Doctor Who è una delle serie più amate di sempre, che riesce ad andare oltre il genere, attirandosi le simpatie anche di chi non ama la fantascienza e riesce ad avere un pubblico molto vasto.

Amatissimo sia dagli adulti che dai piccini, che spesso si identificano in questo eroe, ha tra i suoi ammiratori, anche registi importanti, come Steven Spielberg, che ha dichiarato:

“Il mondo sarebbe un posto più triste senza Doctor Who”.

Steven Spielberg

Un eroe diverso

L’ex capo sceneggiatore di Doctor Who, Steven Moffat, celebre anche per aver ideato la serie cult Sherlock, disse:

“Quando hanno creato questo particolare tipo di eroe non gli hanno dato una pistola ma due cuori. E questo è straordinario. Non ci sarà mai davvero un momento in cui non avremo bisogno di un eroe come Doctor Who”.

Steven Moffat

Creata nel 1963, da un’idea del produttore canadese Sidney Newman e dalla collega inglese Verity Ann Lambert, con la collaborazione del regista indiano Waris Hussein, non fu subito un successo perché il pilot andò in onda la sera stessa dell’omicidio di J.K. Kennedy, come racconta questo interessante documentario.

Sembra incredibile a pensarci, ma successe davvero: una donna e un indiano furono gli ideatori della serie di fantascienza considerata la più longeva della storia della tv mondiale.

Proprio Verity Lambert implorò la BBC di rimandare in onda il pilot una settimana dopo, convinta che sarebbe andato bene questa volta. E in effetti fece 10 milioni di telespettatori.

Il resto, come si suol dire, è storia, e, a parte una parentesi di 16 anni, Doctor Who continua ad andare in onda con grande successo ovunque.

Un successo planetario inarrestabile

E ha maturato un enorme merchandising, diverse serie di spin off – i più famosi sono Torchwood e Le avventure di Sarah Jane ma ce ne sono altri – riviste, parodie, vari tentativi di imitazione, ha lanciato carriere, ecc.

Il misterioso Doctor, diventato una donna pochi anni fa grazie al processo di rigenerazione – che gli permette di salvarsi dalla morte e cambiare corpo – è un signore del Tempo, viene da Gallifrey, un pianeta con due Soli e spesso lotta anche con altri Signori del Tempo, per salvare la Terra, a cui è legatissimo.

Il prossimo anno Doctor Who compirà 60 anni.

La BBC ha deciso di celebrare l’avvenimento con uno speciale, dove ritorneranno diverse attrici e diversi attori assai amati, tra cui David Tennant e Catherine Tate.

A dirigere il tutto sarà Russel T. Davies, che rilanciò la serie nel 2005 e tornerà a fare da capo sceneggiatore proprio da questo speciale.

Davies, noto anche per la serie cult Queer as Folk e il suo remake Usa, ebbe il merito di rinverdire la serie, portandola nel 21esimo secolo, rendendola ancora più avveniristica.

Doctor Who, infatti, parla di molte tematiche sociali: come pace, diritti civili, uguaglianza di genere – è una delle poche serie arcobaleno per bambini – rispetto per le culture e religioni divers e ambientalismo.

Jodie, la prima Doctor donna

Nel 2018, Jodie Whittaker, fu la prima donna a ricoprire il ruolo del Doctor e non tutti hanno accolto benissimo questo cambiamento, anche se i bambini ne sono stati subito entusiasti.

Inutile negare che Chris Chibnall, il capo sceneggiatore degli ultimi tre anni di Doctor Who, autore della celebre Broadchurch, abbia faticato non poco ad ingranare con la fantascienza, un genere che conosce poco.

Tuttavia ci ha regalato episodi indimenticabili, che hanno fatto molto pensare alla situazione attuale riguardo ai cambiamenti climatici, come Orphan 55, che si conclude con un bellissimo invito “Siate il meglio dell’umanità!”, come si può vedere dal discorso qui sotto.

Jodie Whittaker è stata una Doctor superba, folle, toccante, tenera ed accattivante. Persino coloro che non hanno amato la scrittura di Chibnall, le riconoscono il merito di essere stata in tutto e per tutto il Doctor.

L’amore non ha colore

Grazie a lei abbiamo poi avuto la possibilità di conoscere Graham e Ryan (Bradley Walsh e Tosin Cole sono meravigliosi), nonno adottivo il primo e nipote il secondo, un rapporto che ha toccato il cuore di molti anche per la forte tematica interetnica, essendo Graham di etnia caucasica mentre Ryan è di colore.

Inoltre Ryan Sinclair soffre di una disabilità, la disprassia, una malattia motoria che rende difficile coordinare i movimenti.

Inoltre abbiamo conosciuto Yasmin Khan, detta Yaz (Mandip Gil assai toccante e nel contempo divertente nel ruolo) giovane poliziotta di origine indiana, con un passato di problemi psicologici pesanti, con il tempo si è innamorata della Doctor.

