C’era una volta il rock. Era musica elettrica, suonata con le chitarre, urlata da cantanti grintosi. Ed era amata dal pubblico giovanile che nel rock si identificava. Poi arrivarono le tastiere elettroniche e la lingua del rock divenne improvvisamente vecchia.

Iniziò la stagione della house, della techno, della musica digitale, dei computer e il suono si fece sempre più tecnologico. Arrivarono i deejay e le chitarre andarono in pensione.

Negli anni Novanta il rock e la tecnologia trovarono un punto d’incontro e arrivarono sulla scena una serie di formazioni in grado di declinare la passione del rock attraverso il nuovo suono: i Prodigy, i Faithless, gli Underworld, e soprattutto i Chemical Brothers.

I Chemical Brothers:
deejay prima che musicisti

Sono passati molti anni dal loro esordio, ma Tom Rowlands e Ed Simons non hanno abbandonato il loro modo di far musica, sono ancora dei deejay prima che dei musicisti:

«L’idea di essere dei deejay ce l’avevamo da quando eravamo piccoli. Era quello che volevamo fare, lavorare in un club, far ballare la gente, fare in modo che il pubblico si divertisse e danzasse fino allo sfinimento. E ancora oggi ci piace fare questo».

La stagione dei rave parties è forse finita, ma lo spirito con il quale i Chemical Brothers continuano a proporre la loro musica è lo stesso, fatto di buoni sentimenti, di grandi ritmi, di pulsazioni forti, di tecnologie all’ avanguardia, di suoni sorprendenti, sull’onda di un ritmo in grado di far muovere corpi e anime. Anche solo esplorare il loro sito è un viaggio in questo straordinario universo.

L’universo della techno

L’universo di riferimento è quello della techno, ma a chi pensa che la techno sia solo musica da ballo, i Fratelli chimici dimostrano che si può puntare decisamente più in alto, provando, riuscendoci, a raccontare i nostri tempi e definire i sentimenti di una generazione.

Con i loro album e con i loro concerti Rowlands e Simons hanno provato a raccontarci quella generazione nascosta e misteriosa che in America veniva definita generazione x, ci hanno accompagnato nei loro riti e miti, nel linguaggio del corpo e delle macchine, in un mondo che, sui ritmi tecnologici di una musica originalissima e per molti versi inedita, si andava costruendo davanti ai nostri occhi.

E ancora oggi, anche se la musica dei Chemical Brothers ha perso un po’ dello smalto degli esordi, riescono ad essere avvincenti e fascinosi, deejay/musicisti che immaginano la colonna sonora dei nostri giorni:

«Non c’ è differenza tra l’ essere deejay e musicisti, la musica che creiamo è nostra e ci piace ancora suonarla e fare felice la gente che ci ascolta. Sia quando facciamo dischi sia quando suoniamo dal vivo. Anzi, i concerti sono il modo giusto per ascoltare quello che abbiamo da proporre».

C’è un documentario che permette una vera immersione nel movimento della techno degli anni ’90, si intitola Mezzanottemezzogiorno ed è un film che attraverso ritratti fotografici e brevi interviste ad alcuni dei protagonisti della notte, tratteggia una generazione nata sotto il segno della musica.

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