Il film Coco, e la poesia di Charles S. Lawrence per riappropriarsi del dolore
Un film di Disney e Pixar e una poesia di S. Lawrence per imparare a gestire il dolore. Uno dei processi più difficili per bambini e adulti.
Un film di Disney e Pixar e una poesia di S. Lawrence per imparare a gestire il dolore. Uno dei processi più difficili per bambini e adulti.
Se c’è una cosa che accomuna tutti è il dolore. Ci viene insegnato fin da piccolissimi, spesso per eccesso di protezione, a stare lontani dal dolore sia esso fisico che psicologico. Questo ci porta il più delle volte, a riempirci di paure e di sofferenze difficili da esprimere. E’ tempo di riappropriarci del dolore e possiamo farlo a qualsiasi età.
Ho rivisto proprio in questi giorni il film Coco ed istintivamente ho iniziato a lasciar scorrere ricordi ed emozioni.
C’è una frase nel film, fra le molte, che mi ha colpito:
“il resto del mondo obbedisce alle regole, ma io obbedisco al mio cuore”.
Mi sono sentita travolgere ed ho ricordato le parole che ho scritto esattamente un anno fa, dopo la perdita di mia mamma. Ho compreso che è arrivato il momento giusto, il momento di condividere quelle parole.
Pensiamo sempre che nella vita conti solo guardare al futuro, che volgersi al passato sia segno di debolezza. La verità, invece, è che solo il ricordo ci dà l’esatta misura di chi siamo, di chi siamo stati e di cosa abbiamo dato. Per cui il ricordo è l’unità di misura della vita. Il ricordo è Vita.
Ed ecco la mia lettera intitolata: “A te”.
Ho sempre amato i versi della bellissima poesia di Charles S. Lawrence intitolata: Ho scelto te. E la parte da me preferita era questa:
“Nel cuore del mio cuore io ho scelto te” .
Mi trasportava immediatamente nel pensiero verso l’altro, verso le persone amate, creava le radici che sentivo muoversi nel petto e germogliare…
A distanza di tempo, con un divorzio alle spalle, con la malattia che si è accanita su di te, mamma, come conciliare questi amati versi con il dolore che sentivo nel petto?
Ho scoperto piano piano, mentre le nubi arrabbiate si diradavano, che straordinario potere hanno le poesie e le parole che amiamo, che facciamo nostre.
Ho scoperto quel “te” essere Me.
Si proprio me stessa.
Ho ritrovato i ricordi, ho ricominciato ad amarmi!
Ed ecco che finalmente gioisco e trovo la felicità, quella che non pensavo, quella che non credevo. Ed appaiano le immagini del passato:
La me bambina che si arrampica sugli alberi con il vestito rosa preferito ed ovviamente se lo ritrova strappato. La me fanciulla che, dopo una nevicata strepitosa, esce a giocare e, lasciandosi cadere all’indietro in quel mare di neve, prova la sensazione fiduciosa di atterrare su una nuvola con il blu del cielo negli occhi.
La me che adolescente ride e ride ed ama la vita a più non posso e che le amiche di allora chiamano pazzerella.
La me sognatrice che, dopo una giornata di lavoro al chiuso, pesante davvero, esce e si sdraia all’ombra di un salice nel parco pubblico e si addormenta inseguendo le nuvole. La me che sente la vita crescere in grembo, ma si sveglia e scopre che un fiume rosso le sta strappando il suo cuore.
E poi la me sommersa dai libri, la me artista, la me montanara ( come amo quest’ultima me!!)
La me che sa già che la sua pace arriverà quando nonna Maria mi prenderà sulle sue ginocchia ed io mi lascerò andare a quell’abbraccio.
E poi la me che, dopo il lungo viaggio in treno da studentessa pendolare e con una fame incredibile addosso, entrando in casa trova un piatto di fusilli pomodoro e mozzarella filante… i suoi preferiti. E trova te, mamma, ad aspettarla con il suo mai dimenticato sorriso.
Ecco! Oggi, ad un anno esatto dalla tua morte, l’ultima me è per te, mamma.
È per quella parte di te che vive in me, nel cuore del mio cuore.
E non esiste la morte, ma solo la vita!
Ti voglio bene, mamma.
Per chi desidera approfondire:
Grazie infinite, Catia
4 Commenti
Congratulazioni Catia il tuo blogger mi emoziona tanto….conduci il tutto con grande professionalità
Gentilissima Irene,
mi doni gioia e vitalità. Sapere che ciò che trasmetto sono emozioni è il più bel complimento. Ti aspetto nei prossimi articoli, che saranno anche un po’ tuoi!
Con affetto
Catia 🥰
Bellissima riflessione, tanto personale quanto universale ♡
Cara Giuls,
concordo con il tuo commento ed è questo che ci rende umani. La connessione del nostro vissuto profondo che intreccia il cuore di altre persone in una rete di empatia!
Grazie ❤