Il momento è cruciale per ogni italiano che ami gli animali: mancano 36 giorni alla scadenza della raccolta firme per indire 5 referendum contro la caccia, la detenzione di animali in circhi e zoo, la sperimentazione animale e gli allevamenti intensivi, forse non si era mai arrivati così vicini ad un risultato così importante. Lo chiediamo a Giancarlo De Salvo, presidente dell’associazione Rispetto per tutti gli Animali, che ha dato il via all’iniziativa.

Piuttosto direi (ma dico anche una cattiveria) che non ci hanno mai provato. Perché le grandi associazioni dicono di essere contro la caccia e la violenza sugli animali, ma fino ad oggi si sono impegnati solo in petizioni o in piccole battaglie collaterali. Eppure la strada maestra per ogni battaglia civile è il referendum. E’ il solo strumento civico ed efficace per cambiare davvero le cose.

L’importanza di questi 5 referendum

Mi sta dicendo che in passato non si era mai tentato un referendum?
L’unico a provarci era stato Marco Pannella nel lontano 1990, poi si sono addormentati tutti. Nel 2021 l’ho tentato sempre io, ma tre anni fa c’era ancora la modalità cartacea, che rallentava molto la raccolta firme. Quest’anno la grande novità è che tutti possono firmare con un paio di click direttamente da casa.

Stavolta infatti è semplicissimo: basta entrare con il proprio spid nel sito del Ministero della Giustizia, nella pagina dedicata ai referendum. Io stessa l’ho fatto in un attimo.
Esatto: una volta entrati, si selezionano una per una le cinque iniziative di raccolta firme, si clicca su “Sostieni l’iniziativa” e il gioco è fatto, e cliccando su “scarica l’attestato” si riceve anche il documento di sottoscrizione.

Schermata del sito Ministero della Giustizia dove selezionare le iniziative da firmare

Cosa la fa essere fiducioso?
Questa volta è tutto diverso: in passato si dovevano raccogliere i moduli cartacei, bisognava concludere tutte le operazioni circa 20 giorni prima per contattare i Comuni e farsi mandare i certificati elettorali di tutte le persone che avevano firmato, e poi portare il tutto a Roma. Questa è una grande novità perché è la prima volta che firmiamo on line, anche se tengo a precisare che la raccolta firme è partita in ritardo perché la piattaforma è stata attivata a fine luglio, quindi non abbiamo avuto i classici 90 giorni.

Il coraggio delle grandi battaglie

Il momento è storico perché forse mai come ora sono stati proposti non uno, ma ben 5 referendum tutti in difesa degli animali. Infatti oltre a quello contro la caccia è stata avviata la raccolta firma per chiedere il referendum contro gli allevamenti intensivi, contro le manifestazioni storiche che utilizzano animali ma anche contro circhi e zoo, contro la sperimentazione animale e infine contro la libertà concessa ai cacciatori di entrare nelle proprietà private a sparare. Un’iniziativa ad ampio raggio per cambiare radicalmente il nostro modo di relazionarci con gli animali?
Certo, bisogna avere il coraggio delle grandi battaglie. Bisogna osare un cambio di paradigma e dare finalmente agli animali la dignità che meritano. L’iniziativa contro gli allevamenti intensivi vuole mettere fine agli allevamenti crudeli che limitano lo spazio vitale, che mutilano parti anatomiche degli animali considerate scomode, che sopprimono selettivamente milioni di esemplari come i pulcini, che separano forzatamente il neonato dalla madre.

Photo by Albrecht Fietz on Pixabay

Poi c’è quello contro le manifestazioni storiche che usano animali, contro i circhi con animali e contro i giardini zoologici.
Sì, questa iniziativa vuole dire basta a circhi e delfinari che producono crudeltà inutile oltre che grandi rischi per la sicurezza di addestratori e spettatori. Sarebbe una cosa rivoluzionaria: al momento abbiamo raccolto già oltre 17mila firme, questo passo renderebbe illegale lo stesso Palio di Siena ad esempio, anacronistico e arcaico.

Photo by Michele Palmieri on Pixabay

L’iniziativa contro la caccia vuole rendere definitivamente illegale la crudele e inquinante pratica della caccia, ormai obsoleta, non più significativa per l’esistenza dell’essere umano. Ma poi c’è anche quella contro l’accesso libero dei cacciatori nelle proprietà private (utile a ridurre i danni qualora il referendum generale contro la caccia non passasse). Questa iniziativa però sembra più indietro rispetto alle altre, ha raccolto circa 10mila firme, forse il tema è poco sentito?
Al contrario, il tema è molto sentito, era già andato al voto nel 3 giugno 1990 ed era stato votato da 18milioni di italiani. Ma qui ci sono stati due intoppi. La piattaforma, non si sa perché, non ha accettato il nostro logo su quel quesito, e questo ci penalizza perché la gente cerca il nostro logo e non lo trova. Inoltre il sistema non ci ha permesso di scrivere la parola caccia. Purtroppo abbiamo fatto due volte ricorso per poter inserire sia il logo sia la parola caccia ma non ci è stato permesso perché l’iniziativa è in corso. Paradossale.

