Le serie tv sudcoreane sanno prenderci per mano, aiutandoci a trovare la felicità. Ecco una guida per approcciarsi ai K-drama.

Immaginatevi un grigio pomeriggio autunnale: le giornate si fanno più brevi, più piovose. Per combattere la malinconia della stagione, cercate qualcosa di nuovo, ma siete stanchə dei soliti programmi televisivi… la soluzione esiste.

Probabilmente, avrete sentito parlare di Squid Game, la serie sudcoreana prodotta da Netflix, la più vista nella storia della piattaforma… almeno fino ad ora. Quasi sicuramente, disapproverete le scene di cruda violenza alle quali assistiamo nel corso delle puntate, quindi, vi propongo qualcosa di meno cruento.

Non esiste solo Squid Game

Il mondo delle serie tv coreane, o meglio, i K-drama, è ben diverso da quello che ci viene mostrato in Squid Game. Pur avendo amato la serie e la maestria della regia, preferisco i K-drama più tradizionali, diffusi in tutto il mondo e che fanno emozionare milioni di spettatori, riuscendo a dare conforto alle persone.

La psicoterapeuta sudcoreana Jeanie Y. Chang, una delle prime esperte ad aver fatto ricerca sulla tematica, ha affermato come essi abbiano la capacità di alleviare il dolore e i nostri traumi della vita quotidiana, perché, gli spettatori cercano di riflettersi nei personaggi. I K-drama sono diventati, per gli appassionati, come un posto sicuro nel quale rifugiarsi e dove si può sognare ad occhi aperti.

“Una dose di K-drama al giorno, ti mostra come imitare tutti quei meccanismi che ti aiutano a sentirti bene”.

Jeanie Y. Chang

Il libro The Korean Wave: Korean Media Go Global della professoressa di Comunicazione Globale all’Università Americana di Parigi, Youna Kim, ripercorre la linea del tempo dei K-drama. Tutto ha origine in Cina negli anni Novanta, quando i romanticissimi K-drama iniziano a fare breccia nei cuori degli adolescenti locali.

Uno dei drama che più mi hanno colpita quest’anno è Our Beloved Summer. Esso viene considerato come una comfort zone dagli appassionati e narra la storia di una coppia di ex fidanzati, che, dopo cinque anni, riscopre l’affetto che li legava.

La serie affronta il tema della povertà, che spinge la protagonista Yeon-Soo a tagliare tutti i rapporti con Ung, aspirante artista. I protagonisti dei K-drama sono (il più delle volte) uomini tanto benestanti, quanto affascinanti, e buffe, ma intelligenti e forti donne, ma non solo.

Se non siete appassionati di storie d’amore, il panorama dei K-drama suggerisce produzioni per tutti i gusti. Due titoli che, a mio avviso, meritano di essere menzionati sono il thriller-fantascientifico Sisyphus: The Myth e il drama di spionaggio My Secret Terrius, che non rinunciano mai a qualche battuta comica, tipica dei K-drama. In entrambi, si cerca di salvare vite umane, con l’astuzia e la grinta che solo le donne hanno.

I nuovi K-drama

Recentemente, i modelli di riferimento stanno cambiando: le donne sono le nuove eroine dei piccoli schermi, proprio come accade nel K-drama Itaewon Class. Il protagonista è un giovane uomo, Sae-Roy, il quale, dopo svariati anni di prigionia mossi dalla vendetta della morte del padre, decide di realizzare il sogno di famiglia: aprire un ristorante.

Rimasto orfano, si reca ad Itaewon, uno dei quartieri più alla moda di Seoul e apre un locale tutto suo. Il ristorante, però, non ha successo a causa dei piani dell’assassino di suo padre. In suo aiuto, accorre Yi-Seo, una studentessa appena maggiorenne e con un quoziente intellettivo superiore alla media, che gli svela i trucchi del marketing e della comunicazione.

La ragazza riesce a riscrivere le sorti del ristorante, arrivando al successo. Questo K-drama, oltre a protestare contro la classe dominante, affronta due tematiche poco riconosciute in Corea del Sud: il razzismo e la transfobia, mediante i personaggi di Tony e Hyeon-Yi.

I drama Boys Love

Gli amatissimi drama BL (Boys Love) sono la nuova tendenza del momento. Essi narrano di coppie omosessuali e risultano essere un piccolo passo verso la lotta contro l’omofobia, atteggiamento molto presente in Corea del Sud. Nonostante le pesanti critiche mosse dai movimenti omofobi, essi sono sempre più apprezzati. Un drama tra tutti è Semantic Error, che si ispira all’omonimo Webtoon e che racconta di due ragazzi agli antipodi, ma che riescono a trovarsi, nonostante i contrasti.

Il K-drama Tomorrow racconta di una squadra di agenti speciali ultraterreni, che si impegna nella ricerca di persone ad un passo dal suicidio, per impedire loro di compiere il gesto estremo. Esso vuole sensibilizzare sul rispetto per la propria vita, visto che la Corea del Sud è il secondo Paese con il più alto numero di suicidi.

Verso i K-drama e oltre

Potremmo pensare che, nel momento in cui terminiamo l’ultimo episodio del nostro K-drama preferito, finisca anche tutta la magia che esso porta con sé, ma non è così. Questo è possibile grazie alle OST, cioè la colonna sonora prodotta per ogni serie e raccolta, inoltre, in CD (e su Spotify) in formato mp3, da acquistare e collezionare.
Ciò che mi permetto di consigliarvi è di non farvi spaventare dai sottotitoli. I K-drama sono solo serie, ma nel loro piccolo, riescono a farci compiere un altro passo verso la felicità.

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