Molt3 di noi ricorderanno i primi tempi, quando combinare incontri attraverso Tinder aveva il sapore della trasgressione. Si trattava, in effetti, soprattutto di incontri erotici. Oggi un under 30 non punta necessariamente a questo, magari cerca una relazione stabile, o anche semplici amicizie. La domanda sorge spontanea: possibile che la vita reale non offra occasioni sufficienti per stabilire relazioni più o meno intime e durature?

Usare uno strumento digitale vuol dire ampliare queste possibilità, iniziare ad abitare anche in senso affettivo quella mixed reality che i futurologi ci indicano come prossima – molto prossima – forma del nostro vivere quotidiano, o invece rappresenta un surrogato per chi ha difficoltà ad affrontare il mondo?

Relazioni in rete. Ma noi non bastiamo?

Questa domanda se la è posta anche la nostra blogger Silvia Guzzetta quando l’argomento è saltato fuori proprio nel mezzo di una cena tra amici. Ma noi non bastiamo? è stata la prima reazione verso un’amica che aveva aperto il famigerato account. E da qui parte la nostra riflessione sui possibili vantaggi e svantaggi di frapporre tra noi e il vasto mondo degli incontri possibili uno strumento che fa – letteralmente – da filtro.

Perché se da un lato Tinder può essere considerato come una piazza virtuale, che si aggiunge agli spazi pubblici in cui si va per stare in mezzo ad altre persone, dall’altro azzera la fase dell’incertezza totale, in cui dell’altr3 non sappiamo nulla e dobbiamo scegliere se assumerci o no il rischio del primo passo: su Tinder possiamo leggere la sua bio, verificare se abbiamo gli stessi gusti e cerchiamo lo stesso tipo di relazione, sapere se ci consideriamo reciprocamente papabili…Quando si arriva all’incontro reale, il lato più avventuroso e forse più creativo dell’approccio è già stato bypassato.

Soprattutto, affidandoci completamente ai filtri, il rischio è di non uscire mai dalla cerchia dei nostri simili, eliminando a priori chi ci sembra troppo divers3. E il pensiero, la crescita personale, la conoscenza del mondo, forse anche l’amore, viaggiano spesso proprio sulle ali dell’inatteso, dell’impensato, della scintilla che ci catapulta impreparati oltre la comfort zone. Ci conviene davvero mettere un filtro a tutto questo?

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