Photo by mtorben on Pixabay

Infine c’è l’iniziativa di raccolta firme contro la sperimentazione animale.
Certo, per progredire la ricerca scientifica non necessità più di cavie da laboratorio vive. L’uso di animali vivi, senzienti e coscienti è una scelta deliberata delle case farmaceutiche che preferiscono torturare milioni di esseri viventi invece di investire sulle sicure modalità alternative oggi a disposizione. Le atrocità subite dai piccoli animali da laboratorio non sono più perdonabili né giustificabili.

5 referendum per cambiare davvero le cose

Il traguardo è ancora lontano, mancano ancora molte firme, come pensate di agire in questo ultimo mese, e poco più, che resta?
Certo il traguardo è ancora molto a rischio. Ma è appena trascorso ferragosto, una settimana che non conta perché le persone sono distratte da altro. Nei prossimi giorni usciremo su tantissimi giornali, e questo potrà aiutarci ad accelerare la raccolta firme, è sufficiente che le persone siano informate, perché poi a firmare ci si impiega un attimo. La piattaforma è perfetta. Di solito si critica lo Stato, ma quando lo Stato ci offre gli strumenti utili per agire da cittadini bisogna riconoscerlo.

L’Associazione Rispetto per tutti gli animali è una piccola realtà a confronto di grandi associazioni animaliste, eppure proprio la realtà più piccola è riuscita porre le basi per agire in modo così globale, quasi come David contro Golia. Le altre associazioni vi sostengono in questa battaglia?
E’ vero siamo una realtà piccola, ma che punta a diventare grande perché stiamo facendo ciò che tutti gli altri non hanno mai fatto. No, purtroppo le altre associazioni non ci sostengono, anzi hanno paura che riusciremo nell’intento, perché dimostreremmo che loro hanno sbagliato tutto. Io per anni ho avuto fiducia in loro, ma poi, proprio capendo che non avrebbero mai avuto il coraggio di fare un passo così importante, ho creato Rispetto per tutti gli Animali nel 2017 e sono andato avanti da solo con chi ha scelto di essere con me.

Cosa possiamo fare, noi che abbiamo firmato, per contribuire alla partecipazione?
E’ chiaro che il passaparola è l’aiuto migliore. Poi dovremo fare campagne forti su FB, su Instagram, in parallelo sui giornali, stiamo cercando spazio anche in tv. Stiamo cercando fondi per fare pubblicità, ci giocheremo tutto in questi quaranta giorni, perché un’occasione così non capiterà più.

Perché?
Perché il problema del referendum è sempre stato quello del quorum, ma quest’anno poiché il referendum verrà accorpato insieme a quello contro l’autonomia differenziata, sarà spinto da molti soggetti politici diversi, ed è chiaro che quel quesito porterà al quorum, e quindi trascinerà anche questi nostri 5 referendum. Il punto è proprio questo: i partiti in genere non appoggiano i referendum, ma in questo caso appoggiando il loro, appoggeranno anche i nostri 5 referendum.

Ora o mai più: per tutti gli animali

E’ pronto a riprovarci in futuro se non dovesse funzionare neanche stavolta?
Sì certo ma è questa l’occasione da non perdere. Perché stavolta la politica, che non ama lo strumento del referendum, ha commesso un errore. Infatti era nell’aria già da tempo l’idea di aumentare il numero minimo di firme necessarie per indire un referendum, suggerita da diverse correnti politiche. Ma non l’hanno fatto. Quindi potrebbe anche essere l’ultimo anno che ci sia questa opportunità, e in futuro invece di 500mila firme forse ne serviranno un milione.

Giancarlo De Salvo presidente di Rispetto per tutti gli Animali

Cosa possiamo dire a chi si sente fortemente coinvolto da questo tema?
E’ una corsa contro il tempo, abbiamo bisogno di aiuto, chiunque mi può contattare al numero 3801531588 per rendersi disponibile a collaborare per raccogliere più firme. Inoltre abbiamo messo tre volontarie a disposizione per chi dovesse incontrare problemi a firmare. Le nostre collaboratrici li potranno guidare in tutti i passaggi on line.

E allora sbrighiamoci a firmare, comodamente seduti da casa, i passaggi sono davvero pochi: aprire la pagina del ministero della Giustizia, cliccare su accedi, inserire indirizzo email e password (oppure inquadrare il QR code), e una volta dentro selezionare i 5 referendum uno per volta cliccando su Sostieni. Qualcosa di semplice per fare qualcosa di grande: per gli animali, per noi, per il Pianeta, per un futuro più in empatia con tutti gli altri esseri senzienti.

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