Vi racconto Marettimo, essenza del Mediterraneo
Il piccolo paese di Marettimo è un insieme di casette bianche con gli infissi blu. Un'oasi di pace e tranquillità nell'arcipelago delle Egadi
Il piccolo paese di Marettimo è un insieme di casette bianche con gli infissi blu. Un'oasi di pace e tranquillità nell'arcipelago delle Egadi
Arrivando a Marettimo con l’aliscafo da Trapani si ha subito l’impressione di trovarsi su una piccola isola che però racchiude, nel suo territorio di appena 12 chilometri quadrati, tutta l’essenza del Mediterraneo.
La vegetazione è rigogliosa e il clima temperato, i profumi di erbe aromatiche tipiche rendono l’aria fragrante; tante le piante di capperi arrampicate sui muri, gustosi sapori di una cucina a base di prodotti locali. Dai forni si sprigionano odori di pane e di dolci fin dalla mattina. Regna la calma e il silenzio per l’assenza quasi totale di automobili.
Il piccolo paese di Marettimo è un insieme di casette bianche con gli infissi blu che si estendono per una piccolissima parte dell’isola; vicoli stretti, panni stesi al sole, gatti e cani in ogni angolo, festosi e accoglienti, appartengono a tutt*. Il resto è solo natura.
Arrivare qui dalla città caotica e assordante all’inizio mi ha creato quasi disagio: troppo silenzio, troppa calma. Paura di non saper riempire il tempo.
Ma poi è subentrato un senso di pace e di tranquillità e ho apprezzato la colonna sonora fatta di voci fra i vicoli, mormorio del mare, vento fra le barche.
Chi decide di passare qualche giorno a Marettimo non viene solo per il mare, tanto splendido e profondo, quanto inaccessibile e difficile da raggiungere, ma per la sua struttura montuosa, quasi tutta percorribile. E’ un vero paradiso per chi ama il trekking. Dal livello del mare si arriva a 686 m di altitudine sul Pizzo Falcone, passeggiando in una natura rigogliosa e silenziosa. Spesso fra le nuvole che si fermano in cima al Pizzo.
Marettimo appartiene all’arcipelago delle Egadi. Rispetto alle sue sorelle, Levanzo e Favignana, è meno turistica, data la scarsità di spiagge e la difficoltà a raggiungerle. Ma offre la possibilità di percorrere dei sentieri costieri unici, a picco sul mare, a volte vertiginosi, ma molto ben tenuti e segnalati chiaramente.
Questa piccola isola era già conosciuta e abitata dai Romani. Nel 150 a.C. vi costruirono un presidio militare per controllare le rotte tra Capo Bon in Tunisia e Roma. L’insediamento è ancora ben visibile nella zona archeologica che si trova sopra il paese, detta Case Romane. Ci sono resti di strutture romane alcune dedicate al culto dell’acqua e altre a destinazione militare (da qui c’è una perfetta visione della costa di Trapani e delle altre due isole Favignana e Levanzo). C’è anche una costruzione di tipo religioso: una chiesetta normanna dell’XII secolo d.C. costruita da monaci.
Più recente è il Castello di Punta Troia. Sorge a nord est, sul promontorio omonimo, alto più di cento metri, a picco sul mare. E’ stato costruito dagli Arabi nell’827. Nei secoli ha svolto funzioni diverse, sia difensive che carcerarie, subendo diverse modifiche e ristrutturazioni. E’ stato chiuso da Ferdinando II di Borbone nel 1844. Oggi è diventato il Museo delle Carceri e dell’Osservatorio Foca Monaca dell’area marina protetta.
Quella delle Egadi è la riserva marina protetta più grande del Mediterraneo ed è stata istituita nel 1991. Ospita circa il 25% delle specie protette del Mediterraneo. L’obiettivo è tutelare la flora e la fauna fra cui la tartaruga marina Caretta Caretta e la Foca Monaca, che si avvista frequentemente, specie a Marettimo. La pesca e le attività in mare sono rigidamente regolate. In nessun modo si deve disturbare la natura e per questo solo alcune barche sono autorizzate a navigare. Nelle numerose grotte a nord della costa nidifica l’Uccello delle Tempeste, purtroppo a rischio di estinzione. E’ simile ad un passero ma il suo verso è unico. Vive di notte, non costruisce un nido ma depone le uova sul terreno. E a Marettimo ha scelto di nidificare nelle grotte che prendono il suo nome.
Il mare è popolato e ricco di specie anche rare. E’ ricchissimo di Posidonia, la pianta che è di vitale importanza per il mare: oltre a produrre ossigeno e assorbire CO2, contribuisce a limitare l’erosione delle coste attraverso lo spiaggiamento delle sue foglie ormai morte.
Per osservare e godere a pieno del mare e della sua bellezza consiglio il giro dell’isola in barca: c’è tanta offerta e tutti sono gentili e preparatissimi sulle caratteristiche dell’isola. Molto emozionante entrare nelle grotte e se, il mare lo consente, immergersi nelle acque profonde e blu.
Non ci sono discoteche né centri di ritrovo particolari. Qualche bar che la sera fa un po’ di musica e numerosi ristorantini tipici. Però si possono osservare dei tramonti che incantano. Basta sedersi su qualche colorata panchina e aspettare che inizi lo spettacolo della natura.
A Marettimo i piatti tipici sono a base di pesce . Consiglio di assaggiare la cucina del bar Scirocco che serve una particolare zuppa con il pescato del giorno. Hanno un ingrediente segreto che rende l’aroma della zuppa irresistibile, un pizzico di cannella. Altro ristorante più commerciale ma sempre buono è Il Veliero. In entrambe si consiglia la prenotazione vista l’esiguità dei posti disponibili.
Le isole rimangono la mia meta preferita. Sempre uno sguardo al mare. Amo poter scegliere ogni giorno dove stare: nella parte riparata dove non c’è il vento, dove c’è la calma e si può camminare assorti nei pensieri. Oppure la parte tumultuosa dove batte il vento, dove è difficile tenersi saldi. Due opposti nella stessa giornata. Un po’ come nella vita, dipende da che prospettiva la si osserva.