I nostri sensi sono in un certo senso la nostra guida nel mondo. Ci fanno fare esperienza di tutto, prima ancora di riuscire ad avere una sorta di spiegazione di ciò di cui stiamo facendo esperienza. Ovviamente questo principio (se così si può chiamare) vale tanto per le cose belle tanto per quelle brutte; questa è la loro caratteristica principale: sono super partes. Ci fanno vedere, sentire, toccare, mangiare ed odorare di tutto e di più; anche cose di cui faremmo volentieri a meno.

Può capitare, inoltre, che i nostri sensi ci ingannino, mostrandoci (o in generale, facendoci fare esperienza) un qualcosa che è in un certo modo, ma poi si rivela tutt’altro. E qui le spiegazioni sono due: o si tratta di un’illusione studiata ad hoc per sorprenderci, oppure abbiamo le famose fette di prosciutto che usiamo tutte le volte che non ci piace ciò che stiamo vedendo/sentendo/odorando/toccando/mangiando.

I cinque sensi: la cantilena che scatta nei confronti del diverso

La maggior parte delle persone hanno a disposizione tutti e cinque i sensi. Esistono poi persone che non li possono usare tutti quanti; magari a causa di un incidente oppure perché sono semplicemente nate così. E quando le incrociamo banalmente per strada, ci scatta subito in noi di dire poverino/a, con quel tono (anche mentale) che sembra quasi una cantilena. Beh, se vi trovaste davanti Blanca Ferrando pensereste tutto, tranne che poverina.

Forse il nome appena citato vi dice qualcosa; se non è così, dovete assolutamente fare la sua conoscenza. Blanca Ferrando è il nome della protagonista della omonima serie tv Blanca che potete trovare disponibile sulla piattaforma streaming di RaiPlay. La serie, di cui ora va in onda la seconda stagione su Rai 1, è tratta dai romanzi di Patrizia Rinaldi ed è prodotta da Lux Vide in collaborazione con Rai Fiction. E diciamola tutta: è una serie che sta avendo un successo enorme; successo strameritato.

Blanca, la storia

La storia proposta è un mix tanto caro agli/alle spettatori/spettatrici: è sostanzialmente un crime con una buona dose di dramma e un pizzico di romanticismo (che non fa mai male ed è immancabile). Nulla di nuovo fin qui; ma allora dov’è la novità? Quest’ultima viene rappresentata proprio dalla protagonista. Blanca è una ragazza ironica, determinata, solare, ma il suo punto di forza è ciò che gli altri vedono come una debolezza: a seguito di un incidente, è diventata cieca (nella fiction non viene usato il termine non vedente).

Ma questo non la ferma affatto, anzi la sprona ancora di più a dimostrare che lei, con il suo fidato cane Linneo, può fare qualunque cosa. Vive da sola, ha un lavoro in Polizia, va dappertutto, è contesa da due uomini, il che fa subito scattare la ship con uno dei due pretendenti. È insomma un nuovo tipo di supereroina: quella che affronta tutti i giorni gli ostacoli che la vita gli mette davanti.

L’enorme pregio di questa serie è il fatto che non solo racconta le difficoltà provenienti da una disabilità (in questo caso la cecità), ma va oltre, mostrando la vita che è possibile condurre, che alla fine non è poi così diversa da quella che conduciamo tutti quanti. Mette in scena una storia di inclusività che dovrebbe ormai essere la normalità se, come diciamo, viviamo in un paese moderno.

E noi comuni spettatori/spettatrici impariamo a vedere il mondo dagli occhi di chi invece non lo vede; scoprendo che il mondo che vedono è un mondo pieno di colori che vengono visti grazie alla forza degli altri sensi, che vengono sviluppati ancora di più per sopperire alla mancanza di uno di loro.

La mancanza di qualcosa, o in generale l’insorgere di un problema, non deve impedirci di continuare a vivere. Per dirla con una frase tanto cara a Blanca:

“La vita non è aspettare che passi la tempesta, ma imparare a ballare sotto la pioggia”.

Voi a che punto siete?

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