Settembre è il mese dei bambini, perché lungo questo calendario che ancora è dentro l’estate, c’è la riapertura delle scuole ma anche uno scorcio di vacanze, come del resto fanno anche altri bambini conosciuti come Peanuts in una periferia di una cittadina statunitense: tante casette, ognuna con un giardino e una scuola elementare frequentata dai protagonisti che alternano il baseball al campo estivo.

I fumetti e i loro personaggi per capire il mondo dei bambini con la totale assenza degli adulti grazie alla matita di Charles M. Schulz, uno dei fumettisti americani che da sempre ha riscosso maggior successo a cui è stato dedicato un luogo che è a metà strada tra un museo e un parco dei divertimenti.

Il fumetto che nasce cartaceo, inteso anche come strisce, è fatto di un proprio codice formato da testo e immagini dove i personaggi si parlano attraverso delle nuvolette, che unite tra di loro costruiscono la narrazione. Il primo passo per creare un fumetto è costruire una storia legando i disegni presenti nelle pagine e successivamente creando delle bozze di quelle che diventeranno le pagine vere e proprie. In sintesi i passaggi sono questi: soggetto, sceneggiatura, storyboard, matite, inchiostrazione.

Come nascono i Peanuts

Inizialmente vengono pubblicate solo le strisce giornaliere su sei giorni. Le strisce quotidiane dei Peanuts sono impaginate nel formato in quattro vignette a partire dagli anni Cinquanta, con rarissime eccezioni sviluppate su otto vignette. Nel 1975 lo spazio viene accorciato in orizzontale e nel 1988 lo schema diventa un’intera lunghezza della striscia.

Schulz è stato un fumettista che non ha mai abbandonato la sperimentazione, portando i suoi lettori a concentrarsi sulle sfumature sottili, come le rappresentazioni degli sfondi da lui creati nelle sue vignette.

Un adulto che grazie alla sua ironia non ha mai smesso di sentirsi bambino, come e se in quel mondo nessun altro ci potesse entrare: una casa sull’albero dove gli adulti non possono salire, come nelle sue strisce dove l’assenza del mondo degli adulti ci costringe a guardare unicamente quello dei bambini.

I bambini come ci guardano?

Domanda tra le più difficili a cui dare una risposta, perché crescendo tutto scompare dalla nostra memoria, così iniziamo a creare delle distanze da questo mondo soprattutto se non siamo genitori. I bambini guardano il nostro mondo attraverso noi ma anche tutto quello che è l’ambiente che li circonda, un po’ come fanno i personaggi dei Peanuts affrontando a volte temi esistenziali da adulti, perché le loro domande sono importanti come lo sguardo che rivolgono sul mondo.

E poichè quest’anno ricorre il centenario dalla nascita di Charles Schulz, consiglio a tutti la collana Tutto Peanuts, disponibile in edicola e anche on line: tutte le strisce e le tavole in un’edizione cronologica e integrale.

La consiglio agli adulti per ritrovare l’ironia e, allo stesso tempo riflettere sui bambini, ma anche ai figli o semplicemente ai piccoli adulti di un futuro che gli stiamo consegnando. Siamo due generazioni a confronto nelle lunghe distanze.

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