Che cos’è il progetto Prime Minister, come è nato e a chi è rivolto?
Prime Minister è un progetto educativo e di empowerment che mira a promuovere la leadership femminile, fornendo alle donne gli strumenti necessari per entrare e trasformare gli spazi pubblici e politici.

La scuola di Prime Minister nasce con l’obiettivo di formare una nuova generazione di donne leader, preparate a occupare ruoli decisionali in ambito politico, sociale e culturale, e a operare per un cambiamento positivo e inclusivo.

È un’iniziativa di formazione che si è evoluta nel tempo, con un approccio pratico e interattivo. Oltre alla formazione teorica, il progetto offre uno spazio di confronto e di crescita collettiva, per creare una rete di solidarietà e supporto tra le partecipanti.

Prime Minister, come si articola la scuola

La scuola si articola in diverse edizioni e moduli, che coprono temi rilevanti come la politica civica, la sostenibilità, i femminismi, la salute delle donne e la leadership. Si rivolge principalmente a donne (persone tra i 14 e i 19 anni) che desiderano acquisire competenze politiche e relazionali per agire nei contesti pubblici e politici, incoraggiando una maggiore visibilità e partecipazione e in spazi decisionali.

Il progetto si propone di stimolare il cambiamento culturale, favorendo l’ingresso delle donne nei ruoli di potere e nella gestione di politiche pubbliche. La scuola di Prime Minister ha avuto un impatto crescente nel corso degli anni; nata come un’iniziativa locale ha esteso in pochissimo tempo la sua portata, coinvolgendo associazioni e istituzioni in diverse città, per raggiungere sempre più donne desiderose di fare la differenza. Nel corso dell’ultima edizione, oltre 200 partecipanti hanno preso parte al programma, dimostrando l’interesse e il bisogno di un’iniziativa del genere.

Spesso si parla della mancanza delle donne in politica e più in generale in ruoli decisionali, ma sappiamo bene che l’ascesa di alcune non significa cambiamento per tutte. Certo migliorare la rappresentazione è importante, ma non basta essere “femmine”, occorre essere “femministe”. In che modo questo ragionamento trova spazio nel progetto?
Il progetto Prime Minister non si limita a promuovere la presenza delle donne in politica, ma enfatizza anche la necessità di un cambiamento più profondo, ovvero che le donne che accedono a posizioni di potere non solo siano rappresentative della loro identità di genere, ma portino avanti valori e pratiche che rispecchiano la lotta per l’uguaglianza e la giustizia sociale. L’idea centrale è che la rappresentanza delle donne in politica debba andare di pari passo con l’applicazione dei principi femministi, affinché le politiche adottate possano realmente incidere sui diritti e sul benessere di tutte le donne. Quindi, il progetto promuove non solo la visibilità femminile, ma anche l’importanza di una politica che metta al centro i diritti delle donne, con un approccio femminista.

Come Uniche ma plurali abbiamo partecipato sia lo scorso anno, con Valentina Torrini per parlare di come vengono rappresentate le “donne al potere” nel cinema, che quest’anno con un evento dedicato al linguaggio e alla traduzione come atto politico, tenuto da Beatrice Gnassi. Ci vuoi parlare della programmazione di questa edizione?
La programmazione di quest’edizione di Prime Minister si concentra su temi cruciali per l’empowerment e la parità di genere e include vari eventi che affrontano diverse sfaccettature della condizione femminile. Le sessioni spaziano dalla politica civica e digitale, all’educazione all’affettività, fino a temi come il ruolo delle donne nello sport, la salute delle donne e la sostenibilità ambientale. Un focus particolare è dato ai “femminismi plurali” e ai linguaggi dei femminismi, con eventi che esplorano le esperienze e le narrazioni di varie realtà femministe contemporanee. L’obiettivo è creare uno spazio di riflessione e confronto, utilizzando diversi linguaggi e modalità di comunicazione per sensibilizzare e formare le partecipanti in modo attivo e pratico.

Abbiamo parlato di come l’azione politica può declinarsi a livello territoriale e digitale, con un focus sull’uso delle piattaforme digitali per il coinvolgimento comunitario; analizzato le sfide e le opportunità che dobbiamo cogliere e cavalcare per aumentare la rappresentanza femminile nelle cariche istituzionali locali; promosso un approccio integrale e plurale all’affettività, alla sessualità e al consenso, con attenzione agli stereotipi di genere; abbiamo legato l’attivismo alla sostenibilità focalizzandoci sull’importante e indispensabile ruolo delle donne nella lotta per la sostenibilità ambientale. Il 2025 vede un approfondimento sui diversi linguaggi e approcci dei femminismi contemporanei, attraverso la narrazione delle esperienze di varie realtà femministe.

Per questa edizione Prime Minister ha deciso di ampliare la propria portata, includendo eventi aperti al pubblico e alla comunità, in particolare con l’iniziativa Narratrici di attivismo. Il progetto si concentra sull’utilizzo della scrittura come forma di attivismo concreto, esplorando come i libri e la letteratura possano essere strumenti pratici di cambiamento sociale e la collaborazione con Uniche ma plurali è stata senz’altro significativa per poter permettere questo tipo di confronto e dibattito. Tutti gli incontri sono progettati e pensati per stimolare riflessioni profonde sulle azioni che possiamo mettere in campo per innescare un cambiamento sociale inclusivo, coinvolgendo tutte le persone e affrontando tematiche fondamentali per una società più giusta ed equa.

Sono arrivati feedback interessanti dalle ragazze che partecipano?
I feedback ricevuti dalle partecipanti al progetto sono stati molto positivi. Le ragazze hanno apprezzato la possibilità di acquisire conoscenze pratiche e teoriche per affrontare i temi legati alla leadership femminile, alla partecipazione politica e alla parità di genere. Molte hanno sottolineato l’importanza di avere uno spazio sicuro e stimolante in cui esplorare i propri interessi politici e di attivismo, imparando da esperte e da donne impegnate in prima linea. Inoltre, la possibilità di confrontarsi e condividere idee con altre partecipanti provenienti da esperienze diverse è stata considerata un’opportunità importante per arricchire la propria visione e azione politica.

Michelina Della Porta, attivista pari opportunità, co-fondatrice Spazio Co-stanza e Casa delle Donne a Firenze, si occupa del coordinamento della scuola di Prime Minister Firenze.

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