La scrittura credo sia da sempre la caratteristica che attribuiamo ai libri e alla lettura. Ma cosa accade se la scrittura viene meno?

Sì, esatto, esistono dei libri senza parole e non solo scoprirli è bellissimo, ma le loro potenzialità di narrazione sono straordinarie!

Ma intanto cerchiamo di capire cosa sono e come sono fatti questi strani libri e prendiamone due ad esempio: i due scelti sono Flutti di David Wiesner e Prima dopo, due libri molto diversi tra loro ma che hanno in comune il fatto di essere senza parole.

Di fatto si tratta di albi illustrati, libri a figure, che hanno rinunciato alla parola per lasciare che sia il testo visivo ad esprimersi al massimo. All’estero vengono chiamati wordless-books, qui in Italia spesso li sentirete nominare come silentbook, definizione poetica ma un pochino fuorviante usata una volta da Giovanna Zoboli e subito adottata da molti. Silent book ha così tanto preso il nome da dare anche il nome ad un concorso internazionale per gli albi senza parole: il silente book Contest, appunto.

Si tratta di libri che spesso risultano di ardua lettura per gli adulti che non sanno come approcciarsi ed in effetti non è semplice senza la mediazione del testo, ma che invece sono perfetti per bambini e ragazzi. Immaginate infatti che questi libri possono essere letti senza saper leggere! Che cosa straordinaria! Un ponte eccezionale tra lettori e lettura per bambini e bambine piccoli o anche per bambine e bambini, ragazzi e ragazze di lingue straniere che possono intendere alla perfezione una storia perché a parlare sono le immagini e non gli alfabeti.

E’ per questo che un bellissimo progetto di Ibby Italia ha riguardato proprio questi libri senza parole portati lì dove arrivano persone di ogni età e di ogni lingua: a Lampedusa dove da anni si costruisce il progetto della Biblioteca di Ibby a Lampedusa fatta solo di cordless books.

Prendiamo per esempio Flutti, da poco pubblicato in Italia da Orecchio Acerbo ma conosciutissimo col titolo originale Flotsam come una sorta di capostipite della tipologia narrativa dei senza parole. Un ragazzino sulla spiaggia trova una vecchia macchina fotografica, porta a stampare il rullino e scopre sotto il mare un mondo insospettato, per certi versi molto vicino a quello umano per altri molto più evoluto. Di sicuro incredibile ed inaspettato.

Tra le varie foto il ragazzino scopre tantissime foto di ragazzini e ragazzine come lui di epoche e luoghi del mondo diversi che si sono fotografati con la stessa macchina. Altre persone dunque che come lui hanno scoperto il segreto della vita sotto i flutti, hanno lasciato la loro testimonianza e hanno ridato al mare la macchina fotografica.

Un libro circolare, fantastico nel senso stretto del termine, imperdibile sotto moltissimi aspetti.

Prima dopo, invece, è un libro senza parole fatto in tutt’altro modo ed è per questo che mi interessa proporvelo qui come seconda possibilità, nella speranza che si possa anche solo intuire la vastità di questo mondo senza parole e l’infinità delle potenzialità.

Prima dopo di Anne-Margot RamsteinMatthias Aregui, edito da Ippocampo è un libro che segue il ritmo binario nella logica temporale del prima del dopo. A pagine doppie che accostano cose molto semplici e che ci fanno piano piano entrare nella logica del ritmo di questo libro.

Seguono coppie di pagine che alzano il livello di sfida al lettore costruendo passaggi temporali arditi come quello che va dal polpo all’inchiostro, dalla lettera alla posta aerea. Suggestioni legate al tempo e allo spazio ma tutte incredibilmente vere e realistiche.

Prima dopo è un libro a figure che si potrebbe quasi inserire tra i libri di divulgazione legati al tempo, perché il tempo a modo suo lo spiega, lo problematizza, lo mette in scena e ce lo fa sperimentare in movimenti di pagina che dalla relazione temporale passano alla relazione causale.

Insomma, i libri senza parole sono una miniera incredibile che spero avrete modo di esplorare, ed in più, siccome sono libri molto complessi da creare, hanno di per sé sempre un buon livello di qualità letteraria, meglio di così!!

Buona scoperta!

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