Ieri la mia bolla social (che, andando oltre ogni pregiudizio generazionale, non è limitata solo a Facebook) è esplosa in cori di giubilo senza riserve quando è comparsa la notizia dei personaggi, tutte donne, che affiancheranno Amadeus nelle 5 serate dell’edizione 2022 del Festival di Sanremo che inizierà il 1 febbraio prossimo.

Tra le 5 partner, infatti, nella serata del giovedì, è stata annunciata da Amadeus stesso la presenza di Drusilla Foer, personaggio creato e incarnato da Gianluca Gori, divenuto talmente popolare nel corso degli anni da essere praticamente l’alter-ego dell’attore toscano.

Un panel complessivamente rappresentativo di varie sfaccettature relative a altrettanti temi di inclusione: dall’età (le veterane Ornella Muti e Sabrina Ferilli, e la stessa Drusilla Foer, contrapposte alle giovani Lorena Cesarini e Maria Chiara Giannetta) all’etnia (Lorena Cesarini è nata in Senegal da madre senegalese e padre italiano), all’identità di genere e orientamento sessuale (Drusilla).

Le 5 partner di Amadeus per le 5 serate di Sanremo 2022

Ma conosciamo meglio Drusilla Foer, a cui siamo grat per la definizione che ha dato di noi rewriters, attivistə vocazionali laici, e per aver partecipato alla prima edizione del nostro festival (guarda il video) un personaggio a tutto tondo: star dei social, youtuber, icona dello stile, cantante, performer. Ha anche una vita putativa del tutto articolata. In rete ci sono, infatti, tracce della sua nascita (da una famiglia benestante di Firenze), della sua infanzia e giovinezza a seguito del padre diplomatico (prima a Cuba, poi a New York). E’ un personaggio di fantasia, quindi, ma talmente presente a livello iconografico da oramai essere associato a una persona reale.

Lo stesso Amadeus, nel presentarla, non ha fatto alcun riferimento a Gori ma ha parlato direttamente di Drusilla, facendo riferimento alla sua ironia, alle sue performance.

Drusilla è comparsa nell’etere nel 2012, partecipando a The show must go on condotto da Serena Dandini su La 7, ma è poi diventata abituée di molte trasmissioni: ospite di Maurizio Costanzo e Piero Chiambretti, indimenticabile giudice, insieme a Elio e Jack La Furia, di Strafactor, presenza cinematografica (Magnifica presenza di Ferzan Ozpetek), autrice e interprete di numerosi recital teatrali, ultimo dei quali Eleganzissima con cui è attualmente in tour.

Drusilla Foer in “Magnifica Presenza” di Ferzan Ozpetek

Al pubblico più allargato è arrivata però proprio durante il lockdown causato dalla pandemia Covid-19, con la sua carrellata di video-telefonate fatte alle sue immaginarie amiche della haute société (Leontin, Dafne, …), al nipote gay residente a Berlino Giacomo, alla sua mitica colf Ornella. Il risultato è la versione rivista e corretta delle varie signore Cecioni e Snob di Franca Valeri, di cui Drusilla, per sua stessa ammissione, è la diretta erede.

Franca Valeri interpreta la signora Cecioni

Drusilla Foer: un entrée rivoluzionaria

Ma in cosa è rivoluzionario l’ingresso di Drusilla Foer sul palcoscenico dell’Ariston e, ancor di più, nei salotti degli italiani piantati sui loro (nostri) divani per vedere Sanremo 2022?

Sicuramente Drusilla è una paladina dei diritti LGBT. Non ne fa mistero sia nelle sue gag (“ancora nel 2021 è un problema che tuo nipote sia gay?” dice a una delle sue amiche) sia nelle sue uscite pubbliche. Memorabile il suo applauso ai senatori del centro-destra che hanno affossato il #ddlzan giubilando in maniera scomposta.

Ma esce totalmente dagli stereotipi collegati alla rappresentazione mediatica stereotipata delle persone gay o transessuali: non è una drag queen, neanche il gay effemminato alla Malgioglio.

E’ un vera e propria signora snob ma estremamente contemporanea, con tutte le sfaccettature del caso, da quelle naive e antipatiche (come tratta e viene trattata dalla colf Ornella, succube e carnefice al tempo stesso) a quelle incredibilmente surreali (come quando racconta della sua amica con cui, demonie, scorazzava in moto in lungo e largo con tute aderentissime di pelle nera).

Drusilla al telefono con la sua assistente Ornella

Drusilla è una donna chic, ironica, che sa muoversi in qualunque contesto, da quelli più sofisticati a quelli trash. Non prevede nessun contenitore o barriera. Sfugge le catalogazioni. Può, appunto, star bene come giudice di Strafactor ma anche come partner di Amadeus per Sanremo 2022.

Nei suoi show si esibisce in pezzi non solo dal repertorio gay. Può cantare brillantemente I will survive come La chanson des viex amants.

Drusilla Foer in uno dei suoi show

Ha un carattere preciso, delineato a tutto tondo. Non è una macchietta. E’ fluida e nonbinaria nell’essenza, non per uscire su un articolo strappalike di un magazine à la page.

Non tarderanno ad arrivare, ne sono sicuro, le reazioni da integralisti e fondamentalisti di ogni schiera. Fa parte del gioco e sicuramente diventeranno pane per gli sketch e gli interventi di Drusilla.

In ogni caso, si conferma una mia teoria di fondo: più si alza il dibattito, anche negativo, su una tematica che, in fondo, rappresenta la vita delle persone e non una battaglia ideologica, e più il dibattito prende corpo e più porta in evidenza un fatto tanto semplice quanto sconcertante: la vita delle persone non si dibatte. Si incontra e si accoglie.

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