Rocco Toscani é un figo. È una persona con cui ti senti a tuo agio a prescindere. Produce vino per scelta dopo aver girato tanti mondi.

Ha una passione per i piccioni viaggiatori che devo dire, dopo essere stata da lui, me li ha resi diversi, degni di rispetto per quell’antico lavoro da postini licenziati dall’era delle e-mail.

L’ azienda di famiglia sfiora il paese di Casale Marittimo, un piccolo gioiello costruito su una collina, di circa 1.200 abitanti nella provincia di Pisa, con una storia che risale al primo Rinascimento, ma soprattutto con una vista sul mare che ti fa venire voglia di svegliarti lí tutte le mattine.

Sono stata con lui un pomeriggio facendomi trasportare come in un tour. Ogni tappa una sorpresa.

La prima quando sono entrata nella casa dei piccioni di cui sopra, ascoltando come si allevano e allenano per far sì che riescano a fare migliaia di chilometri per poi tornare a casa.

Scoprire con stupore che ognuno di loro é assegnatario di una minuscola stanza all’interno di questa costruzione di legno, che non scambiano con nessun altro.

Poi il giro tra i vigneti che dal 1990 guardano dalla platea di questo anfiteatro il mare. In quel momento, ahimè lo ammetto, rapita da quel panorama, ho pensato di fare il cambio con una vite di Syrah.

Di seguito in cantina, e lí la cosa prende una piega diversa. Non mi dilungo sui tini d’acciaio o le varie attrezzature, ma la barricaia merita uno spazio d’immaginazione.

Quando si entra lì dentro si é investiti dal mondo di Rocco. Botti silenziose, in fila ordinata, circondate da pareti tappezzate da volti fotografati da lui in ogni dove. Espressioni intense, sguardi pungenti, colori diversi della pelle a far compagnia al vino che deve maturare.

Le similitudini rispetto alla vita si sono accatastate nel cervello. Giuro di non aver mai visto una barricaia così viva. E dopo tutte queste fermate quella più importante nella stanza della degustazione.

Un edificio in cemento, pieno di vetri, legno e resina. Molto poco toscano, ma funzionale ed essenziale, quasi come un palco spogliato dei suoi tendaggi per rendere protagonista il vino e il paesaggio circostante.

Gli interni da architettura industriale mantengono il profilo dell’esterno e la fila di bottiglie già pronte sono assolutamente scenografiche. Sono curiosa, anche se avevo già assaggiato le sue etichette.

Ci sediamo di fronte, e come da manuale, cominciamo dal vino più semplice iTOSCANI fatto con uve Syrah e una piccola parte di Greco.

Delizioso, beverino, per tutte le stagioni, e così cominciano le chiacchiere, quelle più attinenti. Poi si passa al LOLÌ, un metodo ancestrale sempre di Syrah. Un colore intrigante tra il rosa e l’arancio.

L’ entusiasmo non é solo una sensazione che si percepisce, ma quasi si beve, mentre mi racconta il suo percorso per diventare un vignaiolo a tutti gli effetti. Il vino é una forma espressiva come una scultura, un quadro, un libro. È un’arte figurativa. 

O come dice Rocco Toscani: “io lo faccio come l’amore”. Ascolto e comprendo quanto tutte le situazioni che ha attraversato siano pervase sempre dalla stessa energia. La passione per gli animali, la spontanea e riconosciuta capacità di fotografo e la centralità della famiglia.

All’apertura di VEDOMARE rosso, non ho potuto fare a meno di guardare ancora fuori. Un connubio perfetto, con quel celeste laggiù in fondo che cominciava a perdere i contorni.

Non so come possa essere avere un padre famoso come Oliviero Toscani  (il mio mi é bastato), ma quando ha ricordato il viaggio insieme a lui fino a Bordeaux senza rivolgersi parola, ho avuto la sensazione che non deve essere stato semplice rimanere libero.

Forse per questa sua determinazione, capí che si poteva imporre e e creare un rapporto diverso con tutto quello che gli apparteneva, padre compreso. Così la scelta di tornare a casa, a Casale Marittimo, abbandonando sostanzialmente la macchina fotografica per occuparsi della terra, delle vigne e degli olivi, di quel mondo in cui é cresciuto.

Ha deciso di affrontare la  conversione verso un’ agricoltura biologica con alcune pratiche biodinamiche. Non deve essere stato semplice affrontare la costanza del confronto, ma come non sentirsi stimolati.

Quando nel bicchiere arriva  l’assaggio di LUMEO, Syrah in anfora, ho deposto le armi e mi sono fatta conquistare definitivamente da questo vitigno e dalla capacità di chi lo produce… In bocca é fine, persistente e le note del pepe nero sono solo la prefazione ad una ampia complessità. Luce e Romeo, sono i destinatari di questa etichetta e anche di tutte le riflessioni che abbiamo fatto sull’essere padre avendo vissuto prima di loro, questo mondo così intensamente da figlio.

Ne manca ancora uno da degustare. VIENI VIA CON ME. 100% Cabernet Franc. Vitigno tipico della zona (non siamo lontano dà Bolgheri) che fa 12 mesi di tonneau e 12 mesi in bottiglia realizzato da piante di almeno 20 anni.

È raffinato, avvolgente con le sue note di spezie e di caffè. Rocco Toscani mi ha raccontato che era l’invito più semplice e travolgente da fare a chiunque volesse essere parte della tua vita. Ma nello stesso tempo in grado di rompere tutti sogni con l’assenza di una risposta. In macchina, tornando, ci sono tornata sopra. Qualche volta avrei potuto chiederlo e forse avrei avuto le idee più chiare, ma a parte questo melenso pensiero, la mia idea che il vino sia una forma espressiva di chi li fa, é sempre più radicata. I vini di Rocco Toscani sono fighi come lui.

O.T. Società Agricola srl, via Pereta 21 – Podere Campigallo
56040 Casale Marittimo (PI) Italia
+39 348 3040076

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