L’estate è iniziata e moltissimi bambini e bambine, ragazzi e ragazze, dalla primaria in su, sono alle prese con i compiti per le vacanze.

Non entrerò nel merito della questione compiti per le vacanze sì, compiti per le vacanze no, per quanto trovi decisamente interessanti le sperimentazioni che non prevedono compiti per casa né durante l’anno scolastico né per le vacanze. Mi limito a constatare che normalmente si danno dei compiti da fare per i tre mesi estivi per questo ho scelto per voi un libro che ne propone di davvero speciali, direi, a mio modo di vedere, gli unici che bisognerebbe davvero caldeggiare e verificare che i bambini e le bambine facciano.

Il libro di oggi dunque è Compiti per le vacanze di Eva Rasano edito da Storie di chi edizioni.

Compiti? Mare, animali, giochi e vacanze

Si tratta di un bell’albo illustrato senza parole, fatto a collage, due protagonisti definiti solo dai contorni e un ritmo serrato di avventure. La protagonista (la vogliamo chiamare Eva come l’autrice a cui per altro mi sembra assomigliare?) e il suo cagnolino ci accolgono sin dai risguardi e ci portano con loro nel peregrinare fuori dal contesto urbano tra mare, animali, piante, cielo, giochi immaginati e immaginati, solitari o in compagnia.

Il tempo estivo è un tempo lungo adatto a sperimentare la noia e la libertà di esplorare ed ecco ciò che davvero bisognerebbe sperare che i nostri bambini e bambine facessero d’estate: giocare, giocare e giocare, ricordandoci che la noia, quella vera, può essere uno stimolo eccezionale all’immaginazione di nuovi giochi.

Autonomia, spazi per giocare,
capacità di immaginare

Certo per far che questo accada abbiamo bisogno di due elementi importantissimi e che forse stanno venendo sempre più meno nel nostro contesto sociale: 1) una certa autonomia di movimento e spazi in cui sperimentarla in sicurezza senza adulti; 2) la capacità immaginativa e di gioco libero all’aria aperta che i bambini e le bambine hanno innata ma che si dura sempre meno a causa delle tantissime preclusioni a cui l’infanzia è relegata di questi tempi.

Sarà capitato anche a voi di vedere bambini farmi seduti da qualche parte, buoni, con uno smartphone o tablet in mano, o bambini che lasciati liberi di muoversi e giocare non sappiano bene come farlo. Questo aspetto che riguarda moltissimo l’infanzia della nostra società iper controllata e che spesso non offre, specie nei contesti urbani, spazi in cui essere liberi in movimento, mi preoccupa moltissimo, soprattutto per la fascia d’età in cui i movimento e la sperimentazione attraverso la fisicità e la manipolazione sono direttamente collegati allo sviluppo del pensiero.

Alcune delle avventure la nostra protagonista le vive sicuramente non nella realtà ma nell’immaginazione, chissà se sta facendo un gioco del facciamo che oppure se sta leggendo, il risultato è il medesimo, lei immagina (o legge) di volare e vola, con il suo cagnolino, in modo che la sua esplorazione del mondo riguardi ogni aspetto dei 4 elementi più 1, l’immaginazione, appunto.

E per chi non avesse la possibilità di passare dall’acqua alla terra, dalle piante agli animali nella vita reale che si fa? Per questi bambini e bambine che vivono in contesti fatti di palazzi e palazzi? È presto detto e giuro non si tratta di una boutade: la lettura può portare chiunque in qualsiasi mondo in ogni momento… e fagli fiorire la testa di idee e storie.

Un buon libro, Eva Rasano ce lo dice senza parole molto esplicitamente, può farti sperimentare ogni sensazione ed emozione.

I compiti per le vacanze quindi quali sono? Giocare negli spazi aperti, giocare con gli amici, leggere un buon libro… stop… il tempo passa rapidamente quando ci si diverte!

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