Guerre dimenticate

Attraverso la famiglia di Yaz abbiamo avuto modo di conoscere meglio la guerra tra musulmani e indiani che divise India e Pakistan, guerra fomentata dagli inglesi e dal fanatismo religioso di entrambe le fazioni.

Yaz vive con lei un rapporto molto tenero, che però non arriva mai al dunque, soprattutto perché la Doctor ha paura di far soffrire altri esseri umani, come è già successo in passato, essendo lei più o meno immortale.

Una serie arcobaleno
in tempi non sospetti

La Doctor è bisessuale, come altri personaggi iconici della serie, ovvero il capitan Jack Harkness – peraltro da sempre innamorato del Doctor e protagonista di Torchwood – e ha avuto varie storie, sia con umani che con altri signori del tempo, in primis sua moglie River Song, mezza signora del tempo.

Ricordiamo, tra le storie più belle della serie, quella tra Madame Vastra e Jenny, detective e amiche di vecchia data del Doctor, la prima aliena e la seconda umana.

Abbiamo da poco visto l’episodio che precede lo speciale del 60esimo, The Power of Doctor, andato in onda pochi giorni fa sulla BBC.

Vi avvisiamo che da qui in avanti ci saranno pesanti SPOILER su questa puntata.

The Power of Doctor è una girandola di emozioni, che non lascia scampo alle spettatrici e agli spettatori.

Quando si crede di aver superato un pericolo e un problema, ecco che ne arrivano altri, grazie ai progetti diabolici e geniali dell’amico/nemico del Doctor, il Master, qui interpretato da Sacha Dhawan, altro attore eccezionale, capace di rendere odioso e sentimentale il suo personaggio.

Nell’episodio è tornato il tenero Dan Lewis (John Bishop, comico inglese capace di essere assai intenso anche nelle scene drammatiche), unitosi alla Famiglia del Doctor di recente e sono tornate due vecchie companion del Doctor.

Ovvero Tegan e Ace, a cui prestano sempre i volti le bravissime Janet Fielding e Sophie Aldred, companion, rispettivamente del quinto e del settimo Doctor.

Inoltre è tornata Kate Stewart, capo scientifico dello Unit, come suo padre – il maggiore Alistair Gordon/Lethbridge, grande amico del Doctor – la donna non ha mai voluto usare il cognome esteso di Alistair per fare carriera con le proprie gambe.

Ad interpretarla Jemma Redgrave, nipote di Vanessa, grande attrice teatrale come la celebre zia.

Un amore immenso per la Terra

La scena più toccante è quella in cui Yaz e la Doctor si mangiano il gelato sopra la Tardis (la macchina del tempo del Dottore), osservando la Terra ammaliate.

Impossibile non perdersi in questa poesia. Il nostro pianeta azzurro è bellissimo.

Nel finale dell’episodio abbiamo un colpo di scena. La Doctor, nota anche come Tredicesimo Dottore, si rigenera. E questo si sapeva da tempo. Quello che alcuni non si aspettavano è che ci sarebbe stato un ritorno al passato.

Un ritorno spiazzante

Il Doctor, infatti, riprende le sembianze di David Tennant, amatissimo Decimo Dottore, il più amato di sempre, definito anche il Dottore dell’Amore, non tanto per le sue storie d’amore quanto per aver mostrato a tutti quanto sapesse amare l’umanità.

Non posso negare di aver gioito rivedendo Tennant nei panni del Dottore. Fu un Dottore difficile da dimenticare per tutta una serie di ragioni, compresa la sua entrata in scena e alcune sue frasi celebri, tra cui:

“I libri sono la migliore arma del mondo!”

Tanti i momenti indimenticabili, tra cui l’abbraccio con l’amata Sarah Jane, companion di vecchia data.

La fantascienza non è un genere facile, anche se si è scrittori esperti e si conosce la materia. Tornare al passato sarà la soluzione per risolvere qualche problema di ascolto?

Sappiamo bene quanto Tennant ami Doctor Who e quando gli fu difficile lasciare. Rifiutò le allettanti offerte di Moffat e della BBC di continuare a interpretare il Dottore perché voleva fare altro.

Il tempo ha dato ragione sia a lui che a Moffat, che scelse Matt Smith, diventato anch’egli attore celebrato e amatissimo, non solo nel fandom.

Possiamo, infatti, vedere Smith in House of Dragon, serie prequel di Game of Thrones, che sta avendo un grande successo.

Se Tennant ha deciso di tornare in Doctor Who è perché la sceneggiatura era scritta bene.

Vogliamo credere in questo.

L’entrata in scena di Tennant fa pensare – e sperare – che questo non sia il ritorno del Decimo ma l’arrivo del Quattordicesimo.

Si rischia davvero di rovinare tutto, compreso il Decimo Dottore, con una mossa azzardata e non calibrata.

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