Gioele Lavalle ha 54 anni, quattro rughe spesse sulla fronte, la barba che punge, il bicipite tatuato, un sorriso ironico e dolce al tempo stesso. Ne aveva già 27 quando ha abbandonato il genere femminile ed è transitato in un corpo che sentiva più suo. Transfemminista si definisce; e sul braccio ha tatuato il simbolo del transfemminismo, più le lettere ENBY: non binario

Racconta tutto di sé e del suo corpo Gioele, ma non sempre è stato così. Per anni la sua infanzia, l’adolescenza, la gioventù, ha dovuto modificarli in una narrazione di fantasia. Che la sua identità fosse nuova di zecca, lo sapevano solo i parenti e gli amici,

“perché allora non si poteva dire”. 

E tutto quello che era stato fino ai 27 anni, col suo carico di affetti, relazioni, esperienze, era stato cancellato di colpo. Non a caso, ora si definisce una self-made person.

La sua rimane una vita spezzata in due: prima e dopo i 27 anni.

I tatuaggi di Gioele

Gioele Lavalle: Mai più “clandestini”

È per questo che a un certo punto Lavalle ha deciso di uscire dalla clandestinità (perché se lo vedi, se lo senti parlare, non ti verrebbe mai in mente che non sia nato maschio) e di testimoniare in prima persona, per aiutare adolescenti non confidenti nel loro genere. 

“Perché non è giusto”

mi dice, e so che l’ha sperimentato sulla sua pelle,

“che si vivano gli anni che dovrebbero essere i più spensierati in un marasma oscuro, nel caos delle sensazioni, in un senso costante di inadeguatezza e di impotenza. Non è giusto che si debba arrivare senza supporto fino a una pubertà non desiderata, e non poter far nulla per arrestarla. A Roma c’era un vuoto, un’assenza in questo settore”.

È per *l’adolescenti perciò che che nel 2018 Gioele fonda l’associazione Gender X, che ha sede al Pigneto, di cui è l’anima, e che con il passaparola è diventata presto un fondamentale punto di riferimento, anche per le famiglie. 

Tre locali dove incontrarsi, parlare, confrontarsi, cercare di capire. Ci sono anche degli attrezzi da ginnastica, una sorta di palestrina dove allenarsi in pace

“perché ci sono momenti in cui il nostro corpo può suscitare curiosità e pregiudizio invece di stare chiusi in casa (anche perché, se non hai ancora la rettifica sui documenti, come fai ad iscriverti a una palestra?)

Oggi in Gender X trovano ascolto, risposta alle domande, amicizia fra pari, supporto legale e sanitario quante e quanti non si riconoscono nel genere registrato alla nascita, e spesso proprio in nessun genere codificato con F o M.

Gioele e l*altr* al lavoro per aprire la loro sede al Pigneto

“Anche se non siamo perfetti per il mondo”

Lo stesso Gioele non si riconosce in nessun genere.

“L’unica cosa che mi è sempre interessata è stata quella di voler star bene con me stesso, e se questo significa essere visto al maschile per me va bene, ma non mi determina come persona” mi racconta. “Forse non sono perfetto per il mondo, ma non mi importa.” 

Gioele Lavalle è sposato, da quando è stato possibile farlo, con l’avvocato Giovanni Guercio, sono 25 anni che stanno insieme. (A chi gli chiede perché sia transitato dal femminile per amare poi un uomo spiega pazientemente per l’ennesima volta che è una cosa è il genere, che è un fatto di testa, e altra cosa l’orientamento sessuale).

L’avvocato Guercio è uno degli esperti di giurisprudenza più impegnati in Italia sul fronte dei diritti LGBTQ+. Nel 1996 è stato il primo a spezzare la prassi dei tribunali di nominare un consulente tecnico d’ufficio: un passaggio che allungava i tempi del giudizio, le spese e il tormento, risottoponendo la persona che chiedeva di transitare a esami psico-fisici ai quali, nella quasi totalità dei casi, era già stata sottoposta.

Così come, un anno dopo, è stato il primo a ottenere la rettifica anagrafica per un ragazzo ftm (female to male) che si era sottoposto all’asportazione del seno, dell’utero e delle ovaie, ma non voleva essere obbligato alla falloplastica: riconoscendo così finalmente un diritto ai tanti che, per paura o perché semplicemente non ne avvertono il bisogno o la necessità, non intendono sottoporsi a un intervento chirurgico complicato, che ancora qualche anno fa aveva complicanze postoperatorie anche gravi nella maggior parte dei casi.

da Instagram di Gioele Hy Lavalle

“Oggi c’è più conoscenza, ma non meno pregiudizi”

Gender X è in prima linea ogni giorno contro le discriminazioni, in ambito legale, lavorativo e sanitario. È composto di persone transgender che offrono sostegno e accoglienza ad altre persone transgender, e questo l* rende subito più forti, come individui e come gruppo.

Perché oggi c’è più consapevolezza di una volta, forse persino più conoscenza in generale, almeno nelle più giovani generazioni: ma non meno pregiudizi.

“E purtroppo a volte” mi dice alla fine Gioele, “al termine di una giornata di lavoro con *l’adolescenti che si rivolgono a noi, sento la responsabilità di illuderli su un mondo migliore, più facile di quel che veramente è.”

Photo by Gioele Hy Lavalle on Instagram
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