La maggior parte delle mie intuizioni creative mi sono venute in mente amabilmente seduto sulla tazza del cesso. Un merito debitamente condiviso con lo stravaccamento pomeridiano sul letto ed in forma minore, con la guida in autostrada. Io ed il mio amico Luca con degli inconsapevoli rimandi a Rodin, lo chiamavamo il pensatoio. Mi è capitato durante difficoltose produzioni fotografiche dall’altra parte del mondo di osservare i miei compagni di avventura, stremati, e mi è venuto da ridere pensando che stavamo in quelle condizioni perché una mattina seduto sul pensatoio ho partorito un’idea. (Foto: Angelo Cricchi).

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