Da inizio ottobre 2021, il clubbing italiano sta tornando; la cosiddetta attività da ballo è consentita, al netto di una serie di vincoli e limitazioni che rimarranno sino a quando la pandemia sarà diventata esclusivamente un terribile ricordo. Nel frattempo Halloween ha offerto una serie di appuntamenti che fanno sperare che la ripartenza possa davvero avvenire anche per un settore tra i più falcidiati dal COVID-19.

Mentre le dancefloor restavano tutte vuote, in Italia sono usciti una serie di documentari sul clubbing che raccontano soprattutto quella che non è esagerato definire una vera e propria golden age delle discoteche italiane. Quegli anni tra gli ottanta e i novanta nei quali l’Italia spadroneggiava e dettava legge se non in tutto il mondo, di sicuro in tutta Europa, quando non era retorica affermare che la vera Ibiza era in Italia, in particolare in quella zona che si concentrava sulle colline di Riccione e dintorni.

Tra i documentari usciti in questi mesi, spicca su tutti Disco Ruin, 40 anni di club culture italiana, realizzato da Lisa Bosi e Francesca Zerbetto e focalizzato in particolare su discoteche, one-night e afterhour degli anni novanta, con le interviste a Claudio Coccoluto e Daniele Baldelli e tanti contributi d’epoca di club quali l’Echoes di Misano Adriatico e l’afterhour Exogroove. Dopo un’ottima distribuzione cinematografica accompagnata da talk e approfondimenti, Disco Ruin è approdato da pochi giorni su Sky Arte, dopo aver fatto incetta di premi e, come suol dirsi, del pieno gradimento in un vero e proprio tour estivo.

Si dedica esclusivamente alla Romagna… elettronica Riviera Clubbing – The Movie, che racconta come in Italia prese forma e sostanza la figura del dj da discoteca, che in Italia nacque in maniera professionale negli anni settanta grazie alla Baia degli Angeli di Gabicce: anche in questo caso sono tantissimi i contributi d’epoca e le interviste a diversi addetti ai lavori. Un docufilm che rivela e analizza tanti fenomeni nati in quegli anni, in primis il fenomeno dei dj guest stranieri, molti dei quali è lecito affermare abbiano trovato l’America in Italia. Riviera Clubbing sarà proiettato durante il Torino Film Festival ed entro la fine dell’anno sarà disponibile sulle piattaforme streaming.

Ispirato al libro I Love The Night Life dei dj Corrado Rizza e Marco Trani, è uscito lo scorso settembre il documentario Roma Caput Disco, Roma – La Notte – Gli anni ‘80, disponibile on demand su Vimeo. Si spazia dalla Dolce Vita degli anni sessanta all’edonismo reaganiano degli ottanta: dal Piper al Gilda, da Roberto D’Agostino a Jovanotti. Tutto poi finì negli anni novanta, per gli autori del docufilm in concomitanza con l’arrivo di Mani Pulite: il racconto non cade nell’effetto nostalgia, lasciando agli spettatori tempi e modi per fare i confronti con l’epoca attuale e quella passata.

E la Milano by night? La racconta a modo suo Sono in lista, che descrive l’evoluzione della città attraverso il clubbing, dagli anni settanta ai giorni nostri: particolarmente centrata l’idea di ricordare come la discoteca sia da sempre un autentico hub dove si incontrano e si incrociano musica, moda, arte, cultura, controcultura e tanto altro. Non soltanto gente della notte, ma un insieme di variegate personalità capaci di avere lo sguardo e la visione tesa sempre ad un perenne futuro. Da un’idea del dj e producer Stefano Fontana e con Albi Scotti nel ruolo di voce recitante nonché autore e sceneggiatore, Sono in lista è disponibile su Prime.

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