Che cosa unisce una banchista di un centro commerciale e un’attrice conosciuta?
Il cameriere di una ricca famiglia dei Parioli e un addetto a una catena di produzione con un contratto a chiamata? Un avvocato giovane a partita Iva e una barman di un locale del centro cittadino? Il Coronavirus ha portato loro via il lavoro, più o meno pagato, più o meno gratificante, più o meno precario. E, per di più, nessuno sembra volersene occupare più di tanto. Queste schiere di nuovi poveri sono soltanto alcuni de I dimenticati accolti nell’omonimo ebook corale pubblicato da Infinito Edizioni e curato da Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia e Luca Leone, direttore editoriale e co-fondatore della casa editrice Infinito.

Con oltre venti giornaliste e giornalisti, docenti, attivisti, lavoratrici dello spettacolo, scrittori, medici, psicologhe, persone impegnate nella politica e nella cultura, tra i quali anch’io, abbiamo raccontato storie di usura, di mala sanità, di cattiva economia, di emarginazione vecchia e nuova, di giustizia smarrita, di degrado ambientale e sociale. Perché una malattia, pur se gravissima, resta solo una patologia se ad accoglierla ci sono reti sanitarie e sociali che funzionano, ammortizzatori e competenze organizzati, risorse e energie ben distribuite. Se così non è, da malattia diventa sintomo: acceleratore di catastrofi dai molti piani inclinati e intersecati che hanno le fondamenta nelle scelte e nelle priorità sbagliate del passato.

“Ciao, è stata dura ma finalmente possiamo ripartire. Come prima”. L’idea del libro nasce da una pubblicità che ha invaso con questa frase-tormentone radio e tv nei primi giorni della ripartenza: la parola che ha descritto e connotato l’uscita dalla fase della quarantena e del confinamento provocati dal Covid 19. “Questa pubblicità ci ha fatto venire i brividi – spiegano Noury e Leone introducendo la raccolta di brevi saggi – se davvero si parla di ripartire come prima, allora vorrà dire che questo periodo doloroso, questa esperienza collettiva dell’Italia pari a quella della Seconda Guerra Mondiale non ci avrà insegnato niente.

Si perché la produzione è ripartita, e così i viaggi, parte degli uffici, molti eventi pubblici, la movida e gli assembramenti, l’inquinamento e la produzione di rifiuti. Ma molte persone, alcune già in condizione di grande vulnerabilità, altre del tutto nuove a questa condizione, hanno vissuto una falsa ripartenza: perché accanto a chi era già povero, alle persone con disabilità, a quelle in carcere, a chi viveva per strada, sono arrivati frotte di precari, di nuovi disoccupati, di nuovi malati e di nuovi disabili.
Ci sono anche i ragazzini che non sanno se andranno a scuola, le loro famiglie che non capiscono ancora come potranno organizzarsi, e poi gli universitari che non sanno come e chi li formerà, ma sono certi che sarà ancora più difficile trovare un reddito decente alla fine di questo accidentato percorso.

In fondo ci sono le associazioni e i volontari: di molti di questi esclusi di lungo corso si occupavano quasi solo loro, e oggi soffrono perché i fondi da raccogliere sono sempre di meno, mentre cresce la domanda di aiuto. Si rischia, così, di lasciare decine di migliaia di persone vulnerabili senza copertura dei loro bisogni essenziali e milioni di persone indifese di fronte al calpestamento dei loro diritti. Nella fretta di rimuovere il trauma della pandemia, abbiamo rimosso anche alcune domande fondamentali: che ne sarà dei diritti, del lavoro, della giustizia?

Amnesty, cui saranno devoluti tutti i diritti di vendita dell’ebook, alla fine dell’ebook, chiede che il Governo investa prioritariamente “nei settori strategici della convivenza civile per disegnare il futuro dell’Italia nei prossimi mesi. Siamo di fronte a un’occasione unica per ripensare il modello di società e appianare le numerose e devastanti diseguaglianze, iniquità che si sono mostrate con forza durante la pandemia”. Perché la ripresa metta al centro i diritti umani, i diritti di tutti.

Gli autori (in ordine alfabetico): Daniela Chieffo; Luigi Ciatti; Gessica Costanzo; Anna Dalle Molle; Marco Damilano; Lucia De Marchi; Monica Di Sisto; Alessandro Forlani; Letizia Giangualano; Salvatore Giuffrida; Mario Marazziti; Federica Moriconi; Fabrizio Nurra; Marco Omizzolo; Mauro Palma; Veronica Pivetti; Gianni Rufini; Gianfranco Schiavone; Antonio Schizzerotto; Ilaria Sotis; Carlo Stasolla.

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