Vi stupiremo con difetti speciali è un libro dedicato all’inclusione, scritto da Patrizia Rinaldi e illustrato da Francesca Assirelli che nasce da un progetto di Luca Trapanese, presidente dell’associazione AVES che si occupa di disabilità infantile, e padre adottivo single di Alba, bimba con sindrome di Down.

In questo libro, rivolto a bambini dai 5 anni in su, l’autrice racconta le storie di tre bambini: Alba, Akin e Huang nati con delle disabilità che li rendono unici. Attraverso i loro occhi cerca di far in modo che l’indifferenza diventi empatia e la paura inclusione.

Alba è una bimba affetta dalla sindrome di Down, adottata da un padre single. Riflette sul fatto di non essere stata accettata alla nascita e sulla famiglia e l’affetto che ha trovato con l’adozione.

Sa che, quando andrà a scuola, probabilmente verrà esclusa da molti bambini per le proprie caratteristiche ma è ricca di speranza sul fatto che molti altri invece l’accetteranno e le vorranno bene. Parla della consapevolezza dei propri limiti e infine fa le proprie considerazioni sull’amore che pareggia sempre i conti.

Akin è un bambino il cui corpo non funziona perfettamente. Non è in grado di fare molte cose tra le quali camminare. Nella casa in cui è nato, in Africa, non era accettato neanche dalla propria famiglia e viveva in condizioni pietose. Viveva praticamente per terra e non conosceva la condizione dell’essere oggetto di amore, non conosceva la speranza di poter migliorare la propria situazione.

Poi una nuova casa, un letto, una sedia a rotelle, tanto amore e attenzioni per le sue disabilità cambiano la sua esistenza. In questa nuova condizione di inclusione sociale riesce anche, come tutti i bambini, a volare con la fantasia: la sedia a rotelle diventa una moto che sfreccia o una liana, così da sbizzarrire l’immaginazione. La sua riflessione è che il bene si impara dal bene e il bene fa guarire dal male.

Nel racconto si immagina che Huang racconti la propria storia di bambino nato con una grave malformazione cerebrale a cui era stata diagnosticata una vita molto breve. Invece, amato dalla propria famiglia che si impegna e che con difficoltà si organizza per accudirlo, inaspettatamente vive molto più a lungo.

Nonostante Huang non abbia possibilità di interagire con l’ambiente circostante, la mamma lo stimola raccontandogli favole come aveva già fatto con i suoi fratelli. Inaspettatamente e contro ogni previsione della scienza, Huang, alla fine della favola, emette un suono che può somigliare ad una melodia. La madre ogni sera gli racconta una storia per sentirlo cantare.

Adesso si trova in una casa nuova, La casa di Matteo, nata per creare un clima di inclusione, accudire al meglio i bambini come Huang e per aiutarne i genitori a gestire la propria vita.

Da queste tre storie si evince che

“L’imperfezione rende l’amore perfetto” come afferma Luca Trapanese.

Questo libro racconta ai bambini la disabilità e il bisogno di empatia che ne deriva invitandoli a pensare in positivo in un modo quasi poetico e mai tedioso o triste.

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