La creatività è trovare un nesso fra elementi che apparentemente non lo hanno”.

Questa sintesi puntuale l’ha formulata il maestro compositore e organista Luca Salvadori, nonché insegnante di composizione al Conservatorio di musica di Frosinone. Studiando con lui ho avuto molti spunti di riflessione, e questo è per me uno dei più significativi. Non avevo mai ragionato sul concetto di creatività in questi termini, prima.

Da lì in poi ho cominciato a riconoscere quasi immediatamente, e sempre più spesso, esempi di creatività: la Testa di toro di Picasso, tanto per dirne uno. Chi altro avrebbe pensato a ottenere una testa di toro assemblando pezzi di una bicicletta?

Testa di toro, Picasso

Alda Merini dice, con uno dei suoi aforismi più belli:

ci si abbraccia per ritrovarsi interi“.

In questo caso è il concetto, più che le parole, ad essere creativo perché lega il gesto fisico dell’abbraccio a un bisogno umano di completezza. 

In musica, come nell’arte e nella poesia, gli esempi sono infiniti! Vi propongo un ascolto: il tema del film Gli avvoltoi hanno fame (Two mules for sister Sara) composto da Ennio Morricone, in cui il maestro simula il raglio di un asino rendendolo un elemento musicale.

O il famoso sketch della macchina da scrivere di Jerry Lewis, in questo caso è la mimica, il gesto, il movimento a seguire la musica. Che poi è il principio di base della danza.

Questo esempio non posso non farvelo: probabilmente già conoscete il comico Alessandro Bergonzoni ma vi consiglio, anzi, vi chiedo il piacere personale, di guardare questo suo spettacolo teatrale, che su YouTube si trova per intero. Qui la creatività sta nell’uso della lingua con associazioni strampalate, rimescolamenti, sovrapposizioni, giochi di parole, nonsense e vi assicuro che, per quanto divertente e leggero, seguirlo non è facile, bisogna concentrarsi.

Ma possiamo pensare anche a Rita Levi Montalcini, che ha colto l’importanza di un fattore chimico nella formazione delle cellule nervose – che le è valso il premio Nobel – e tutto ciò partendo dall’osservazione di un uovo.

O Maria Montessori, che considerava il bambino un essere umano completo, ma senza le sovrastrutture dell’adulto. In questo caso la creatività sta nel togliere qualcosa a un preconcetto durato tanti anni.

E chissà quanti altri esempi potrebbero fare, in questo senso, fisici, chimici, filosofi, matematici, ingegneri, architetti,  studiosi di tutte le discipline che non conosciamo. Anche perché, più in là ci spingiamo col pensiero, con lo studio, con la ricerca, e più la linea di demarcazione fra i diversi campi di interesse si assottiglia.

Nel 2014, un gruppo di giovani siciliani, ha avuto l’intuizione di dare nuova vita agli scarti degli agrumi utilizzati nella produzione di succo. L’insieme di questi scarti, il cosiddetto pastazzo, viene reimpiegato per la realizzazione di tessuti. Il nome pastazzo farebbe pensare a un intruglio poco promettente, invece sembra ne nascano tessuti di altissima qualità.

La creatività non va cercata nei luoghi deputati, dove ci si aspetta di trovarla, fa parte della nostra vita quotidiana.

La definizione stessa di creatività del maestro Salvadori è, in un certo senso, creativa, oltre che edificante, perché riporta il concetto a qualcosa di umano, che non ha nulla di trascendentale. Creare è un atto pratico, trovare nessi fra elementi diversi è una facoltà mentale che può essere esercitata.

Bello poter partire da ciò che esiste per giocarci, scomporlo, destrutturarlo, ricomporlo, mescolarlo ad altro e creare qualcosa che prima non c’era. Una nuova realtà che magari, a sua volta, servirà a un genio del futuro per creare altro ancora.

Proviamoci, tutti i giorni!

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