Nel rapporto medico paziente lo studio della fisiognomica è fondamentale. L’attuale uso delle mascherine copre i 2/3 del viso, quindi l’anatomia della mandibola, del mento, del naso e delle labbra è nascosta.

La fisiognomica è stata considerata a lungo una pseudoscienza perché riferita a testi medioevali in cui si mettevano in parallelo le sembianze umane con quelle di determinati animali, traendo spesso delle conclusioni sul carattere e sulle inclinazioni dell’animo. Se però facciamo un viaggio a ritroso nel tempo troviamo i primi cenni di fisiognomica medica in Ippocrate e successivamente in Pitagora.

La fisiognomica, in quanto studio delle particolarità del volto umano in grado di rivelare qualità caratteriali, era piuttosto diffusa nel Rinascimento ed è risaputo che Leonardo ne era appassionato, come pure Michelangelo.

la fisiognomica del passato

La fisiognomica di cui voglio parlarvi è però quella che permette la classificazione genotipica, ovvero costituzionale, dell’essere umano.

In medicina si chiama semeiotica l’insieme dei segni che possono caratterizzare lo stato di salute o di malattia. È indagine semeiologica dinamica l’ascultazione del battito cardiaco, del respiro, la palpazione dell’addome, del fegato, la percussione del torace e dell’addome.

L’utilizzo delle indagini di laboratorio e degli esami strumentali ha disabituato il medico allo studio della semeiotica. I vecchi medici del ‘900 erano in grado di fare una diagnosi già entrando nella stanza di un paziente dall’odore che percepivano nell’ambiente, così come assaggiare l’urina di persone diabetiche era un metodo comune di investigazione introdotto nel 1674 dal medico inglese Tommaso Willis da cui il nome tutt’ora in uso di mellitus (miele), aggiunto al nome diabete, per il sapore dolce dell’urina.

Il primo passo dell’esame obiettivo è però l’ispezione del corpo in particolare la facies cioè l’aspetto e l’espressione del viso che sono caratteristici di certi stati patologici e costituzionali.

Ippocrate descrisse una facies che prende per l’appunto il suo nome, facies ippocratica o peritonitica: occhi incavati, naso affilato, colorito grigio-bluastro, orecchie cianotiche, lingua secca. Da allora di facies patologiche ne sono state descritte tantissime, caratteristiche di malattie tiroidee, cardiache, ormonali, epatiche, sanguigne e del sistema nervoso.

Altrettanto l’osservazione della struttura fisica è semeiotica. Soprattutto i medici di estrazione olistica hanno da sempre dato la massima importanza alla forma del viso, delle mani e del corpo. 

Avendo personalmente arricchito negli anni gli studi medici classici universitari con la medicina costituzionale mi sono trovato negli ultimi tempi in difficoltà nell’osservare pazienti… mascherati.

Dopo i primi trenta minuti impiegati nel colloquio e al riempimento della cartella clinica, quando chiedo di scoprire il volto mi trovo quasi sempre di fronte una persona completamente diversa da quella che mi ero immaginata percependo solo gli occhi.

Anche il paziente ha nella visita una percezione limitata di me che indosso la mascherina. Solo le mani sono allo scoperto, e possono caratterizzare me ed il soggetto che ho di fronte. Sono le meno protette durante il corso della vita e misurano il tempo: l’aging della persona. La loro forma, tozza con dita corte e unghie piatte, o lunga più del palmo o ancora iperflessibile, delinea il tipo costituzionale e vari tratti del suo carattere.

Attualmente, nelle visite mediche, la prima cosa che chiedo, dopo l’inizio del colloquio, è proprio di osservare il viso.

Cosa ci dice il volto di una persona?

La scuola costituzionalista francese da cui provengo tiene in massima considerazione la forma: fronte alta, mento squadrato, viso triangolare, ecc. Altrettanto valore è dato alla struttura dei denti: possono presentare una distribuzione regolare con arcate dentarie ellittiche e volta palatina appiattita, con predisposizione alla carie del colletto, o possono essere lunghi rettangolari di colore giallastro con facilità a carie centrale o ancora irregolari, storti, con smalto non uniforme, palato ogivale a punta e occlusione totalmente asimmetrica. 

La medicina costituzionale permette di individuare il genotipo, cioè la struttura primaria dell’individuo, le predisposizioni morbose e le evoluzioni caratteriali. Durante il corso della vita, in seguito ai condizionamenti di relazione con i propri genitori e con gli altri esseri umani, si viene a determinare il fenotipo ovvero il temperamento individuale che comunque si muove nell’ambito delle variabilità attualmente determinata dall’epigenetica, cioè dalla possibilità di modificare le proprie caratteristiche al punto di trasmetterle ai figli.

In L’alfabeto della fisionomia Friedrich Marker scrive: la lotta tra struttura psico-fisica e il destino dell’individuo, fra le tendenze istintuali e la gamma vastissima delle forze che vi si oppongono, contribuisce a dare al volto la sua forma esteriore in parte definitiva, in parte soggetta a mutamenti, che chiamiamo fisionomia. Alla formazione delle parti carnose del viso contribuiscono le tensioni che muovono la muscolatura nelle diverse funzioni, come masticare, lavorare, parlare, e nel manifestarsi delle varie emozioni di tipo fisico e psichico”.

Ed ancora descrive come anche il linguaggio agisca sull’evoluzione della struttura del viso per cui: “la pronuncia americana, ad esempio, richiede di spingere in avanti la mascella; tensioni muscolari più dure si riflettono sulla muscolatura e sulle ossa in modo ben diverso dai movimenti elastici richiesti dai suoni fluidi ed eleganti del francese. La particolare struttura di una lingua è (come la struttura corporea) una conseguenza delle qualità peculiari di un popolo. Ed entrambe si influenzano reciprocamente”.

Il viso è l’immagine più presente e percepibile del nostro corpo, sulla sua conformazione influiscono condizioni esistenziali, sociali e ambientali.

“Leggo dentro i tuoi occhi da quante volte vivi dal taglio della bocca se sei disposto all’odio o all’indulgenza nel tratto del tuo naso se sei orgoglioso fiero oppure vile i drammi del tuo cuore li leggo nelle mani nelle loro falangi dispendio o tirchieria” da fisiognomica di Franco Battiato .

Nel dinamico movimento dei muscoli del viso è possibile decifrare le emozioni più profonde, ma di questo parleremo prossimamente.

Per approfondimenti:

Biotipologia. La scienza dell’individualità di Corrado Bornoroni

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