Iniziamo il 2022 con una ventata d’aria fresca per le nostre orecchie, era ora. Il mondo della chitarra da troppo tempo continuava a sfornare album ripetitivi e obsoleti. 

È stato facile quindi individuare questo nuovo lavoro di Elena Zucchini, dedicato alla musica cubana di Walfrido Dominguez e destinato ad essere uno dei più interessanti album dell’anno. Dominguez è un compositore che ha studiato all’Istituto Superiore d’Arte dell’Avana. La sua formazione gli ha permesso di sviluppare tecniche di composizione tradizionali unite al folclore e ai ritmi della musica cubana. Ma le influenze e le ispirazioni all’interno di questo album sono davvero molte e vi faranno viaggiare.

Cuaderno de viaje è il titolo di questo album che contiene 23 brani per un totale di quasi 50 minuti di musica. 

Come suggerisce il titolo, sono degli appunti di viaggio. Ogni brano è costruito sulle ritmiche e le sonorità degli innumerevoli generi della musica popolare cubana.

Ventitré piccoli viaggi nel mondo onirico della chitarra di Elena che con il suo talento ci racconta delle storie di passione, di ritmi incalzanti ma anche di melodie struggenti che rappresentano il senso profondo di un popolo che ha sempre una grande voglia di vivere e che sa accogliere come nessun altro.  

In questo senso Elena riesce a reinterpretare lo spirito più puro delle composizioni di Dominguez, a farle sue e allo stesso tempo a dare qualcosa in più, ci fa sentire Cuba. Le musiche arrivano attraverso una tecnica di altissimo livello, sempre al servizio della musica. 

È possibile acquistare Cuaderno de viaje su questo link e lo potrete ascoltare, come sempre, su spotify

La nascita di Cuaderno de viaje

Così Elena ci narra della sua intensa esperienza che ha portato alla nascita dell’album: 

“È iniziato tutto durante la primavera 2020 quando, in pieno lock down, leggevo pezzi nuovi quasi ogni giorno, poi li registravo e li caricavo sui miei social media. Il 29 aprile ho ritrovato in un cassetto la partitura di Rehilete, passatami tempo prima da un collega, e me ne sono innamorata. Dopo aver postato il video su Facebook ho ricevuto un messaggio di Walfrido. 

Già lo conoscevo di nome, avendo suonato tutti i suoi brani per duo di chitarre scritti a quattro mani con Eduardo Martín, ma non avevo mai avuto modo di incontrarlo o poterci parlare.

È cominciata così la nostra collaborazione, trasformatasi poi in un rapporto di amicizia e stima profonde. Ogni giorno Walfrido mi mandava una nuova partitura e ogni giorno mi appassionavo ancora di più alla sua musica. Parlavamo di ogni brano, apportavamo delle modifiche, delle aggiunte; mi raccontava di come fosse nata l’idea e a quale genere appartenesse ogni singola opera.

Ogni giorno, con la mia chitarra Tristan, viaggiavo a Cuba spostandomi da La Habana Vieja a Santiago, da Matanzas alle campagne di Guantanamo. Ballavo da sola nel mio piccolo appartamento di Londra al ritmo di Son, Rumba, Guajira, Tambor, Cha cha cha, Conga e ogni giorno era come iniziare una nuova avventura.”

Alcuni dei brani contenuti nell’album non fanno parte dei Cuadernos de viaje e sono invece stati scritti in momenti diversi della vita del compositore, come ad esempio Punto, Si yo no soñara con ella e Callejero, quest’ultimo uno dei brani che ho più apprezzato dell’album, con la sua melodia struggente e fresca. Questi brani sono stati composti per diverse opere teatrali. 

De los Hoyos a plaza de Marte è un brano dedicato e scritto per Elena Zucchini. Un brano estremamente virtuosistico che ci trasporta al carnevale di Santiago de Cuba. Si parte da Los Hoyos, quartiere famoso per la sua religiosità e sacralità, fino ad arrivare a Plaza de Marte, uno dei simboli della città. 

La conga santiaguera con i suoi ballerini, le sue ritmiche, i suoi strumenti e i suoi musicisti ci fanno viaggiare attraverso le strade e i colori di Cuba, dove i sogni si mescolano con la realtà e ci trasportano per un istante nella magia e nella bellezza. 

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