Ditonellapiaga e Tananai: istrionica l’una autoironico l’altro. Andranno forte
Dalla fluidità poliedrica di Ditonellapiaga alla frizzantezza sfacciata di Tananai, ecco come e perché sono destinati a restare.
Dalla fluidità poliedrica di Ditonellapiaga alla frizzantezza sfacciata di Tananai, ecco come e perché sono destinati a restare.
Per me Sanremo 2022 è una questione di chimica. Chi ha seguito il festival sa già a cosa alludo, e chi se ne è tirato fuori è stato sicuramente bombardato, per vie traverse, dall’energia vulcanica di questo brano.
Per principio, se tu duetti con la Rettore, hai gli ingredienti per un pezzo scoppiettante; se poi porti un brano erotico, con un testo giocoso e liberatorio, e hai la voce di Ditonellapiaga, la vittoria è tua.
La cantautrice romana per me è una vera scoperta: vocalmente impeccabile, istrionica quanto all’interpretazione, fluida nello spaziare tra le soluzioni musicali. Ci piace perchè emerge come personaggio poliedrico, che non sta al suo posto ma si esprime con autenticità quasi cinica e sensualità spumeggiante.
Vorrei poter dire che ho ascoltato con piacere Camouflage, il suo album di debutto, ma sarebbe un eufemismo: sono entrata in fissa.
Il disco restituisce a meraviglia ciò che il suo titolo promette, ovvero strategie mimetiche. Margherita Carducci, vero nome dell’artista, risulta perfettamente a suo agio nell’adattarsi a ciascuno degli habitat sonori in cui si immerge: dalla musica elettronica alla trap psichedelica, passando per scenari reggaeton e ballate dal sapore un po’ vintage.
Per me, i pezzi meglio riusciti sono Prozac e Spreco di potenziale ma non mi sento di dare una guida all’ascolto; consiglio di ascoltare l’album tutto di fila e di lasciarvi travolgere dal continuo cambio di toni che disorienta ma convince, proprio per questo.
Il secondo artista che consiglio è Tananai, il più criticato tra i big. Ebbene sì, sono una lontrina onoraria (è questo il nomignolo designato per i fan del cantante monzese)!
Mia madre, quando, come in questo caso, un mio protégé si piazza per ultimo, mi ricorda Vasco Rossi. Sesso Occasionale basterà a consacrare un nuovo gigante della musica italiana? Forse no ma a me fa impazzire.
Tananai è un concentrato di sfrontatezza e talento e si merita una seconda chance, magari dopo qualche lezione di canto in più, stando alle sue stesse affermazioni, che lo contraddistinguono come un personaggio autoironico, dunque vincente.
A dir la verità, gli sto dietro dai tempi di Calcutta e l’ep Piccoli Boati (2020) ma un po’ distrattamente: l’approccio più stereotipicamente indie degli esordi, non mi aveva convinto del tutto.
Per trasporre meglio la frizzantezza sfacciata di questa scheggia impazzita servono le tinte più pop di brani come Esagerata, e il pezzo in gara a Sanremo si distingue perchè segue questa linea.
Chi se ne frega delle stonature, Sesso occasionale è rimasta in testa a tutti, così come Tananai è destinato a rimanere sulla scena musicale italiana, fidatevi.
E per chiudere con Sanremo 2022, viene da chiedersi se io, rappresentante della categoria “giovani indie avversi ai gusti musicali di massa”, sia soddisfatta della vittoria di Mahmood e Blanco.
La risposta è sì. Brividi è una canzone di una semplicità vincente, che, come tutti i pezzi ben scritti, è splendidamente icastica e, come tutti quelli ben eseguiti, fa tintinnare corde emotive importanti.