha coinvolto e continua a influenzare aspetti non solo fisici, ma anche antropologici del territorio, spesso diventando parte integrante dell’identità di un luogo e dei suoi abitanti. Così per alcune comunità umane diventa naturale identificarsi anche con i colori della propria terra. Ostuni è «la città bianca» per la straordinaria luminosità del candido calcare su cui è costruita e i suoi abitanti percepiscono quel bagliore come parte integrante della loro vita. Petra, in Giordania, passa alla storia come «la città rosa del Medio Oriente» grazie alle sue arenarie policrome paleozoiche. Civita di Bagnoregio (nell’immagine) deve il suo triste appellativo di «città che muore» alla continua demolizione delle sue pendici da parte dei fenomeni franosi.

La salvaguardia dell’ambiente e il rispetto della geodiversità, così come della biodiversità, sono alla base di una moderna sensibilità ecologica, che può anche considerarsi il risultato di un processo storico di sviluppo morale. Nel 2021, seppur con un ritardo di alcuni decenni siamo pronti per riconoscere piena dignità alla geodiversità. Un modo questo per cogliere nella totalità delle esperienze e conoscenze umane quel valore della diversità che caratterizza una rinnovata consapevolezza della complessità del mondo.

ENGLISH VERSION

A planet of geodiversity

Great news for our planet! The goal of establishing the International Day of Geodiversity seems almost achieved.

On April 16, 2021, the proposal to dedicate an international day to the celebration of the importance of geodiversity passed what could be considered its most difficult test, as it was unanimously approved within one of the commissions of the Executive Committee of the UNESCO. More than 70 countries spread across all continents have co-sponsored this proposal, as well as numerous international geoscience and nature conservation organizations. In all likelihood, the first international day of geodiversity will take place on October 6, 2022.

Geodiversity is the foundation of biodiversity and of every socio-ecological system on the planet, but for most people, from the general public to the political decision-maker, its value and all its implications remain unknown. This is where the proponents of this international day started from: the urgency of increasing knowledge on geodiversity, promoting global education and awareness of its value, as well as the value of geosciences, disciplines that study the forms and processes of the Earth. But let’s see in detail what geodiversity is. Its official definition was formulated by ProGEO, the European Association for the Conservation of the Geological Heritage.

But what is geodiversity?

Geodiversity includes all non-living parts of nature: minerals, rocks, fossils, soils, sediments, soil forms, as well as the geological and morphogenetic processes that occur on Earth and the hydrological elements that characterize it, such as rivers and lakes.

Geodiversity has been a long neglected concept, while the role it plays in our lives, society and the environment as a whole is of the utmost importance. The elements that constitute it are an irreplaceable substratum of our societies, with undoubted advantages for many aspects of human life: from the land we cultivate, to the natural resources with which we build our settlements, to the aesthetic enjoyment of the landscapes in which we are immersed. The same landscapes, which inspire art, support tourism and strengthen our bond with the territory, are a product of geodiversity. The individual components of geodiversity tell us the history of the Earth, its evolution in deep time, its climatic changes and geological risks.

The diversity of geological resources plays an essential role in the economic and social development of humanity. When used with prudence and foresight, mineral resources create economic wealth and jobs. Rocks and geological processes have a fundamental role in regulating our environment, just think of the balancing function they exert on the water flow of watercourses, closely linked to the possibility that waters can infiltrate and be hosted by the rocks of the subsoil. Furthermore, rocks and sediments play a crucial role in filtering polluted surface waters before they reach an aquifer, as well as in the formation of soils for agricultural uses.

The geological characteristics of places have always influenced their evolution, also favouring or hindering the possibilities for development and progress of the human communities that live there. Since its appearance on Earth, the human being is so to speak “Homo geologicus“: he/she lives in caves dug into the rock, works obsidian to obtain tools indispensable for his/her survival, uses the rocky walls as pictorial surfaces for first artistic manifestations. And again: he/she transports, raises and aligns huge stones, uses them to create alignments that are still indecipherable today, perhaps in response to his/her first spiritual calls; and finally he/she venerates as deities geological and morphological elements of the landscape such as volcanoes, rivers, springs. Even today the urban fabric of our villages, the development of productive activities, the habits of life and the very character of the populations often reflect the conditioning of the geological specificity of that territory, the conditioning of geodiversity.

It is no coincidence that some authors have demonstrated with scientific expertise and with captivating style how Rome has been able to develop and become the city caput mundi thanks to its truly unique territorial and natural features (Funiciello et al., The seven hills of Rome: a geological tour of the eternal city, 2006). The presence of volcanic soils from which to obtain excellent building materials, the abundance of groundwater and springs of excellent quality, the proximity to a navigable watercourse such as the Tiber river, the hilly morphology that offered relief sites to defend against enemies and to stay away from the unhealthy conditions of the most depressed areas, and many other geographical, geological and morphological aspects, determined its rise to the fore in history. And on closer inspection, Rome is not the only place where geodiversity and historical events are intimately connected. Everywhere the combination of the available geo-resources, of the geological processes and of the geo-risks present in a territory is intertwined with the development of local civilizations.

After all, geological diversity always sets the starting conditions for the evolution of a place. Geodiversity is in turn the product of a continuous evolution that took place in space and time, which involved and continues to influence not only physical but also anthropological aspects of the territory, often becoming an integral part of the identity of a place and its inhabitants. Thus for some human communities it becomes natural to identify with the colours of their own land. Ostuni, in southern Italy, is “the white city” for the extraordinary brightness of the white limestone on which it is built and its inhabitants perceive that glow as an integral part of their life. Petra, in Jordan, goes down in history as “the pink city of the Middle East” thanks to its paleozoic polychrome sandstones. Civita di Bagnoregio, in central Italy (in the picture), owes its sad name of “dying city” to the continuous demolition of its slopes by landslides.

Safeguarding the environment and respecting geodiversity, as well as biodiversity, are the basis of a modern ecological sensitivity, which can also be considered the result of a historical process of moral development. In 2021, albeit with a delay of a few decades, we are ready to recognize the full dignity of geodiversity. This is a way to grasp in the totality of human experiences and knowledge that value of diversity that characterizes a renewed awareness of the complexity of the world.

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