Non dimenticherò facilmente quel pomeriggio. Tutto era perfetto. Il tramonto era lí che piano piano rubava i colori al sole e inondava come un’esplosione l’orizzonte. Il cameriere, senza alcun rumore arrivò al tavolo, come se il pavimento non fosse sotto i suoi piedi.

Aveva una bottiglia e un bicchiere leggermente affusolato che rifletteva al pari di caleidoscopio tutte le luci in un gioco pieno di movimento. Continuavo a godermi quell’attimo. La capsula sinuosa e metallizzata stava per lasciare il posto alla visione del tappo. Le mani curate dell’uomo, avvolsero con un tovagliolo lindo e stirato, il collo della bottiglia.

Sapevo che nel giro di un momento il rumore impercettibile di quel fungo di sughero estratto con maestria dal quel collare di vetro, avrebbe lasciato a quelle bollicine, la libertà di essere portatrici di leggerezza. Ecco, nello stesso momento in cui le vidi scivolare sulle pareti del calice, capii che cavalcare quell’onda dorata che si infrangeva sul fondo, mi stava per regalare uno stato d’animo, troppo poco frequentato, quasi sconosciuto. Mi sentii Spensierata.

Chissà se la mente di Cristian Zaninelli, viticultore della Franciaconta, era davvero così quando ha cominciato a produrre vino! Di sicuro dice lui: “trovo gratificazione nel fare spesso la via più lunga ed impegnativa. Le comodità uccidono la curiosità”. Quindi nel 2014 comincia questa nuova avventura dando vita a Spensierata, con 7 piccoli appezzamenti dislocati in altrettanti  comuni con terroir differenti, per poter avere basi diverse da sviluppare per i suoi vini. Sono vigne che hanno mediamente 17 anni, quindi con grandi possibilità di rendere nel tempo ulteriori caratteristiche.

La Franciacorta, per chi non la conosce, si trova nel territorio di Brescia e per molti é il competitor dello Champagne, ma in verità niente é più lontano da questa affermazione, anche solo per produzione annuale di bottiglie. Li accomuna sicuramente una storia antica e tante bollicine, che io amo! Sappiamo che questi posti sono sempre stati coltivati a vigne  e che le intuizioni del Dottor Gerolamo Conforti, già nei primi del 1500, raccontava di vini briosi, definendoli mordaci.

Vero é che la viticoltura ha avuto fasi alterne fino al ripensamento e alla fiducia sulle potenzialità di queste terre che avvenne dal 1950 in poi. Il consorzio di tutela dei vini di Franciacorta nasce quindi nel 1990 con soli 29 produttori, ma già nel 1967 veniva riconosciuta come DOC. Dopo una serie di studi sul territorio si avvió un nuovo disciplinare con l’introduzione dell’obbligo della zona di produzione delle uve: Chardonnay, Pinot Nero e Pinot Bianco.

Nel 1995 é il primo brut ad ottenere la DOCG. Adesso le cantine presenti nel consorzio sono diventate 116. Per questo motivo, a forza di assaggiare e bere, ho privilegiato le bottiglie a dosaggio zero o i Brut Nature come questo, vale a dire senza l’aggiunta di zuccheri dopo la sboccatura ma solo con il rabboccamento dello stesso vino proveniente da altre bottiglie. Spensierata rimane sui lieviti per 36 mesi ed é composto solo da uve Chardonnay.

Un’etichetta che parla da sola

La filosofia di Cristian, mi piace molto. Parla dei suoi vini come giovani apprendisti con tanta voglia d’imparare, fare e dimostrare. Ma l’etichetta per me, dice ancora di più. Semplice, solo due colori e pochi tratti che rendono l’idea della leggerezza e dell’eleganza con questa figura femminile che danza, almeno per me, sopra il resto che la circonda. Poi arriva nel bicchiere e ti rendi conto che ci possono essere tanti modi di ballare per quelle bollicine fini, sopratutto quando si ha personalità.

Le note sapide si affiancano a fiori bianchi, note balsamiche, accenni di miele e tutto ciò arriva diritto senza troppi sconti alla morbidezzaSpensierata ma non banale. Come l’installazione di piccole stazioni meteo in ogni appezzamento, che grazie al rimando delle  informazioni, gli permettono di programmare gli interventi necessari vigna per vigna, seguendo i dettami dell’agricoltura biologica per i quali é certificato, accompagnata dalla caparbietà di voler rispettare il più possibile la naturalità al terreno.

Il nome di questa cantina, evoca per me, qualcosa che faccio fatica a ricordare, ma proprio per questo bisognerebbe conquistare nuovamente. Che dite se ne assumo un po’ tutti i giorni, ci potrei riuscire?

Az. Agricola Cristian Zaninelli, Passirano (BS) – info@spensieratafranciacorta.it

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