Trovato un accordo al Consiglio europeo sulle misure e i criteri comuni per gli spostamenti dei cittadini all’interno dell’Unione.
Una proposta su norme comuni relative alla circolazione delle persone sul territorio europeo, alla luce delle recenti limitazioni imposte da alcuni Stati europei per contenere la diffusione della pandemia, era attesa da tempo. Finora ogni Stato è andato per conto suo, adottando provvedimenti nazionali per regolare – e limitare, ove necessario – l’ingresso nel proprio territorio.

Ora, con l’intesa raggiunta lo scorso 13 ottobre dai ministri dei 27 Stati europei che hanno adottato una Raccomandazione per un approccio comune in materia di libertà di circolazione all’interno dell’UE, i cittadini europei potranno beneficiare di una maggior coerenza, chiarezza e prevedibilità in merito alle regole per viaggiare al di fuori del proprio paese.

Grande soddisfazione è stata espressa dalla Commissione europea, favorevole al coordinamento fra gli Stati ma fortemente contraria alla chiusura unilaterale delle frontiere e al rifiuto di ingresso nel proprio territorio a chi proviene da altri Stati UE.

L’Approccio coordinato alla limitazione della libertà di circolazione in risposta alla pandemia prevede quattro aree chiave in cui gli Stati membri coordineranno i loro sforzi:

Un sistema comune di mappatura dei rischi, con una classificazione delle regioni per colori (verde, arancione, rosso e grigio) basata sulla situazione epidemiologica locale. Non sarà prevista alcuna misura per i viaggi provenienti dalle zone verdi, mentre per quelli in arrivo dalle zone rosse o arancione o grigie (da cui non si hanno dati sufficienti o dove il numero dei test effettuati è considerato troppo basso, pertanto poco rappresentativo) si potrebbero prevedere screening e quarantena. La mappa, nella quale ad ogni paese sarà attribuito un colore in base al livello di rischio presente, sarà pubblicata e aggiornata su base settimanale dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie;

Criteri condivisi per limitazioni o divieti ai viaggi, prendendo come riferimento il numero di test e la percentuale di positività registrata nella settimana precedente e nelle ultime due settimane, calcolati su un campione di 100.000 abitanti;

Misure uniformi per i viaggiatori provenienti da zone a rischio (quali screening e auto-quarantena) e un reciproco riconoscimento dei test Covid 19;

Informazioni chiare e tempestive da parte dei paesi membri che dovranno essere rese disponibili al pubblico almeno 24 ore prima dell’entrata in vigore delle nuove misure. Esse riguarderanno le restrizioni in vigore e i requisiti di ingresso nel paese, incluso un esito negativo del test e l’eventuale compilazione di moduli di localizzazione dei passeggeri.

Occorre ricordare che l’accordo raggiunto non è vincolante per gli Stati UE, che sono liberi di fissare le proprie misure, purchè secondo un approccio coerente. Né riguarda gli spostamenti necessari, ad esempio per ragioni familiari, per i quali nessuna restrizione verrà applicata.

Informazioni precise e aggiornate in materia sono disponibili, nelle 24 lingue ufficiali, sulla Piattaforma Re-Open EU, che offre una selezione di notizie in materia di frontiere, mezzi di trasporto disponibili, restrizioni al viaggio, salute pubblica e misure di sicurezza, oltre che link a siti in cui sono riportati dati di carattere epidemiologico.

Condividi: