Attraverso la storia di Sara, una madre che sperimenta per la prima volta la vita nei campi di volontariato di Legambiente, scopriamo il valore aggiunto di questo tipo di esperienza per adulti, ma soprattutto per bambini, che sperimentano la condivisione, il confronto e le differenze.

Sara, quando hai iniziato il tuo volontariato in Legambiente?
Al mio primo campo di volontariato Legambiente ho partecipato quando avevo 27 anni.
Sono partita con mia figlia, tre anni, per Gallipoli, in Puglia. Non sapevo bene cosa aspettarmi, però sapevo cosa cercavo: altre storie, altre madri, altri bambini/e con cui far giocare mia figlia, situazioni che fossero al tempo stesso simili alla mia e diverse.

Cosa cercavi?
Cercavo una forma di impegno, la possibilità di dare il mio contributo, per quanto piccolo, alla costruzione di valori che allora cominciavano a guadagnare l’attenzione del mondo. Si trattava di aspettative alte, ambiziose: tenere insieme il mio nuovo ruolo di madre e il mio desiderio di partecipare a un lavoro comune.

Ricordi il tuo primo giorno al campo?
Lo ricordo benissimo, l’arrivo, le presentazioni, la confusione dei bagagli, gli sguardi rapidi per studiare il luogo e trovare la sistemazione migliore per quella figlia così piccola, l’allegria dei bambini subito felici di trovarsi tra loro. C’erano un padre e un figlio tedeschi, una madre francese e le sue due figlie e una mamma italiana, come me, con due figli. Alloggiavamo in un campeggio, in tende da quattro posti (ma non tutti i campi prevedono l’alloggio in tende). Noi siamo capitate in tenda con la famiglia francese. 

Che tipo di campo era?
Era un campo di volontariato internazionale per famiglie organizzato da Legambiente. Esattamente ciò che cercavo. Dal 2002 Legambiente organizza campi di volontariato per famiglie, meravigliose occasioni per genitori in coppia, coppie di fatto, single, separati, nonni e zii che desiderano svolgere insieme ai propri figli/e e nipoti attività utili all’ambiente e condividere questa scelta con altre famiglie.  

Come è organizzata la giornata in questi campi?
La giornata in un campo è organizzata secondo orari e attività molto regolari, ovviamente con piccole o grandi differenze legate al contesto in cui il soggiorno si svolge. Al mattino si fa colazione insieme e poi si parte per le attività di volontariato. A Gallipoli, ricordo, eravamo impegnati nella realizzazione di cartellonistica informativa, nella pulizia della spiaggia, nella sensibilizzazione dei turisti al fine di prevenire eventuali cattive pratiche come accensioni di fuochi, accampamenti non autorizzati, taglio di piante, abbandono di rifiuti. 

Ogni giorno, secondo turni stabiliti nel primo giorno del campo, due adulti e due bambini (non necessariamente della stessa famiglia) si dedicano alla spesa e alla preparazione dei pasti, lasciando il lavoro un po’ prima degli altri o rimanendo negli alloggi se il numero dei partecipanti richiede corvée più impegnative!

Dopo il pranzo in comune, un po’ di riposo e poi si può decidere di trascorrere il resto della giornata insieme o dividendosi in gruppi più piccoli per gite, vita di spiaggia, giochi, laboratori per i bambini con il contributo dei responsabili del campo o dei genitori/parenti.

La pittura di una casa di legno

Quindi in sintesi, quattro ore al giorno di attività di volontariato per grandi e piccoli e poi tutto divertimento?
Esatto, il resto del tempo è riservato alle gite, alle escursioni nel territorio, agli incontri con la gente locale, ai giochi e alle attività di svago da svolgere insieme.

La sera, dopo la cena, chiacchiere, un film, una passeggiata. Di solito, già dalla prima sera, i bambini hanno pochissimo da chiedere ai grandi, perché insieme hanno costruito un mondo che si muove parallelo a quello degli adulti, anche se parlano lingue diverse.

E’ stata un’esperienza unica o l’hai ripetuta?
Dopo Gallipoli, ho continuato a partecipare ai campi per famiglie di Legambiente
accompagnata anche dalla seconda figlia, quando è stata abbastanza grande, e poi dalla famiglia al completo. Anche mio marito, più cauto nei confronti della vita comunitaria, ha scelto i campi di Legambiente per le vacanze da svolgere in occasione della nascita della
nostra seconda figlia, e poi della terza: con le figlie più grandi ha partecipato a un campo di volontariato in Veneto, a Lamon, tornando con la consapevolezza di avere vissuto un’esperienza straordinaria e molto importante sul piano privato, di crescita esistenziale, e
sul piano sociale.

Quanto è rimasto di questa esperienza nelle tue figlie?
Molto, sicuramente. La figlia più grande ha poi partecipato ai campi di volontariato per minorenni, tornando proprio a Gallipoli, con lo stesso responsabile che ci accolse allora e che da qualche anno organizza campi per minorenni. Quest’anno, invece, mio marito andrà con l’ultimogenita, di 9 anni in Molise. Per chiudere il cerchio. Il prossimo anno, chissà, magari parteciperemo a un campo per famiglie all’estero…

I campi di Legambiente:
tra volontariato e leasure

Durante un campo di volontariato per famiglie, adulti e bambini/e di età compresa tra i 4 e i 12 anni vivono per una decina di giorni insieme ad altre famiglie, condividono una quotidianità diversa, intrecciano nuove amicizie e hanno l’occasione di migliorare alcune
semplici abitudini.

Nella vita in comune, nel confronto con gli altri a proposito della propria esperienza di genitori, la tensione legata all’esclusività del rapporto con i propri figli si allenta, perde forza: è bello trovarsi a rispondere alle domande di bambini che hanno passioni, abitudini e linguaggi diversi.

Ed è bello condividere con i propri figli l’emozione dell’incontro con persone nuove, raccontarsi a sera le impressioni su una giornata che è stata una giornata di scoperta per entrambi. Per i bambini, poi, il campo è un’esperienza unica e divertente: fare del volontariato ambientale, vivere il territorio in modo diverso insieme alla propria e ad altre famiglie è per loro una bellissima opportunità per potersi confrontare con coetanei e adulti, conoscendo modi di vita e punti di vista nuovi.

Un’occasione di crescita, di incontro, di impegno nella quale cominciare a sentirsi
protagonisti delle proprie scelte.

Legambiente dove

Legambiente propone campi in Italia e all’estero; in Italia sono organizzati dai circoli di Legambiente presenti su tutto il territorio nazionale e vi partecipano solo volontari italiani o che parlano italiano, mentre all’estero sono organizzati dalle associazioni straniere che fanno parte, insieme a Legambiente, di uno dei più grandi network internazionali di volontariato, l’Alliance of European Voluntary Service Organisation e accolgono volontari da tutto il mondo.

Per chi


I campi si suddividono per età dei partecipanti: i campi per adulti richiedono almeno 18 anni compiuti o da compiere durante il soggiorno. I campi per ragazzi sono rivolti a ragazzi dai 15 ai 17 anni in Italia e dai 16 ai 17 all’estero. I campi per famiglie sono rivolti a adulti (mamme, papà, nonni/e, zii/zie con bambine/i dai 4 ai 12 anni.

INFO
Per maggiori informazioni potete telefonare dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 17.00 ai numeri 06/86268323-4-6 oppure scrivere a volontariato@legambiente.it

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