English translation below

C’è una forma ibrida del viaggio fermo, quello che si compie restando a casa propria, esplorando gli angoli della propria città, strada, perfino casa. Un viaggio che si compie immobili o anche in movimento, ma comunque restando incollati al proprio telefono, esplorando le mille chiavi di accesso che alcune app ci offrono per girare per il mondo.

Già abbiamo celebrato il viaggiare per radio di tutto il pianeta grazie a Radio Garden, e ora ci avventuriamo in questa utopia virtuale, una terra ricca di possibilità intellettuali, un bengodi della cultura e soprattutto del viaggio del sapere: The Electronic Village di Abu Dhabi , splendido progetto che non smette mai di espandere i suoi confini aggiornandosi continuamente con nuove idee e altrettante App.

Il viaggio visto da The Electronic Village

Dietro questo progetto d’avanguardia c’è lo spirito rinascimentale di Mohammed Ahmed Al-Suwaidi, una personalità eminente degli Emirati che ai talenti di poeta, viaggiatore, traduttore (ha ad esempio tradotto in arabo il “Viaggio in Italia” di Goethe), aggiunge quello di instancabile innovatore e federatore di anime illuminate (a casa sua si possono incontrare grandi poeti arabi come Nouri Al-Jarrah, che è anche una colonna del Village, una dinamica ingegnera informatica indiana, o un eminente studioso del mondo arabo in “esilio” dallo Yemen in guerra). 

Davanti, sparso nel mondo globale dei telefoni, si distende la moltiplicazione delle “fonti”, ciascuna delle quali è una gioia, ovvero il florilegio di app in arabo e in inglese (ma altre lingue si aggiungono) che compongono la costellazione dell’Electronic Village: circa una quindicina – il catalogo è in costante evoluzione.

Si potrebbe cominciare la propria mattina con l’app Leh Khawla, che raccoglie 365 poesie d’amore, una per ogni giorno dell’anno, scelte da Mohammed Ahmed Al-Suwaidi, in modalità di lettura oppure di ascolto con sottofondo musicale. Una “messa in sintonia” che diviene ancora più sofisticata con Waqt (tempo), la prima app per smartwatch che mostra le diverse stelle del calendario solare arabo in movimento, collegandole alla poesia araba dell’astronomia, alle tradizioni gastronomiche e ai raccolti stagionali di diversi paesi come Italia, Francia, Spagna o Emirati, a filosofi e artisti con i loro capolavori, a scienziati con le loro invenzioni, a studi sulla pesca, alla flora e agli uccelli, il tutto conciliando natura, astrologia antica, scienza, patrimonio culturale e buona tavola.

Ma ci sono molte altre strade da intraprendere: i sogni, interpretati da Ahlamakom; le grandi scoperte scientifiche – da Newton a Einstein ai grandi scienziati arabi – con Science Museum; la vicenda e individuale e le idee dei grandi pensatori, con Museum of Philosophy; il cinema, con i profili di attori, registi, festival e molto altro, con Cinema App; o i 101 Books, selezionati da The Guardian e Le Monde tra i capolavori della letteratura mondiale; e molto altro.

Le app

Ma l’interesse del viaggiatore è quasi esaltato grazie ai progetti dedicati alle peregrinazioni: l’app dei viaggi alla Mecca, quelle relative alla grande cultura degli Emirati – e pare di aggirarsi tra quelle oasi antiche e la modernità di oggi – e quella che è forse l’architrave del Village, l’app porta il nome di Ibn Battuta: una vasta collezione di resoconti di viaggio di personaggi quali lo stesso Ibn Batuta, Ibn Jubair, Marco Polo, Goethe, e  molti altri.

Un’app da usare a casa per viaggiare virtualmente o anche quando ci sposta nel mondo per confrontare le proprie esperienze con quanto osservato da chi ci ha preceduto. L’app permette anche al moderno viaggiatore di registrare percorsi e osservazioni nello stesso modo in cui faceva Ibn Batuta, ma in modo più intuitivo e interattivo. Lo strumento consente la creazione di un registro personalizzato del viaggio, non solo della destinazione, ma anche del percorso, delle interazioni e dell’esperienza. L’app mira a creare un registro di viaggio umano imparziale di vari viaggiatori di diverse nazionalità e culture, coprendo così gli angoli del triangolo “sacro” della cognizione sociale, ovvero: uomo, ambiente e comportamento.

Nella miniera del sapere dell’Electronic Village che non cessa di svilupparsi, l’app Ibn Battuta è il punto più alto di una grande operazione di divulgazione e promozione culturale, tanto collettiva che individuale. Un progetto che è fonte di ispirazione per ciascun viaggiatore o anche solo ciascun curioso, perché sprona a riordinare le proprie ricerche, a procedere con metodo, a organizzare le connessioni tra le tante discipline.

