A Quiet Place – Un posto tranquillo (A Quiet Place) è un film del 2018 diretto da John Krasinski. Nel 2020 è arrivato in sala anche il seguito A Quiet Place II (A Quiet Place Part II) scritto e diretto ancora da Krasinski. Dal 26 giugno arriva al cinema anche il prequel A Quiet Place – Giorno 1 (A Quiet Place – Day One) stavolta affidato alla regia di Michael Sarnoski.

“A Quiet Place”, la trama

Una famiglia vive nel silenzio per nascondersi da predatori alieni privi di vista ma dotati di un udito sensibile. Sapendo che anche il minimo sussurro può portare alla morte, Evelyn e Lee devono trovare un modo per proteggere i loro figli. I primo e il secondo film sono tutti incentrati sulla vita di questa famiglia. Per sapere qualcosa sul Giorno 1 dell’invasione occorre vedere il secondo film che chiarisce un po’ di più la situazione.

La vita per Evelyn (Emily Blunt) e Lee Abbott (John Krasinski), è complicatissima e segnata anche da una tragedia straziante. I giorni si susseguono uno dopo l’altro in totale silenzio, nessuno può parlare, o emettere suoni, qualsiasi suono attirerebbe i velocissimi mostri, ciechi ma dotati di un orecchio finissimo. Il rumore li attira a razziare, le vittime non hanno scampo. L’umanità è in ginocchio, ma soprattutto in silenzio.

Ed ecco che la vita forza a riscoprire gli sguardi, gli abbracci, il tocco gentile di Evelyn sulla barba incolta di Lee.

La famiglia Abbott, composta da Lee, la moglie Evelyn, la figlia affetta da sordità Regan e i figli Marcus e Beau affronta immediatamente la situazione scappando dalla città e addentrandosi nei boschi alla ricerca di una sistemazione migliore. Ma nessun posto è tranquillo poichè il minimo rumore attira i predatori.

Una fattoria pare essere un buon posto dove stabilirsi, e qui va avanti la vita di quel che resta degli Abbott, fino a quando gli alieni non li troveranno anche lì. Nel secondo film, si chiarisce meglio l’arrivo degli alieni sulla terra e l’inizio dell’incubo per poi tornare sugli Abbott che iniziano una fuga dolorisissma verso l’ignoto, un ignoto che Evelyn affronterà tirando fuori tutta la forza che le rimane per proteggere i figli.

Il silenzio è l’unica via per sopravvivere

Sopravvivere è durissimo. Il silenzio governa ogni azione dei protagonisti. E in questo silenzio diventa fondamentale la lingua dei segni, l’intesa di sguardi, le indicazioni di braccia e mani. Una comunicazione che passa dal verbale al non verbale, una contigenza che obbliga tutti a elevare la comunicazione a un livello più alto, un livello in cui parola significa morte certa. Sguardi ma soprattutto segni aiutano i protagonisti a parlarsi non parlandosi in una sorta di linguaggio misto.

La riflessione è d’obbligo sulle tante parole, spesso inutili, sui tanti discorsi spesso senza senso che siamo soliti fare nel quotidiano. Gli Abbott non possono dirsi una parola, e quando faranno dei rumori dovranno pagare caro i loro gesti. La comunicazione non verbale diventa l’unico modo di restare connessi, di andare avanti insieme verso un unico obiettivo, salvarsi.

Attesa quindi per il terzo capitolo di “A Quiet Place” (orfano di Krasinski che nel frattempo è diventato ancora più famoso grazie alle tre stagioni – in arrivo una quarta – in cui ha vestito i panni del mitico Jack Ryan, eroe nato dalla penna di Tom Clancy). In lavorazione – e qui Krasinski sembra essere del cast – la serie tv la cui uscita è prevista nel corso del 2025.

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