In Messico sono oltre centomila i desaparecidos che sono spariti nel nulla senza lasciare traccia dal 1964 a oggi. Inoltre, sempre a partire da quell’anno sono oltre trecentocinquantamila le morti violente nel paese, dati che sottolineano l’elevato tasso di criminalità del paese. Inoltre, nel paese c’è una media di cento omicidi al giorno, dato sconcertante soprattutto comparandolo con quello del nostro paese che in un anno intero vede in totale circa trecento omicidi, quelli che in Messico avvengono in tre giorni.

Ma la vera domanda da porsi a proposito delle sparizioni è: dove finiscono queste persone e come è possibile che non si sappia più nulla di loro? La prima cosa importante da sottolineare è che la maggior parte delle scomparse è dovuta all’attività del crimine organizzato e che spesso si rileva una partecipazione o una silente acquiescenza da parte dei funzionari pubblici e dello stato in generale, aspetti che senza ombra di dubbio non aiutano con i ritrovamenti delle vittime. Un altro importante aspetto da sottolineare è che le famiglie dei desaparecidos hanno così poca fiducia nelle autorità che molto spesso non denunciano le scomparse e preferiscono intraprendere le indagini per conto proprio, cercando di infiltrarsi all’interno di questa rete di sparizioni.

Ma torniamo ora alla domanda, dove finiscono queste persone? Grazie all’aiuto del progetto giornalistico “adònde van los desaparecidos” è stato scoperto che non tutte queste persone sono decedute, ma alcune sarebbero ancora vive e ridotte in schiavitù, probabilmente messe a lavorare in qualche campo di droga dal crimine organizzato.

Per quanto riguarda le persone decedute esse vengono solitamente buttate in delle fosse comuni, private di qualsiasi dignità e rispetto dai loro assassini. Queste fosse comuni possono trovarsi tanto in luoghi isolati e difficili da raggiungere tanto in zone insospettabili come il giardino di una casa. Prova di questo è l’episodio avvenuto nel 2011, quando una coppia si è vista entrare un gruppo di soldati in casa in quanto sotto il loro giardino si trovata una fossa comune contenente dodici cadaveri. I dati riguardo le fosse comuni sono anch’essi impressionanti: fra il 2006 e il 2016 sono state ritrovate all’incirca duemila fosse comuni in ventiquattro stati del paese.

Questo fenomeno viene spesso ignorato, ma fa impressione pensare a centomila persone scomparse di punto in bianco, come se all’improvviso scomparissero tutti gli abitanti di una piccola città.

La lotta messicana alle mafie è una vera e propria guerra: sul tema della logica della guerra e della potenza consiglio l’articolo di Stefano Ferri, pubblicato all’interno della rivista Rewriters (https://rewriters.it/la-violenza-fisica-e-mentale-raccontata-nelle-pagine-di-due-esordi-x-e-sangue-di-giuda/).

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