Questa fonte di ispirazione, è forse anche una forma di rimprovero, per quanto l’Europa potrebbe fare per conoscersi meglio: quante app mancano nei nostri telefoni – quelle della costruzione europea, quelle dei viaggi intra-UE, quelle delle mille possibilità della mobilità, quella del nuovo nomadismo intorno a casa, … Ci si metta la lavoro, consapevoli che comunque, Roma o Firenze (città molto amata da Al-Suwaidi) e Abu Dhabi, sono ormai porte distinte dello stesso “villaggio”.

ENGLISH VERSION

“The world in your pocket” thanks to the travel Apps of the Electronic Village

There is a hybrid form of the stationary journey, the one that is made by staying at home, exploring the corners of your city, street, house. A journey that is made immobile or in motion, anyway glued to your phone, exploring the thousand access keys that some Apps offer us to wonder through  the world.

We have already celebrated the travel by radio of the entire planet thanks to Radio Garden and now we explore a virtual utopia, a land rich in intellectual possibilities, a paradise of culture and above all of the journey of knowledge: The Electronic Village of Abu Dhabi https://www.electronicvillage.org, a splendid project that never stops expanding its borders by continually updating itself with new ideas and just as many Apps.

Behind this cutting-edge project is the Renaissance spirit of which Mohammed Ahmed Al-Suwaidi, a key peronality of the Emirates who to the talents of poet, traveler, translator (for example, he translated Goethe’s “Journey to Italy” into Arabic), adds that of tireless innovator and federator of enlightened souls (in his home you can meet great Arab poets such as Nouri Al-Jarrah, who is also a pillar of the Village, a dynamic Indian computer engineer, or a eminent Arabic scholar in exile from wartime Yemen).

Scattered in the global world of phones, there is a multiplication of “sources”, each of which is a joy, an anthology of about fifteen Apps in Arabic and English (but other languages ​​are added) that make up the constellation of the Electronic Village.

One could start the morning with the App Leh Khawla, which collects 365 love poems, one for each day of the year, chosen by Mohammed Ahmed Al-Suwaidi, in both reading or listening mode with background music. A “tuning in” that becomes even more sophisticated with Waqt (time), the first smartwatch app that shows the different stars of the Arab solar calendar in motion, connecting them to the Arabic poetry of the stars, to the gastronomic traditions and seasonal harvests of different countries such as Italy, France, Spain or the Emirates, to philosophers and artists with their masterpieces, to scientists with their inventions, to studies on fishing, flora and birds, reconciling nature, ancient astrology, science, cultural heritage and good food. There are many other paths to take: dreams, interpreted by Ahlamakom; the great scientific discoveries – from Newton to Einstein and the great Arabic scientists – with Science Museum; the individual and the ideas of great thinkers, with Museum of Philosophy; cinema, with the profiles of actors, directors, festivals and much more, with Cinema App; or the 101 Books, selected by The Guardian and Le Monde among the masterpieces of world literature; and much more.

The traveler’s interest is almost exalted thanks to projects dedicated to wanderings: the App for trips to Mecca, those related to the great culture of the Emirates – and it seems to really go through ancient oases and today’s modernity – and what is perhaps the architrave of the Village and which bears the name of Ibn Battuta: a vast collection of travel reports by people such as Ibn Batuta, Ibn Jubair, Marco Polo, Goethe and many others. An App to use at home to travel virtually or even when we move around the world to compare our experiences with what was observed by those who preceded us. The App also allows the modern traveler to record routes and observations in the same way that Ibn Batuta did, but in a more intuitive and interactive way. The tool includes the creation of a personalized log of the trip, not only of the destination, but also of the route, interactions and experience. It aims to create an impartial “human travel log” of various travelers of different nationalities and cultures, thus covering the corners of the “sacred” triangle of social cognition, namely: man, environment and behavior.

In this mine of knowledge, the Electronic Village is a continuously developing project and the Ibn Battuta App would is the highest point of a great operation of cultural dissemination and promotion, both collective and individual. A project that is a source of inspiration for each traveler or just each curious person, because it encourages to reorganize our research, to proceed methodically, to organize the connections between the many disciplines.

The Electronic Villaget is also a source of inspiration, if not of reproach, for what Europe could do to know itself better: how many Apps are missing from our phones – on the European Union construction, on intra-EU travel, on the thousand possibilities of mobility, on the new form of nomadism around home, etc.

Let’s get to work, knowing that in any case, Rome or Florence (a city much loved by Al-Suwaidi) and Abu Dhabi are now only separate doors of the same “village”.

Condividi: