Ci siamo quasi: Natale, ma anche la festa ebraica del Chanukkah, sono alle porte. Il periodo dell’anno più amato dai bambini e dalle bambine, e non solo, si avvicina a grandi passi e insieme alle letture d’ambientazione festivaliera qualche pensiero, e magari lettura, possiamo dedicarla anche alla corsa e rincorsa ai regali.

Per questo ho scelto per questa puntata di teste fiorite per Rewriters Il regalo di niente di Patrick McDonell edito da Marameo edizioni. La storia di un gatto che vuole fare un regalo speciale per il suo amico cane però…

Però il protagonista si accorge che il suo amico, per fortuna, ha già tutto: una cuccia, una casa calda, un giocattolo, una ciotola e i cibo con cui riempirla… Insomma cosa regalare a qualcuno che amiamo ma che ha già tutto?

Non so se la domanda vi suoni familiare… Insomma il gatto alla fine decide di regalare al suo amico un bel niente.

Decide di fare non un regalo DA niente, ovvero privo di valore, bensì un regalo DI niente.

Più facile a dirsi che a farsi però, dove si trova il niente? Un niente di valore poi?

La gente dice sempre che alla televisione non c’è niente eppure sta sempre lì a guardare, che al supermercato non c’è niente eppure è pieno di roba…

Insomma, il niente vero dove si trova? Come lo si riconosce?

Provate ad immaginare voi cosa metterà il gatto dentro la scatola per il suo amico, e provate anche ad immaginare quanto potrebbe essere deludente ricevere un pacco di questo tipo, eppure il cane non resta deluso, tutt’altro, perché?

Perché in quel niente ci sono lui e il gatto, la loro amicizia, l’abbraccio che dà forma al niente e che proprio niente non è, anzi!

Che razza di libro è questo, adatto alla lettura anche con bambini molto piccoli, diciamo dai 24 mesi in su?

E’ un libro anticonsumistico? Mah, forse anche sì, ma se così fosse non sarebbe in sintonia con il sentire di bambini e bambine che del Natale e delle feste sentono la magia e non certo il consumismo.

No, questo è un libro sul valore di ciò che non si vede, sul senso del dono non materiale, affettivo, simbolico. Un concetto comunque non familiarissimo ai più piccoli e piccole, direte voi, e io vi do anche ragione, ma il libro riesce, in questa relazione tra amici, a far emergere il senso profondo di questo gioco simbolico per cui alla fine ciò che resta e prevale è l’amicizia tra i due personaggi, il valore di un abbraccio e di una dichiarazione di affetto.

Chiudo suggerendovi due titoli che portano alcuni elementi di questa narrazione in due sensi diversi, tanto per suggerire che un libro chiama l’altro, proprio come una parola tira l’altra, ognuno sceglie poi quale strada narrativa seguire, ma libri per poter giocare in questo modo con la lettura ci sono!

Il primo libro che vi suggerisco è Le scatole di felicità di Norac e Dubois edito da Babalibri.

Il secondo è Niente di Remy Charlip e Dekker edito da Orecchio acerbo, venite a scoprirli!

Non mi resta che augurarvi buone letture durante queste feste, prendiamoci il tempo per sederci con i nostri bambini e bambine, ragazzi e ragazze, di casa e leggere per loro, con loro, ad alta voce, ecco un regalo di niente che avrà sicuramente più valore di qualsiasi cosa potremo comprare!

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