Quanto conta nelle nostre vite la filosofia? Tantissimo, perché plasma il nostro sguardo sul mondo e il nostro modo di stare nel mondo. Parola di Manuela Macelloni, filosofa – una filosofa dallo sguardo particolare, convintamente antispecista (non per nulla è anche educatrice cinofila, e il titolo di un suo saggio è proprio La filosofia del cane) che qui ci spiega che cos’è il post-umanismo.

Il post-umanismo, la specie umana

Spoiler: postumano non vuol dire antiumano, che nega il valore di ciò che definiamo caratteristico della nostra natura come specie e come individui. Vuol dire che rifiuta di mettere la specie umana – o meglio quello che il pensiero occidentale classico ci ha insegnato a definire tale: l’essere umano, implicitamente identificato con il maschio bianco eterosessuale, cisgender e normodotato, al centro e al di sopra di tutto l’ecosistema, delle altre specie viventi così come delle identità umane non conformi a quel paradigma. A cominciare dalle donne, e per questo possiamo considerarlo a tutti gli effetti anche come un pensiero radicalmente femminista, oltre che autenticamente comunitario.

Un pensiero lucidamente ribelle che invita a riscoprirci desideranti, anziché sempre e soltanto produttivi.

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