Tre ragazzi su dieci tra gli 11 e i 18 anni in Italia utilizzano la rete e i social per contrastare gender gap e razzismo, ma in confronto ai coetanei del resto dell’Unione Europea sono ancora lontani dall’essere e dichiararsi cittadini digitali. Il 67% dei ragazzi italiani tra gli 11 ed i 18 anni (campione con mille italiani e mille europei) si sente a proprio agio sul web, tra social media, gaming e streaming.
Sono alcuni dei dati che emergono dall’analisi condotta dall’Osservatorio Scientifico della no-profit Movimento etico digitale, fondata dal Social Media Coach Davide Dal Maso, sulle potenzialità ed i rischi del web che, insieme a partner europei, ha chiesto l’istituzione della Giornata Europea sulla Cittadinanza Digitale.

Afferma Dal Maso:

La cittadinanza digitale è un tema cardine del futuro della nostra società e possiamo definirla come l’unione tra l’educazione civica e l’educazione digitale, quindi da un lato la formazione ai propri diritti e doveri come cittadini e dall’altro la consapevolezza che le azioni che si effettuano on-line e off-line hanno un impatto nel presente e nel futuro per sé stessi e per gli altri”.

Per creare nuove idee di cittadinanza digitale si sono ritrovati, per tre giorni, a Roma 70 giovani provenienti da 17 paesi diversi che si sono sfidati in una Hackathon sociale.
Nell’ambito dell’evento, patrocinato dal Ministro per le disabilità Erika Stefani ed organizzato dal Movimento Etico Digitale con le no profit specializzate in formazione e innovazione EUCA di Bruxelles e MeOut di Budapest, è stata lanciata la campagna #CittadiniDigitali per raccontare l’importanza di portare l’educazione civica digitale, e le opportunità di inclusione sociale che questa offre, nelle scuole di tutta Europa.
Più di 1500 studenti sono stati coinvolti in una lezione di cittadinanza digitale sulla piattaforma Twitch dove hanno interagito su temi inerenti al mondo del lavoro in relazione alla reputazione digitale con diversi influencer tra cui Giovanni Muciaccia, storico conduttore tv di Art Attack.

Luca Dal Maso

La piattaforma “Social Warning” Movimento Etico Digitale

Davide Dal Maso, ideatore del movimento, mentre era ancora tra i banchi di scuola assisteva alle lezioni di sensibilizzazione sul digitale rivolte agli studenti.
In 4° superiore, vedendo i compagni svogliati che non ascoltavano gli interventi e il consistente aumento degli episodi di cyberbullismo e sexting, ha deciso di promuovere il Movimento Etico Digitale, coinvolgendo colleghi e professionisti del web, allo scopo di offrire a studenti e genitori un quadro completo ed esaustivo della situazione, che li renda consapevoli dei rischi, senza allarmismi e senza panico, mettendo però in luce anche le aree di apertura ed espansione, tecnologica e informativa, che la rete offre a chi sa utilizzarla con discernimento.Come è dichiarato nel sito.

Nell’ultimo anno il Movimento ha incontrato più di 5000 ragazzi per sensibilizzare sui rischi e le potenzialità del web e, oramai, coinvolge numerosi professionisti del web e tutti coloro che con i social convivono e lavorano tutti i giorni e che possono quindi portare testimonianze e soprattutto casi studio positivi e negativi. Se rispondi a queste caratteristiche puoi diventare anche tu un formatore volontario del Movimento.

Qualcuno ti ha insegnato ad essere
un cittadino digitale?

DATI OSSERVATORIO

Al 74% dei ragazzi italiani nessuno ha insegnato ad essere cittadini digitali, diversamente dal 47,6% dei ragazzi europei. La questione del gender gap, la lotta al razzismo e alla povertà nel mondo sono i temi che stanno più a cuore agli italiani; il climate change, la lotta alla povertà nel mondo ed i pericoli in rete sono quelli che sentono con maggior urgenza i ragazzi europei.
Il 67,3% dei ragazzi italiani ed il 75,2% di quelli europei valuta la propria esperienza online come positiva; né positiva né negativa per il 31,2% degli italiani e per il 20% degli europei; per l’1,5% degli italiani e per il 4,8% è negativa o molto negativa.
Il 33% dei ragazzi italiani ha utilizzato i social o partecipato ad una petizione on-line per supportare una causa sociale. I ragazzi europei sono il doppio.
I temi che stanno più a cuore per i ragazzi italiani sono: gender gap (50%), lotta al razzismo (47,2%), povertà nel mondo (39,3%), ecologia e cambiamenti climatici (38,9%); pericoli in rete (29,6%).
Per i ragazzi europei: pericoli in rete (50,3%), ecologia e cambiamenti climatici (42,1%), povertà nel mondo (37,6%), gender gap (35,4%), lotta al razzismo (33,5%).


“Sicuramente i social media, in particolare Instagram e TikTok con brevi video e reels sono diventati il mezzo con cui i giovani riescono a informarsi maggiormente contribuendo, anche con una semplice condivisione, a diventare essi stessi portatori di news. Questo meccanismo di condivisioni virali si rafforza quanto più i temi veicolati, come nel caso di climate change o pregiudizi razziali, li toccano da vicino. Rendere i giovani più consapevoli”.

Ha commentato Dal Maso.

Dati che confermano la necessità e l’urgenza di progettare lezioni ed azioni di cittadinanza digitale che includano argomenti importanti come l’educazione all’affettività, alla sessualità, all’ecologia e al combattere pregiudizi e stereotipi razziali. Per riscrivere il mondo che ci circonda.

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