(English translation below)
Il Sofia International Film Festival ha luogo dal 10 al 31 marzo nella capitale bulgara. La realtà della pandemia continua ad avere conseguenze sul modo di vivere e di interpretare ciò che abbiamo intorno, dal conforto di un abbraccio ai dettagli della vita quotidiana.

In questo contesto attuale diventa essenziale sapersi adattare e imparare a immaginare, a fantasticare e stimolare la creatività per guardare oltre gli ostacoli presenti e i dolori odierni. Il mondo del cinema, per la sua importanza storica in quanto pilastro del capitale culturale, è un punto d’incontro tra realtà e innovazione, tra speranza futura e critiche sociali.

Tutti questi fattori sono elementi costituenti della tradizione del Sofia International Film Festival, il più grande festival del cinema in Bulgaria, con un piede nel presente e uno sguardo al futuro.

Inaugurato nel 1997, il Sofia International Film Festival attrae più di 85000 spettatori all’anno. In questa occasione, le migliori pellicole cinematografiche create da artisti provenienti dalla Bulgaria e dai Balcani vengono presentate a un pubblico internazionale, per esprimere un’identità locale e sviluppare cooperazioni tra cinematografici locali e internazionali.

Attraverso gli anni, questo festival mantiene una reputazione importante per la qualità dei filmati presentati, con varie competizioni per vari premi, restando l’unico festival del cinema riconosciuto da Fipresci (Fédération internationale de la presse cinématographique) e accreditato da FIAPF (Federazione internazionale delle associazioni di produzione cinematografica).

Promuovere artisti locali di grande talento non è solamente fondamentale nell’integrazione dei Balcani, ma anche nel confrontare la propria identità a quella altrui, per imparare a conoscere se stessi e la storia di una regione ex-sovietica, che nel presente si ricostruisce costantemente.

I bandi offerti ad artisti nella regione sono un’opportunità unica di sviluppare il loro talento e di confrontarsi con i vicini europei. Imparare a conoscere culture altrui attraverso il lavoro di artisti e cinematografi non solo permette la costruzione di un dialogo inter-culturale, ma anche di sviluppare nuove collaborazioni tra artisti locali e internazionali.

Ecco alcune proiezioni in particolare che consiglio allo spettatore, per stimolare incontri con varie storie che mettono in connessione i paesi balcanici con le loro identità europee. Ricordare la storia che unisce paesi europei è di estrema importanza per non disperdere principi e ambizioni contemporanee: l’arte del cinema ha il potere di raccontare, ma non solo: suscita anche domande e ricordi importanti per costruire insieme un futuro progressista, innovativo. Ecco due proiezioni da non perdere.

Occupation Liberation

Il festival presenta la prima mondiale di Occupation Liberation, un documentario bulgaro con regia di Svetoslav Ovrachov, che racconta la situazione degli anni dell’occupazione sovietica della Bulgaria, dall’autunno del 1944 all’inverno del 1947. In quegli anni, la Bulgaria era in un periodo di grande crisi, al livello politico, economico e sociale, un periodo di crisi che lasciò segni non solo nella cultura, ma anche nel ravvicinamento del paese agli ideali europei dopo anni di oppressione.

Die Überlebenden

Infine, invito il lettore alla proiezione di Die Überlebenden, conosciuto anche come The Survivors, un documentario del 1996 con regia di Andres Veiel che parla di vita e di morte, di amicizia e di suicidio. Parla di pietà, di dolore e di colpevolezza, di una difficoltà a ricontestualizzare la propria identità, in un contesto tedesco.

Nell’esplorare tematiche personali, storiche e geopolitiche, il Sofia International Film Festival e la bellezza del cinema riescono a esprimere riflessioni su una storia condivisa che unisce e permette di costruire un futuro europeo.

ENGLISH VERSION

From the 10th to the 31st of March: Sofia International Film Festival

Directly from the Sofia International Film Festival, I suggest two unmissable documentaries: Occupation Liberation and Die Überlebenden.

Sofia International Film Festival takes place from the 10th of March to the 31st of March in the Bulgarian capital. The reality of the pandemic continues to have consequences on the way we live and interpret what we have around us, from the comfort of a hug to the details of daily life. Particularly in this current context, adapting and the ability to continue to imagine, fantasize and stimulate creativity to look beyond the present obstacles and daily difficulties, are essential. The world of cinema, for its historical importance as a pillar of cultural capital, is a meeting point between reality and innovation, between future hope and social criticism. All of these elements are constituent elements of the tradition of Sofia International Film Festival, the largest film festival in Bulgaria, with a foot in the present and an eye set towards the future.

Sofia International Film Festival was inaugurated in 1997, attracting more than 85,000 spectators a year. On this occasion, the best cinematographic pieces created by artists from Bulgaria and the Balkans are presented to an international audience, in order to express a local identity and to develop cooperation between local and international cinemas. Over the years, this festival has maintained an important reputation for the quality of the films presented, with various competitions for various awards, remaining the only film festival recognized by FIPRESCI and accredited by FIAPF. Promoting highly talented local artists is not only fundamental in the integration of the Balkans, but also in confronting one’s identity with others, to learn about oneself and the history of an ex-Soviet region, which in the present is constantly rebuilding itself.

The open calls offered to artists in the region are a unique opportunity to develop their talent and to compare themselves with their European neighbours. Learning to know other cultures through the work of artists and cinematographers not only allows for the construction of inter-cultural dialogue but also to develop new collaborations between local and international artists. These are some specific screenings that I would like to recommend to the reader, inviting them to encounter various stories that link the Balkan countries to their European identities. Remembering the history that unites European countries is extensively important in order not to disperse contemporary principles and ambitions: the art of cinema and the importance of the latter have the power to tell, but not only: they also raise questions and reminisce memories essential to build together a progressive, innovative future. Here are two examples of projections not to be missed.

Occupation Liberation

The festival presents the world premiere of Occupation Liberation, a Bulgarian documentary directed by Svetoslav Ovrachov, which recounts the realities of life during the years of the Soviet occupation of Bulgaria, from the autumn of 1944 to the winter of 1947. In those years, Bulgaria was in a period of great crisis, at the political, economic and social level, a period of crisis that left marks not only in their culture but also in the country’s rapprochement with European ideals after years of oppression.

Die Überlebenden

Finally, I invite the reader to the screening of Die Überlebenden, also known as The Survivors, a 1996 documentary directed by Andres Veiel that talks about life and death, friendship and suicide. It speaks of pity, pain and guilt, of difficulty in recontextualizing one’s own identity, in a German context. Sofia International Film Festival, in exploring personal, historical and geopolitical issues, the beauty of cinema manages to express reflections on a shared history that unites and allows us to build a European future.

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