La prima forma di comunicazione dopo il suono della parola, l’uso del linguaggio è sicuramente la scrittura che da molti secoli ci è stata tramandata in un primo momento su semplici fogli per poi essere raccolta in libri per favorire la loro divulgazione.

Ogni anno ci vengono proposti dei report inerenti all’editoria come quelli della Fondazione Feltrinelli sul nostro futuro in merito alla lettura di libri ma non solo, perché l’editoria non può fermarsi solo a un fatto prettamente economico e di vendite, ma concentrarsi sulla qualità delle storie che vengono raccontate: i contenuti, la buona scrittura e gli argomenti che il nostro paese legge o sarà interessato a apprendere attraverso i libri.

Le donne leggono molto di più degli uomini

Sono infatti le ragazze in fasce d’età collocabili fino ai 24 anni le principali lettrici di libri dove viene prediletta la narrativa di genere, passando dai social network dove su piattaforme come Instagram e TikTok dove si documentano per la scelta delle loro letture, grazie anche a profili, spazi gestiti da booktoker e bookstagrammer.

I social media stanno soppiantando libri e librerie?

I tempi si trasformano quasi come i passaggi tra varie ere glaciali in ogni modo di vivere: lo shopping che viene fatto online senza recarsi nei negozi, la spesa nei supermercati ma anche una semplice cena che ci viene consegnata a casa grazie a un sistema di delivery. Non dobbiamo stupirci se anche le librerie si sono adeguate.

Sarà sempre più difficile imbattersi in scene dove una persona decide di uscire e entrando in una libreria chiede un consiglio su un libro alle persone di riferimento, perché la tipologia umana di chi legge si è già informata sul web e con una sicurezza agghiacciante pensano di sapere tutto sull’acquisto di una storia.

Ma potrebbe capitare (scomodando la fantasia) che un re considerato un buon lettore di libri, decida di mandare i suoi sudditi in giro per il mondo alla ricerca di buone storie, come farebbero degli agenti letterari del nostro tempo in un C’era una volta un libro dove si c’era una volta un re ma anche un libro di Naoki Matayoshi e Shinsuke Yoshitake .

Siamo alla ricerca di conoscenza che solo l’incontro con altri esseri umani può darci e, ogni persona è come un involucro, che trasporta storie di vita attraverso semplici conversazioni, dialoghi o raccontando storie. Così in modo inconsapevole nascono diversi libri che poi si disperdono per il mondo, almeno secondo il romanzo che vi propongo, aspettando dei ricercatori per essere ritrovati.

Photo by 51581 on Pixabay

Leggere è molto importante anche se viviamo in un tempo dove si costruiscono digital storytelling grazie a una varietà di strumenti che possiamo usare per creare la scrittura, ma allo stesso tempo di scenari interattivi, dove la narrazione cammina lentamente come a piedi scalzi su una gelatina colorata di parole.

Esistono anche storie perdute nascoste in libri alla fine di ogni universo, mondo dell’esistenza che forse nessun editore troverà perché queste storie sono nascoste talmente bene.

Una palestra dell’attenzione alle buone storie, scritture, guardando alle sfumature di ogni autore e non semplicemente decidere di pubblicare solo possibili libri da collocare in un mercato di copertine.

Condividi: