Quanto volte ci è capitato di pensare

“come vorrei essere…”

qualcosa o qualcuno di diverso, magari un animale, o un cavallo o un porcospino, magari il mare, magari una luce, magari una bicicletta…

Come vorrei… di Can Wenxuan e Alessandro Sanna edito da Lapis, con la traduzione di Paolo Magagnin, è un albo illustrato che mette in scena una catena di come vorrei essere che fa il giro del mondo e il giro dei desideri in una continua dialettica tra l’essere e voler essere.

Pensieri e desideri, dal porcospino al melone

Apre il cerchio il porcospino che desidera essere una bicicletta e, dopo moltissimi giri di desideri e pensieri (che potete intuire dalla copertina), chiude la narrazione il melone che vorrebbe essere un porcospino.

Il libro ha la tipica struttura di un racconto zen che implica nel suo dipanarsi una morale che però resta sempre implicita lasciando al lettore lo spazio per interpretare e intendere ciò che più si avvicina al suo modo di pensare e, in questo caso, del desiderare.

Ogni desiderio occupa una doppia tavola, con le eccezioni di alcuni punti in cui il testo si allarga in due doppie pagine a rallentare il ritmo o a agevolare la comprensione di ciò che sta accadendo, come succede con le due doppie tavole dell’inizio che ci permettono di entrare nell’ottica intrinseca del processo narrativo.

I desideri tradotti in colore e forme

Se il testo di Wenxuan è intenso e calibrato, le illustrazioni di Sanna caricano di senso e di suggestione emotiva la narrazione. L’acquerello che sfuma colori e forme è perfetto per mettersi al servizio dei desideri espressi da ogni protagonista del giropagina.

La fluidità materica dell’acquerello agevola la resa della fluidità del pensiero e il testo, nel senso della sua collocazione grafica all’interno della pagina illustrata, prova a seguirne le linee e a trovare il proprio spazio tra il senso e il suono delle parole e delle immagini.

A chi dedicherei questo libro? Direi a chiunque abbia sognato, e magari gli capita ancora di farlo, di voler essere qualcun altro o qualcos’altro.

I bambini e bambine che incontreranno questa narrazione potranno giocare a immaginare chi o cosa vorrebbero essere e al tempo stesso alla fortuna di essere ciò che si è.

Un libro sul desiderio, certo, ma anche sull’identità che si costruisce sull’equilibrio tra realtà e immaginazione, essere e voler essere.

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