Giulia Sargenti tiene un blog che parla di arte, ma ha una formazione in matematica e ci tiene a chiarire che le due cose non sono in contrasto: fare arte richiede disciplina e d’altro canto, come sosteneva Einstein,

“tutti gli scienziati sono artisti”.

Qui ci racconta dell’ascesa degli ultracontemporanei, cioè artist3 sotto i 40 anni che negli ultimi anni si stanno facendo largo sul mercato con sorprendente velocità. Ma di sorprendente Sargenti ci svela anche un altro dato: se si scorre la classifica dei più quotati tra loro, 7 su 10 sono donne. Una tendenza che abbatte perciò quel vero e proprio gender gap che anche nell’arte ha retto per secoli, costringendo a riconsiderare un canone finora ad appannaggio pressoché esclusivo degli artisti maschi.

La riscoperta delle artiste del passato

Un prezioso effetto collaterale di questa rivoluzione è che anche artiste del passato, ingiustamente sottovalutate e marginalizzate in vita, godono oggi di meritata riscoperta e rivalutazione. A Frida Kahlo e Artemisia Gentileschi possiamo accostare oggi nomi come Lee Krasner – finora relegata all’ombra della fama del compagno Jackson Pollock – o Alice Neel, pittrice figurativa e grande anticipatrice proprio delle tematiche oggi care alle3 artist3 emergenti. Un’artista capace, ad esempio, di infrangere con grande naturalezza uno dei tabù più forti che riguardano – ancora oggi! – la rappresentazione del corpo umano.

Per chi fosse curiosƏ, avvicinarsi all’arte (ultra)contemporanea è più semplice di quanto si pensi, perché i giovani artisti ultracontemporanei sono spesso presenti sui social e scelgono volentieri come mezzo espressivo la pittura, una forma d’arte ben radicata nella nostra percezione con cui anche un pubblico non esperto può entrare in sintonia.

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