“Il paradiso delle signore”, dove si incontra la storia del nostro paese con la modernità
"Il Paradiso delle Signore" è una delle fiction Rai più viste e apprezzate dagli spettatori, la storia del nostro paese e la modernità

"Il Paradiso delle Signore" è una delle fiction Rai più viste e apprezzate dagli spettatori, la storia del nostro paese e la modernità
Il Paradiso delle Signore è una delle fiction Rai più viste e apprezzate dagli spettatori, da anni ormai. Prima era approdata su Rai Uno in prima serata con le stagioni che raccontavano gli anni della costruzione del Grande Magazzino, guidato da Pietro Mori negli anni a cavallo tra i 50 e 60 del Novecento. Dopo un periodo di lunga pausa dalle scene si è ripresa la scrittura della serie e la si è diffusa durante la fascia pomeridiana, in quanto alla Rai mancava una fiction pomeridiana che potesse realmente sbaragliare la concorrenza in quel daytime.
Il Paradiso delle Signore in questa nuova veste, che ormai accompagna i nostri pomeriggi, non racconta solo le storie, gli amori e le delusioni che ruotano attorno al primo grande magazzino di Milano negli anni ’60, ma tratteggia in modo approfondito la moda dell’epoca, i costumi e le tradizioni di un’Italia che cerca di dimenticare gli orrori della Seconda Guerra Mondiale e di costruire un futuro migliore.
In questa stagione in cui il magazzino non è più guidato da Vittorio Conti interpretato da Alessandro Tersigni, bensì da Roberto Landi interpretato da Filippo Scarafia (altro volto storico) e Marcello Barbieri interpretato da Pietro Masotti, che stringono le mani ad altri grandi attori come Roberto Farnesi, Vanessa Gravina e Gloria Radulescu, molto amati da tutti coloro che guardano e apprezzano la fiction.
Negli ultimi anni, la fiction rai è stata in grado di creare un ponte tra la storia passata del nostro paese e la modernità, risultando fresca, attuale e mai banale. Trattando temi come l’omosessualità che all’epoca non veniva accettata e né dichiarata a cuor leggero, aprendo un dibattito sulla condizione attuale in cui oggi persone che vivono in coppie dello stesso sesso si trovano ad affrontare.
Ma non solo, si tratteggia anche l’importanza della libertà di espressione e si fa un’analisi pungente anche se non troppo in evidenza la disparità fortemente percepita all’interno della società tra uomo e donna, si parla anche di migrazione specialmente dal sud al nord d’Italia, elemento tipico per quegli anni. Inoltre, la serie richiama ai valori del rispetto verso l’altro.
Richiama ai sentimenti di unione familiare, d’amicizia vera e sentita e d’amore romantico, ma con un chiaro sguardo rivolto alla realtà richiamando all’attenzione verso gli altri. In più in queste ultime puntate lo sfondo sociale di questa serie ha posto le basi richiamando un dibattito su avvenimenti accaduti in passato come quando a Sanremo Caterina Caselli si presentò con la canzone Nessuno mi può giudicare, rimarcando il diritto di scelta delle donne e di poter aver una relazione con un uomo diverso dall’uomo che poi sposeranno, per il solo diritto di scegliere il partner più adatto da avere accanto, e ponendo l’accento sul diritto di non dover essere giudicata.
Oppure ancora negli ultimi episodi si rievoca la faccenda del Parini, noto Istituto Superiore di Milano, che pubblicando La Zanzara, un giornalino scolastico, con l’inchiesta su la posizione delle donne nella società contemporanea di allora, generò lo scandalo pubblico perché riportava anche riflessioni e giudizi sull’educazione sessuale e i rapporti prematrimoniali.
Allora gli studenti e il Preside (all’avanguardia per i tempi) Daniele Mattalia vennero denunciati da alcuni genitori e rinviati a giudizio con l’accusa di oscenità a mezzo di stampa e pubblicazione clandestina. L’agire della Procura della Repubblica suscitò scalpore provocando innumerevoli scioperi e manifestazioni e interrogazioni parlamentari con articoli sui quotidiani di tutto il mondo. Il processo fu seguito dalle principali testate italiane e anche oltre oceano. Gli imputati furono difesi da un collegio composto da i più importanti penalisti italiani e dopo tre giorni di dibattito il processo si concluse con l’assoluzione piena degli imputati.
Questo caso alle soglie del 68’ andava a segnare profondamente la storia culturale e sociale italiana.
Anche qui, la fiction affronta la situazione da vicino, i protagonisti discutono, difendono i ragazzi e alimentano l’opinione pubblica purché sia giusta e consapevole. Facendo appello ad uno degli articoli della Costituzione più importante, a mio parere uno dei più belli, l’Articolo 21.
“Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure”.… – Art. 21 Costituzione.
E anche in questo caso si alimenta il pensiero critico su quanto accaduto in passato per poter analizzare il presente. Muovendo nella gente un moto di coscienza e presa di posizione nei confronti delle ingiustizie così come allora anche oggi.
Se non seguite Il Paradiso delle Signore vi consiglio di farlo. La fiction vi aspetta dal Lunedì al Venerdì dalle 16.00.