La mia diversità mi ha costretto a investigare nel mio profondo. E mi ha spinto a capire la storia e le ragioni della mia personalità. Niente di più ordinario: ciascuno ha una personalità sviluppatasi nel corso della vita, ancorata all’infanzia, all’adolescenza, alle esperienze. E ciascuno ha stranezze – intese come scostamenti da un’immaginaria media – che costituiscono le basi del suo comportamento, nonché, in ultima analisi, il suo destino.

Dove sta dunque la singolarità? Sta nel fatto che la mia diversità è molto evidente e a rischio stigma. Per cui mi sono trovato di fronte a una scelta: o capivo o morivo. Morivo d’odio, di paura, di malfidenza. Questo mio percorso, fatto di sessismi subìti ma anche di errori commessi, spesso drammatici, è confluito nel romanzo autobiografico Crossdresser–Stefano e Stefania, le due parti di me, uscito per Mursia da pochi giorni. È il mio contributo, sincero al costo di mostrare i lati deteriori di me, al primo obbligo civile di tutti: comprendersi per vivere sereni. Perché ognuno ha la sua croce, che spesso è una cross.
Video a cura di mia figlia Emma.

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