Una delle saghe a fumetti più celebri ed iconici nella storia dell’universo DC è certamente La morte di Superman.
Ideata nel 1992 dalla mente di Mike Carlin riscosse un enorme successo internazionale.

La trama relativamente semplice: Doomsday, il nemico più forte per eccellenza del mondo DC, riesce misteriosamente a liberarsi da una non meglio precisata prigione, creando una scia di morte e devastazione, che nessuno riesce a fermare e che trova il suo apice proprio nella città di Metropolis.
Superman è l’unico in grado di fermare la bestia, ma sa benissimo che questo avrà un esito fatale: la propria morte.

Questa storia mette a nudo il personaggio perfetto per eccellenza: per la prima volta l’eroe kryptoniano comincia ad avere dubbi ed incertezze di fronte ad una creatura che ha una caratteristica particolare: è forte quanto lui (forse di più) ma soprattuto rappresenta la nemesi perfetta. Se da una parte Superman rappresenta l’eroe buono e perfetto portatore di pace e serenità, Doomsday incarna l’esatto opposto, una forza distruttiva senza confini.

Questa storia rappresenta perfettamente l’eterno scontro che a volte si trova dentro di noi. Spesso l’unico limite per il cambiamento è rappresentato, appunto, proprio da noi stessi!

E Superman ne è un esempio. Per salvare il mondo, non ha altra scelta che sacrificare la propria vita. Questo ha però un aspetto positivo: il cambiamento, una nuova speranza ed una nuova possibilità.

Doomsday rappresenta gli elementi problematici, i limiti e gli ostacoli che spesso ci portiamo dentro, e che con il tempo non fanno altro che cementificarsi e consolidarsi, diventando sempre più forti e pronti a distruggerci.

Si arriva ad un punto in cui questi problemi vanno affrontati ed il prezzo da pagare è proprio il personale sacrificio.
Già, perché affrontare una sfida\problema è qualcosa che ci cambia impercettibilmente per sempre. Sebbene ci si senta uguali, non è assolutamente così! Quello che eravamo scompare per dar spazio a quello che saremo.

Quindi la saga della morte di Superman, personalmente ha insegnato come gli ostacoli della vita vadano affrontati subito, prima che diventino troppo grandi ed insormontabili. Basta affrontarli ed averli davanti per capire che la forza rinnovatrice del nostro destino, siamo sempre e soltanto noi stessi.

Vivere significa anche questo: affrontare molti Doomsday, rinunciare ad una parte di noi stessi, affinché ne nascano altre più forti e preparate. La vecchia persona che eravamo si sacrifica per dar vita ad una nuova persona, più consapevole e più forte.

Doomsday è sconfitto. Superman è morto. Ma una nuova avventura è pronta a cominciare.

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