Diecimila persone lungo le vie del centro: un corteo arcobaleno che danza e canta. Che chiede diritti, per tutti. In occasione del Palermo Pride, abbiamo scelto dei libri per i più piccoli, sul tema dell’amore e della famiglia.

Prima dell’inizio della pandemia, andammo al Pride con tanto di passeggino. La piccola sventolava una bandierina multicolore, ballava in braccio a mamma e papà. Abbiamo sempre partecipato a questa festa collettiva, appoggiando una lotta per i diritti che il nostro Paese fatica a riconoscere. Quest’anno, in uno splendido pomeriggio d’estate, siamo tornati al Pride e gli occhi della mia bambina erano pieni di stupore: non ricordava più di aver visto così tante persone insieme, a ballare, cantare, sorridere.

I suoi grandi occhi scuri, curiosi e affamati, si posano sul mondo. È nell’età in cui osserva, deduce, chiede. Sono tante le domande, e la testa di noi adulti macina parole, frasi ed esempi. Sarà giusto? Ho usato l’espressione adatta? Ancora una volta chiedo aiuto ai libri. Per raccontarle cos’è questa festa dove si celebra l’amore, ho fatto un giro in libreria e ho scelto alcuni testi.

Sono partita da quello che è ormai un classico: Piccolo uovo di Francesca Pardi, con le illustrazioni di Altan. Un libro che con la bellezza delle immagini e la semplicità del testo risponde alla domanda: che cos’è una famiglia? Il piccolo uovo, in cerca di risposte, incontra famiglie con mamma e papà, con un solo genitore, con due mamme o con due papà. Famiglie diverse tra loro ma con qualcosa di importante in comune: l’amore e la condivisione.

Questo bel libro non ha avuto vita facile, qualcuno ne aveva addirittura proposto la censura e ciò la dice lunga sul livello di arretratezza nel nostro Paese.

Sempre sullo stesso tema, un altro bel testo è Famiglie Favolose, a cura di Francesco Maddaloni e Guido Radaelli. Le avventure di sette famiglie animali, ispirati a fatti realmente accaduti, ci dicono che ogni famiglia è luogo di cura e amore, indipendentemente dal numero dei genitori, del loro genere e della loro razza. Un libro illustrato che allarga gli orizzonti, non solo Disney, principesse e supereroi, ma storie reali che nella loro semplicità raccontano il mondo.

Nei panni di Zaff di Manuela Salvi e Francesca Cavallaro è un altro piccolo classico che affronta invece il delicato tema dell’identità sessuale e della discriminazione. Con illustrazioni coloratissime, un linguaggio divertente e coinvolgente, Zaff diventa esempio di una ricerca personale, libera dai preconcetti.

In Colori ribelli, di Antonella Milardi e Alessandro Coppola, il colore rosa e l’azzurro si scambiano le identità sfidando gli stereotipi della società. Una lettura divertente che scardina i ruoli e libera la fantasia. Tra queste pagine, salta all’occhio che sono proprio gli adulti a preoccuparsi se il rosa e l’azzurro cambiano destinazione d’uso e infatti intervengono capi di stato e specialisti per spiegare e arginare il problema.

I bambini hanno invece uno sguardo aperto e limpido sulle cose. Proprio come nella realtà, ed io ne ho fatto esperienza con mia figlia. Abbiamo letto e sorriso; al Pride abbiamo ballato e cantato e le sue piccole dita hanno provato a formare un cuore, quando il corteo passava davanti a noi. “L’amore è uguale per tutti” ha detto la mia bimba cinquenne, tornando a casa.

Non è difficile spiegare ai piccoli cos’è una famiglia o parlare dell’identità sessuale. Lo sanno già. Per loro è più difficile capire la negazione dell’amore. Le discriminazioni e l’ottusità di tanta gente chiusa dentro le convinzioni sociali, culturali e religiose. Scoprire che esistono gli stereotipi, che brutta parola, dove tutto viene inscatolato.

Se solo si potesse conservare, da adulti, la leggera saggezza che hanno i bambini. Quella che viene da dentro al petto, prima che il mondo mostri il peggio di sé.

Come da tradizione, a Palermo, quando il corteo del Pride passa davanti al Palazzo delle Poste partono le note di Bella Ciao e tutti cantano a squarciagola. L’imponente edificio di via Roma è il monumento di epoca fascista più imponente della città; il serpentone colorato, cantando e ballando, lo libera da quell’aura di magnificenza posticcia. Mia figlia corre e salta felice tra il colonnato del ventennio e, in nell’immagine che ho fermato con la macchina fotografica, c’è tutta la speranza di un futuro di persone libere.

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